“Italia e Francia condividono importanti interessi industriali nel settore dello spazio, che vanno dall’upstream al downstream passando per i lanciatori. Entrambi i Paesi sono consapevoli dell’importanza che le attività spaziali rivestono in termini di sovranità tecnologica, sviluppo economico, sicurezza e salvaguardia dell’ambiente. Per questo, il sottosegretario Fraccaro e il ministro Le Maire hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra Italia e Francia nel settore dello spazio”.
È quanto si legge in una nota diffusa al termine dell’incontro tra il sottosegretario con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro e il ministro dell’Economia, delle Finanze e del Rilancio della Francia competente in materia di attività spaziali Bruno Le Maire avvenuto mercoledì 25 novembre.
In particolare, Fraccaro e Le Maire hanno “concordato sull’utilità di un coordinamento sempre maggiore tra i Paesi in materia di spazio in seno ai vari organismi comunitari, in particolare all’interno dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), indispensabile per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”.
Proprio in ambito Esa, il giorno prima i capidelegazione degli Stati membri dell’Esa avevano approvato la candidatura ufficiale di Josef Aschbacher a nuovo direttore generale dell’agenzia.
Scartata la candidata supportata da palazzo Chigi (e sponsorizzata proprio da Fraccaro) Simonetta Di Pippo.
Si è trattato di un duro colpo per il nostro paese. L’Italia, con un contribuzione più alta di sempre al budget Esa dell’ordine di due miliardi e duecento milioni, è dietro soltanto alla Germania e alla Francia come contributore dell’agenzia.
Tutti i dettagli.
FRACCARO: “NECESSITÀ DI RAFFORZARE COOPERAZIONE ITALIA-FRANCIA NEL SETTORE SPAZIO”
Oggi ho incontrato il Ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire. Italia e Francia condividono condividono importanti interessi industriali nell’ambito dello spazio. Per questo abbiamo convenuto sulla necessità di rafforzare la cooperazione nel settore https://t.co/Fb2ha9thjo pic.twitter.com/jjrg2lXC6z
— Riccardo Fraccaro (@riccardo_fra) November 25, 2020
AVANTI TUTTA CON THALES ALENIA SPACE (JV THALES E LEONARDO)
Durante l’incontro, si legge, “è emerso il comune apprezzamento per l’assegnazione dei contratti per la realizzazione delle due sentinelle del programma Copernicus, Cimr e Chime, al gruppo italo-francese Thales Alenia Space. Fraccaro e Le Maire hanno quindi sottolineato la valenza strategica dei programmi di Osservazione della Terra”.
Il riferimento è infatti al programma di monitoraggio della Terra dallo Spazio Copernicus della Commissione europea e dell’Esa che si arricchisce di 3 nuove missioni, per 6 satelliti-sentinella in totale. I contratti per lo sviluppo di queste nuove sentinelle ad alta priorità sono stati firmati dall’Esa nella giornata di venerdì 13 novembre 2020 con Thales Alenia Space – joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) – in Italia.
Thales Alenia Space è primo contraente per Cimr con Ohb Italia partner principale per lo strumento e Hps (High Performance Space Structure System GmbH) per il riflettore dell’antenna. Inoltre, è prime contractor ed integratore di Chime insieme a Ohb e Leonardo come partner principali per il payload. Per ciascuna missione l’investimento totale sfiora i 500 milioni di euro, con una ricaduta di almeno il 50% sull’intera filiera italiana.
A BORDO ANCHE LEONARDO
Inoltre, il colosso dell’aerospazio e difesa italiano Leonardo contribuirà alla realizzazione del payload iperspettrale della nuova missione Chime. Per i satelliti Sentinelle Chime e Cimr del programma europeo Copernicus, di cui Tas è appunto prime contractor, Leonardo fornirà anche i sensori d’assetto stellare — gli star trackers — per il corretto posizionamento del satellite nell’orbita.
RIPRENDERE I VOLI DEL LANCIATORE VEGA
Tornando all’incontro a Palazzo Chigi tra Fraccaro e Le Maire, entrambi hanno insistito sulla necessità di “riprendere il volo il più rapidamente possibile” del lanciatore Vega.
