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Gates Inflection

Tutto su Inflection, la startup di IA che intriga Bill Gates

Parlando del futuro e dell’impatto che l’intelligenza artificiale (IA) avrà sulla vita e sul business, Bill Gates ha detto di essere particolarmente “impressionato” da un paio di startup. Una di queste è Inflection AI, alle cui spalle ci sono due ex di DeepMind, azienda di IA controllata da Alphabet (Google), e il co-fondatore di LinkedIn. Tutti i dettagli

 

Saremo tutti inermi di fronte al cambiamento epocale portato dall’intelligenza artificiale (IA). A dirlo non è uno chiunque ma Bill Gates, il padre di Windows e di internet per come lo conosciamo oggi. Secondo lui, infatti, i rapidi progressi che l’IA generativa sta facendo rivoluzioneranno il rapporto tra uomo e digitale, con significative conseguenze anche per giganti come Google e Amazon.

La vera differenza, per Gates, la farà chi riuscirà a realizzare per primo “un assistente personale dotato d’intelligenza artificiale” che “cambierà le abitudini degli utenti”. E, sempre secondo il miliardario, c’è una possibilità del 50% che il fortunato possa essere una startup.

Lui ne ha puntate due e una di queste è Inflection AI, il cui Ceo e co-fondatore Mustafa Suleyman è l’ex dirigente di DeepMind, azienda di IA acquisita nel 2014 da Alphabet, la holding a cui fa capo Google.

COSA FA INFLECTION AI…

“Siamo uno studio di intelligenza artificiale che crea un’intelligenza artificiale personale per tutti”. Si descrive così la startup fondata nel 2022 a Palo Alto, in California. La prima IA di Inflection si chiama Pi, che sta proprio per personal intelligence (intelligenza personale) e viene definita dai suoi creatori “un’IA conversazionale solidale ed empatica”.

Come ha dichiarato Suleyman al Financial Times, “ci sono molte cose che [Pi] non può fare. Non elabora elenchi o codici, non pianifica viaggi, non scriverà la vostra strategia di marketing o il vostro saggio per la scuola […] è stata progettata esclusivamente per conversazioni rilassate, di supporto e informative”.

L’ambizione di Inflection, che è strutturata come una società di pubblica utilità, è infatti quella di sviluppare software in grado di rendere possibile la comunicazione tra uomo e computer. “Se si pensa alla storia dell’informatica – ha detto Suleyman – abbiamo sempre cercato di ridurre la complessità delle nostre idee per poterle comunicare a una macchina. Anche quando scriviamo una query di ricerca, semplifichiamo, riduciamo o scriviamo in maniera stenografica in modo che il motore di ricerca possa capire cosa vogliamo”.

…E PERCHÉ POTREBBE ESSERE UNA RIVOLUZIONE

Ecco perché secondo Gates chi riuscirà a realizzare un assistente personale dotato di IA porterà “uno sconvolgimento epocale” in quanto “farà sì che nessuno andrà più su un motore di ricerca, su un sito di produttività, su Amazon”.

Non solo. Nel momento in cui sarà in grado di capire le necessità e le abitudini di navigazione e acquisto delle persone le utilizzerà per aiutarle a “leggere le cose che non hanno tempo di leggere”.

Inoltre, a differenza di altri chatbot come ChatGpt o Bard, Inflection si mostra empatico con l’utente e per Suleyman “l’obiettivo è assicurarsi che l’IA sappia sempre che è un’IA e non cerchi mai di imitare un essere umano”.

CHI HA FONDATO INFLECTION AI

Insieme a Suleyman, hanno contribuito alla fondazione di Inflection AI Karén Simonyan e Reid Hoffman.

Simonyan è Chief Scientist della startup ed è considerato tra le personalità “più affermate della sua generazione” in ambito di deep learning. Ha conseguito un dottorato e un post-dottorato a Oxford e la sua prima azienda è stata acquisita da DeepMind. Tra le sue esperienze con l’IA, ha avuto un ruolo chiave in AlphaZero, AlphaFold, WaveNet, BigGAN e Flamingo.

Hoffman, invece, dopo un master in filosofia a Oxford ha intrapreso la carriera di imprenditore. Ha co-fondato LinkedIn ed è partner di Greylock, una delle più antiche società di venture capital statunitensi. In passato è stato membro del consiglio di amministrazione e vicepresidente esecutivo di PayPal.

Anche Suleyman, Ceo di Inflection, è venture partner di Greylock. In DeepMind è stato responsabile dell’IA applicata con particolare attenzione ai settori della salute e dell’energia e nel 2019, è diventato vicepresidente dei prodotti e della politica in materia di IA di Google. È anche membro del consiglio di amministrazione dell’Economist.

IL TEAM

Il team è composto da circa 30 persone tra sviluppatori di intelligenza artificiale, designer creativi, scrittori e innovatori del mondo che lavorano insieme in modo multidisciplinare per creare una nuova classe di esperienze digitali.

Recentemente si sono uniti alla squadra anche Heinrich Kuttler, ex research engineering manager di Meta AI e Joe Fenton, che ha lasciato il ruolo di senior product manager in Google. Inoltre, stando a quanto riportato da LinkedIn, in aprile pure Maarten Bosma e Rewon Child, due ex ricercatori di Google Brain, sono saliti a bordo di Inflection.

I FINANZIAMENTI

Per potersi permettere i migliori talenti – soffiandoli anche ai competitor – Inflection ha chiuso “un round di avvio” da 225 milioni di dollari con Greylock Partners, che l’ha inglobata al suo interno, e a inizio anno, stando al Financial Times, puntava a raccogliere fino a 675 milioni di dollari dagli investitori. L’azienda, però, non ha voluto commentare la notizia.

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