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Xai Elon Musk

xAI, tutto sulla “segretissima” società di intelligenza artificiale di Elon Musk

Sull’intelligenza artificiale (IA) Elon Musk ha detto, si è rimangiato e fatto di tutto. Ora è uscito allo scoperto con il suo progetto xAI che vuole “comprendere la vera natura dell’universo”, per il momento con un team di 11 uomini (oltre a lui), molti dei quali provenienti da DeepMind di Google. Fatti, numeri, previsioni e commenti

 

Elon Musk cento ne pensa e… mille ne fa.

Dopo aver prima partecipato con una generosa donazione alla nascita della software house OpenAI (e quindi a quella di ChatGpt), essersi sfilato dalla stessa nel 2018 per circostanze non del tutto chiare, aver firmato alla fine di marzo di quest’anno il cosiddetto manifesto anti ChatGpt (perché l’intelligenza artificiale generativa “pone profondi rischi per l’umanità”) per poi essere beccato a costituire in gran segreto la propria azienda di IA, chiamata xAI, ieri l’ha ufficialmente presentata.

E non ha ovviamente nascosto l’obiettivo di competere proprio con OpenAI.

LA NASCITA DI xAI (O IL SEGRETO DI PULCINELLA)

Già a metà aprile, a distanza di poco più di due settimane dall’allarme lanciato con una lettera aperta da Musk e altri professori ed esperti sui rischi per l’umanità posti dall’intelligenza artificiale generativa, i media scrivevano di una startup fondata dal miliardario, di cui si sapeva ben poco ma il cui nome non lasciava spazio a molti dubbi.

xAI, infatti, costituita silenziosamente nello Stato Usa del Nevada, ha fatto subito supporre che si sarebbe occupata di intelligenza artificiale. Inoltre, secondo il Financial Times, Musk aveva anche acquistato migliaia di processori da Nvidia per il nuovo progetto.

IL PROGETTO DI MUSK SULL’IA

Dopo non aver fatto trapelare nulla negli scorsi mesi, ieri Musk ha infine svelato qualche dettaglio in più sul suo misterioso progetto, la cui missione è “comprendere la vera natura dell’universo”. Quando hanno iniziato a circolare le prime voci, Musk aveva parlato a Fox News dell’idea di chiamare non a caso il suo chatbot TruthGpt, con l’obiettivo di creare “la massima intelligenza artificiale in cerca di verità” e che “si spera faccia più bene che male”.

La società xAI riferisce infatti di avvalersi della consulenza di Dan Hendrycks, direttore del Center for AI Safety, un gruppo che ha messo in guardia con un nuovo appello da quelli che considera i pericoli esistenziali di un rapido sviluppo dell’IA.

IL TEAM

A capo della società xAI, con sede nella Baia di San Francisco, ci sarà il miliardario, che guiderà un team di 12 dipendenti composto da dirigenti che provengono da aziende all’avanguardia nel campo dell’IA, tra cui OpenAI, DeepMind di Google, Microsoft e Tesla, oltre che da istituzioni accademiche come l’Università di Toronto.

Tra le poche informazioni disponibili sul sito della società figurano i nomi dei componenti della squadra, con annessi profili Twitter. Uno di loro, Christian Szegedy, ha lavorato per anni come ricercatore presso DeepMind. Altri ex Googler sono Igor Babuschkin, Zizhang Dai, Tony Wu e Toby Pohlen.

Dall’Università di Toronto (e dopo uno stage in DeepMind) arrivano, invece, gli accademici Guodong Zhang e Jimmy Ba, professore che ha studiato con il padrino dell’intelligenza artificiale, Geoffrey Hinton, che si è recentemente ritirato dopo una vita in Google per poter parlare liberamente dei “grossi pericoli” che causerà dall’IA.

Ba, tra le altre cose, sottolinea Bloomberg, è “una delle assunzioni più note” in xAI perché coautore, insieme a Diederik Kingma, di un documento del 2014 sull’ottimizzazione del deep learning noto come documento “Adam” – “l’articolo più citato nel campo dell’IA, con 95.460 citazioni, secondo il sito di networking scientifico ResearchGate”.

GLI ASSI NELLA MANICA DI MUSK

Oltre a questo, Musk non ha detto molto di più. Il miliardario, che oggi ha 52 anni, è ora a capo di sei società: Tesla, SpaceX, Twitter, Neuralink, Boring Co. e xAI. Annunciando l’ultima novità ha fatto sapere che questa sarà indipendente dalla nuova società madre di Twitter, X Corp, ma ci lavorerà a stretto contatto, così come con Tesla.

Come osserva Wired, se da un lato il progetto di Musk potrebbe sembrare una “scommessa azzardata” perché “in questa fase, è probabile che xAI non abbia la potenza di calcolo cloud necessaria per competere con OpenAI, Microsoft e Google” e “il suo team di ricercatori, relativamente piccolo, non sembra poter battere la concorrenza mondiale se paragonata alle centinaia di risorse che ognuna della aziende già avviate può impiegare nei progetti di IA”, dall’altro l’imprenditore ha un asso nella manica: “dispone di risorse significative a cui attingere”.

A partire dai dati di Twitter provenienti dalle conversazioni sulla piattaforma, che “si prestano bene all’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni come quelli alla base di ChatGpt”, e dalla “notevole esperienza [di Tesla, ndr] nella costruzione di grandi cluster di calcolo per l’IA, che potrebbero essere utilizzati per aumentare la potenza di calcolo del cloud di xAI”. Tra l’altro, l’azienda specializzata nella produzione di auto elettriche ora progetta i propri chip per l’IA e sta anche costruendo un robot umanoide, che in futuro potrebbe aiutare ed essere aiutato da xAI.

IL COMMENTO DI UNO DEI COMPETITOR

Bloomberg ha poi riportato il commento di uno dei competitor più “interessanti”, stando a Microsoft. “Elon è uno dei grandi imprenditori del nostro tempo”, ha dichiarato Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn e della startup Inflection AI. Hoffman, ex membro del consiglio di amministrazione di OpenAI, ha poi aggiunto che Musk “ha le credenziali per far progredire lo sviluppo della tecnologia”.

Oltre agli elogi, Hoffman ha però anche dichiarato “che è importante avere voci inclusive nel settore”, commentando l’assenza di donne nel team, e criticato la richiesta del Ceo di Tesla di una pausa nello sviluppo dell’IA, che Musk ha sottoscritto prima di lanciare l’azienda: “Non vedo di buon occhio la firma di una pausa di sei mesi mentre si sta cercando di accelerare il proprio sforzo”.

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