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Tesla Dati

Tutte le capriole di Musk sull’intelligenza artificiale

Dopo essersi disfatto delle proprie quote in OpenAI senza capitalizzare così l'esplosione dell'ultimo periodo, mentre in pubblico aderiva all'appello di fermare ChatGpt, in gran segreto Musk ha fondato la sua startup sull'intelligenza artificiale... Fatti e bizzarrie

Impossibile capire cosa passi in testa a Elon Musk, l’istrionico imprenditore sudafricano patron di Tesla, la Casa automobilistica più capitalizzata al mondo, di Twitter e di un numero sempre maggiore di realtà grandi o piccole, operanti nei settori più disparati, dalla space economy al biotech (Neuralink), passando per… l’intelligenza artificiale.

MUSK E L’APPELLO ANTI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Quella stessa intelligenza artificiale che pure lo stesso Musk ha recentemente chiesto di studiare attentamente, rallentandone lo sviluppo di nuove versioni, perché potrebbe rappresentare un pericolo dai contorni ignoti. L’ex startupper figura infatti tra i nomi di peso del cosiddetto manifesto “anti ChatGPT”.

«I sistemi di IA dotati di un’intelligenza competitiva con quella umana possono comportare rischi profondi per la società e l’umanità, come dimostrato da ricerche approfondite e riconosciuto dai migliori laboratori di IA», si legge nel testo che prosegue con una serie di domande: «Dobbiamo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di informazione con propaganda e falsità? Dovremmo automatizzare tutti i lavori, compresi quelli più soddisfacenti? Dovremmo sviluppare menti non umane che alla fine potrebbero superarci di numero, essere più intelligenti, obsolete e sostituirci? Dobbiamo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? Queste decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti».

La richiesta dei firmatari di quello che la stampa ha ribattezzato “manifesto degli anti ChatGpt” è di una pausa di almeno sei mesi di tutte le attività dei laboratori AI più potenti di GPT-4: «Questa pausa dovrebbe essere pubblica e verificabile e includere tutti gli attori chiave. Se tale pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria».

Gli appellanti aggiungono: «I laboratori di AI e gli esperti indipendenti dovrebbero utilizzare questa pausa per sviluppare e attuare congiuntamente una serie di protocolli di sicurezza condivisi per la progettazione e lo sviluppo di IA avanzate, rigorosamente controllati e supervisionati da esperti esterni indipendenti».

Nel 2019 Musk e il Founder di Alibaba, Jack Ma, erano stati i protagonisti di una chiacchierata in pubblico a Shanghai, durante la quale l’imprenditore sudafricano aveva espresso tutti i dubbi su foschi scenari futuri in cui l’AI sarà sempre più potente.

LA PARTECIPAZIONE IN CHATGPT

Eppure, proprio Musk ha dato vita insieme a Sam Altman, Ceo di OpenAI, alla software house oggi più famosa (a tratti persino famigerata) del comparto dell’intelligenza artificiale grazie al successo di ChatGPT.

C’è però un dato che occorre sottolineare e che probabilmente non fa dormire l’imprenditore la notte. Dal 2018 Musk non ha più alcuna azione di OpenAI. La questione non è mai stata chiarita del tutto, ma si può affermare con ragionevole grado di precisione che Musk si fosse disfatto delle sue quote prima degli ultimi maxi investimenti della Casa di Redmond nel campo dell’intelligenza artificiale.

LA NUOVA, MISTERIOSA, STARTUP

Anche Musk, insomma, di tanto in tanto sbaglia. Più che l’affare sfumato, all’imprenditore sudafricano brucia probabilmente essere rimasto fuori dalla partita del momento. E si ritrova una volta tanto a inseguire, un ruolo che non gli è mai piaciuto. Ma al momento, dato che è l’amministratore unico di X.AI, gli tocca provare a mettersi in scia alle altre. Finora, se si pensa all’Autopilot di Tesla, non si può dire che il settore sia quelli in cui l’imprenditore abbia dato il meglio di sé (per approfondire: Quel video fasullo sulla guida autonoma che rischia di mandare a sbattere Tesla).

E ovviamente non si esclude che gli algoritmi di intelligenza artificiali sviluppati dalla software house vengano sfruttati anche dalle altre realtà nel portafogli di Musk. La nuova società era praticamente segreta fino a quando diverse testate ne hanno documentato la costituzione nello Stato USA del Nevada. Della startup ancora oggi sappiamo pochissimo: il nome però suggerisce che la società dovrebbe occuparsi di intelligenza artificiale. Dunque mentre Elon Musk aderiva al manifesto per frenare ChatGpt, costituiva in silenzio la sua realtà?

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