Skip to content

SpaceX Crew Dragon Nasa

Con Crew Dragon, SpaceX sorpassa Boeing e la Nasa si affranca dalla Russia

Successo per la navicella Crew Dragon di SpaceX che ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) con quattro astronauti a bordo. Si tratta della prima missione operata da un'azienda privata per conto della Nasa

La navicella Crew Dragon di SpaceX, con quattro astronauti a bordo, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) per conto della Nasa. L’attracco è avvenuto intorno alle 5 ora italiana.

Dopo il volo di prova con equipaggio riuscito in primavera, è sta lanciata in orbita domenica notte la navicella della società aerospaziale di Elon Musk. La missione è il frutto della collaborazione fra SpaceX e la Nasa.

Inaugurata una nuova era di invio regolare di persone da e verso la Iss per la Nasa con la prima missione che ha mandato in orbita un equipaggio a bordo di un veicolo spaziale di proprietà privata.

Tutti i dettagli.

SUCCESSO PER LA MISSIONE CREW-1

Previsto per sabato, il lancio è stato posticipato di 24 ore a causa del forte vento. La nuova capsula Crew Dragon di SpaceX, che l’equipaggio ha soprannominato Resilience, è decollata da un razzo SpaceX Falcon 9 alle 19:27 di domenica sera (00:27 ora italiana) dal Kennedy Space Center della Nasa a Cape Canaveral, in Florida.

Gli astronauti sono i tre americani Michael Hopkins, comandante della missione, Victor Glover e Shannon Walker e il giapponese Soichi Noguchi. Quest’ultimo ha compiuto il suo terzo viaggio nello spazio dopo aver precedentemente volato sulla navetta statunitense nel 2005 e Soyuz nel 2009.

“È un grande giorno per gli Stati Uniti d’America, e un grande giorno per il Giappone”, ha detto il numero uno della Nasa Jim Bridenstine in una conferenza stampa post-lancio.

Dodici minuti dopo il decollo, a un’altitudine di 124 miglia (200 chilometri) e a una velocità di 16.800 miglia (27.000 chilometri) all’ora, la capsula si è separata con successo dal secondo stadio del razzo.

La navicella SpaceX’s Crew Dragon, ha raggiunto la stazione internazionale spaziale Iss. L’aggancio è avvenuto alle 23.01 ora della Florida, le 5.01 in Italia, 24 ore dopo il lancio dal Kennedy Space Centre. La navicella spaziale ha attraccato con la stazione spaziale a circa 260 miglia (400 chilometri) sopra lo Stato dell’Ohio, nel Midwest degli Stati Uniti.

UNA NUOVA ERA DELL’ESPLORAZIONE UMANA DELLO SPAZO

Alla partenza hanno assistito in Florida il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence che ha commentato: “una nuova era dell’esplorazione umana dello spazio”. Il successo del lancio è stato salutato anche dal presidente Donald Trump (“grande!”) e dal presidente eletto Joe Biden (“la testimonianza del potere della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, l’ingegno e la determinazione”).

CON CREW DRAGON SUGELLATA LA PARTNERSHIP NASA-SPACEX

L’agenzia spaziale americana sta definendo il volo la sua prima missione “operativa” per un sistema di razzi e veicoli per l’equipaggio, in lavorazione da 10 anni. Rappresenta infatti una nuova era di veicoli spaziali sviluppati e gestiti da società privata piuttosto che dalla Nasa per inviare gli americani in orbita.

Il lancio di domenica, operato da un razzo Falcon 9, sarà il primo di sei in base al contratto tra SpaceX e la Nasa.

Nel 2014 la Nasa ha assegnato 3,1 miliardi di dollari a SpaceX e 4,5 miliardi di dollari a Boeing per sviluppare capsule spaziali, sperimentando un modello di contratto che consente all’agenzia spaziale di acquistare posti per gli astronauti dalle due società.

L’AFFRANCAMENTO DAI RUSSI

Il volo odierno garantisce inoltre che l’agenzia spaziale abbia un modo per lanciare i propri astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale dagli Stati Uniti.

“Sono estremamente orgoglioso di dire che stiamo riprendendo i regolari voli spaziali umani lanciati dal territorio americano”, ha detto il capo dell’agenzia, Jim Bridenstine.

Dal 2011, la Nasa è stata costretta infatti a fare affidamento sull’agenzia spaziale russa, acquistando posti a bordo della vecchia nave spaziale Soyuz per un massimo di 85 milioni di dollari a passaggio.

Ora, la Nasa ha un’altra opzione per inviare i suoi astronauti nello spazio sul Crew Dragon, dove il prezzo di un posto è di circa 55 milioni di dollari, secondo un audit governativo.

IL PRIMATO DI CREW DRAGON PER SPACEX

Ma il volo del Crew Dragon, oltre a essere il primo dal 2011 e dal ritiro delle navette spaziali americane, è anche il primo a mettere in orbita un equipaggio così numeroso.

Unico taxi disponibile per la Iss nel frattempo, la capsula russa Soyuz ha una capienza massima di tre posti.

Come ha sottolineato The Verge, Crew Dragon è il primo veicolo che la Nasa ha certificato per il trasporto di esseri umani dai tempi dello Space Shuttle e il primo veicolo spaziale privato a ricevere questa designazione.

IL RITARDO DI BOEING

Ma come dicevamo, presto la Nasa potrebbe avere ancora più opzioni per far volare i suoi astronauti. Visto che il veicolo di SpaceX non sarà l’unica opzione.

Anche Boeing sta sviluppando infatti la propria navicella Starliner, sebbene sia rimasta indietro rispetto all’azienda di Elon Musk. La capsula Starliner della Boeing ha subito un’anomalia in volo durante il suo volo di prova a dicembre.  Alla fine di un’indagine, la Nasa ha apportato 80 correzioni. Un nuovo volo senza pilota è previsto per l’inizio del 2021, prima di una prima missione con equipaggio a giugno.

Ciò significa che SpaceX sarà il principale fornitore di lancio della Nasa per ora.

Torna su