La crisi del sistema politico italiano è innegabile.
“La seconda Repubblica è già la Repubblica dell’anti-politica, dove emergono tutta una serie di tendenze che con il tempo diventano più marcate (i partiti personali, la società civile salvifica rispetto alla politica) fino a una restrizione di alcuni criteri della democrazia e della rappresentanza. Quando arriviamo al 2011, la crisi ha un salto con il governo Monti che squaderna la strada al populismo in Italia, prima con l’esplosione dei 5 Stelle e poi con quella della Lega. Un decennio delle anomalie”, apre così Alessandro De Angelis – vicedirettore di Huffington Post Italia – il dialogo a partire da “Draghi o il caos – La grande disgregazione dell’Italia: c’è una via di uscita?”, il nuovo libro di Festa e Sapelli.
Per De Angelis “l’arrivo di Draghi è il totale collasso dei partiti. Draghi non è la causa della crisi della politica, bensì l’effetto”.
Per il Quirinale stiamo assistendo a “un dibattito totalmente scomposto”, secondo De Angelis. “Ogni partito ha una sua agenda individuale che non fa conoscere ancora”. Fino alla conferenza stampa del 22 dicembre, quando Draghi diventa l’ipotesi principale per il Colle.
“La forza della candidatura di Draghi è l’autorevolezza, il prestigio internazionale, come scritto nel libro”, segnala De Angelis, “ma anche l’assenza di un’alternativa che tenga insieme tutti”.
“Il punto delicatissimo è il rapporto con la politica: c’è chi teorizza l’ascesa di Draghi al Colle come il commissariamento totale. Se si fanno i conti con i partiti questa candidatura può essere virtuosa se nasce da un patto con i partiti a partire dal governo”, sottolinea De Angelis.
Nella conferenza stampa di fine anno, Draghi “non l’ha messa troppo bene” secondo De Angelis. Draghi ha detto infatti che il “sentiero del governo, auspicando che vada avanti, è indipendente da chi c’è”. “Mica tanto”, chiosa De Angelis. “Questo governo non è indipendente da Draghi, si tratta di tenere insieme il diavolo e l’acqua santa, Draghi è il perno dell’equilibrio”.
Secondo De Angelis “affinché Draghi vada al Colle in maniera ordinata serve una regia politica, un patto con i partiti”.