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Festa Guzzetta

Draghi al Quirinale? Difficile contrastarlo. Dialogo tra Festa e Pilati

Conversazione di Lodovico Festa con Antonio Pilati, editorialista e saggista, a partire da “Draghi o il caos – La grande disgregazione dell’Italia: c’è una via di uscita?”, il nuovo libro di Festa e Sapelli. Prosegue su Startmag la serie “I Dialoghi di Festa su Draghi o il caos”   Per il Quirinale “la candidatura forte…

 

Per il Quirinale “la candidatura forte come quella di Draghi sarà difficile da contrastare”.

È quello che sostiene Antonio Pilati, editorialista e saggista, intervistato da Lodovico Festa a partire da “Draghi o il caos – La grande disgregazione dell’Italia: c’è una via di uscita?”, il nuovo libro di Festa e Sapelli.

“Emerge l’idea di chiamare Giuliano Amato come fratello gemello di Draghi, o Davide Sassoli”, ricorda Festa.

“Il tonfo di Sassoli che si era illuso di arrivare fino alla fine della legislatura come Presidente del Parlamento europeo ha un nome e un cognome: Emmanuel Macron”, sostiene Pilati.

In Francia “Macron è in competizione con la candidata gollista e ha reagito spostandosi a destra”, segnala Pilati. “In Ungheria Macron ha affermato che non voterà il candidato socialista”. “La vicenda francese ha azzoppato Sassoli” rimarca Pilati.

“Quanto a Berlusconi, è imprevedibile!” sottolinea Pilati. “Può succedere di tutto”.

“Un’operazione con Berlusconi è possibile solo se hai qualche riconoscimento da parte dell’avversario, ovvero se Renzi o addirittura Conte si esprimessero in quel senso allora sarebbe un’operazione politica altrimenti è un’operazione davvero complicata” replica Festa a Pilati. “Il franco tiratore si annida un po’ dappertutto”.

“Il piano B sarebbe tornare su Amato”, nota Festa. “Il che sarebbe un po’ disperante.” “Amato è una personalità forte del nostro paese” sostiene Pilati. “Se apparisse evidente che Berlusconi non riesce a passare si adeguerebbe all’opzione Amato” fa notare a Festa Pilati, “bisogna vedere la Meloni che pare abbia un filo diretto con Enrico Letta sarebbe disposta a votarlo in cambio di quel riconoscimento politico che è sempre in cima ai suoi pensieri. Rimarrebbe fuori Salvini e questo potrebbe creare un problema alla Meloni. Una candidatura di Amato sarebbe difficile da votare per tutti e tre i partiti di centrodestra attesterebbe la fine della coalizione”, chiosa Pilati.

 

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