Lo scorso 17 novembre, infatti, il razzo Vega (progettato e costruito dall’italiana Avio negli stabilimenti di Colleferro) è finito fuori traiettoria. Si è trattato del secondo per Vega in meno di due anni, dopo il lancio di successo dello scorso 3 settembre della missione VV16 con il debutto del distributore SSMS (Small Spacecraft Mission Service).
Introdotto nel 2012, questo piccolo razzo ha integrato le capacità detenute dagli europei con il lanciatore pesante Ariane.
LE SFIDE PER ARIANE 6
Oltre a Vega infatti, i due rappresentanti di Francia e Italia hanno sottolineato l’importanza dell’altro progetto Ariane, una serie di lanciatori spaziali ottimizzati per orbite di trasferimento geostazionarie, sviluppata da Ariane Group nel ruolo di prime contractor.
La famiglia di lanciatori spaziali europei oggi è messo in difficoltà da una forte concorrenza che punta su costi minori. Dalle statunitensi SpaceX (fondata da Elon Musk) e Blue Origin (di Jeff Bezos) al lanciatore cinese Long March.
L’Ue sta sviluppando due lanciatori: Ariane 6 con prime contractor la franco-tedesca Ariane Group, destinato a portare i satelliti in orbita alta, e Vega C con l’italiana Avio, per i satelliti medio-piccoli in orbita bassa.
L’Agenzia spaziale europea ha sviluppato Ariane 6, il cui primo volo dovrebbe avvenire nel 2022.
Parigi e Roma intendono dunque unire le forze per lo sviluppo dei lanciatori europei.
Ma non va dimenticato che esattamente un anno fa, in occasione della ministeriale Esa, un rapporto del Senato francese raccomandava di concentrarsi sullo sviluppo di Ariane 6 (con prime contractor la franco-tedesca Ariane Group) e mettere in discussione gli sviluppi di Vega E (oggi nelle fasi iniziali dello sviluppo tecnologico). Dal punto di vista industriale i ruoli chiave nel programma Vega sono giocati da società italiane: la Elv, una società per azioni partecipata al 70% da Avio e al 30% dall’Asi, responsabile dello sviluppo del lanciatore nel suo complesso. Avio è invece responsabile dello sviluppo e realizzazione dei quattro stadi, tre a propellente solido e l’Avum a propellente liquido.
GRUPPO DI LAVORO TRA ITALIA, FRANCIA E GERMANIA
Di fronte alle sfide dell’industria spaziale europea ed in particolare sulle futuri lanciatori, Fraccaro e Le Maire hanno annunciato la creazione di un gruppo di lavoro tra i principali paesi europei coinvolti nello spazio (e maggiori contributori dell’Esa): l’Italia, Francia e Germania.
“Con il Ministro Le Maire abbiamo anche concordato sull’utilità di un coordinamento sempre maggiore tra i Paesi in materia di spazio in seno ai vari organismi comunitari, in particolare all’interno dell’Agenzia Spaziale Europea, indispensabile per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi” ha dichiarato il sottosegretario Fraccaro.
SILENZIO SULLA DÉBÂCLE DELLA DIREZIONE GENERALE DELL’ESA
Nessun commento dunque da parte del rappresentante del governo con delega allo spazio in merito alla débâcle in seno all’Esa sull’assegnazione della direzione generale.
Come ha sottolineato su Start Magazine nei giorni scorsi il professor Ezio Bussoletti, ex vicepresidente Asi, “dal 2003, l’Italia non ha più ricoperto questa posizione strategica nonostante sia il terzo contributore dell’agenzia. Era nei fatti e nelle iniziali convinzioni dei partner europei che quest’anno il posto toccasse all’Italia dopo i 6 anni di mandato del DG tedesco Wörner e i 12 anni di gestione francese di J.J. Dordain”.
Ma a detta di alcuni addetti ai lavori il cv della candidata selezionata dal governo Conte (sponsorizzata appunto da Fraccaro) “era indifendibile”.