STMicroelectronics, società italo-francese di componenti elettronici partecipata dal ministero dell’Economia, riceverà dalla Francia un sussidio di 2,9 miliardi di euro per la costruzione di una fabbrica di semiconduttori a Crolles, nel sud-est del paese. Al progetto partecipa un’altra azienda produttrice di microchip, la statunitense GlobalFoundries.
I PIANI DI FRANCIA, UNIONE EUROPEA E STATI UNITI A CONFRONTO
Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, l’ha definito un investimento “massiccio”: i 2,9 miliardi di aiuti statali provengono dal pacchetto di 5,5 miliardi entro il 2030 che Parigi ha messo a punto per stimolare la propria industria dei chip.
Si tratta di un piano coerente con la direzione dell’Unione europea, che con il Chips Act – il piano di stimolo al settore, da 43 miliardi – intende ridurre la dipendenza dall’Asia orientale per questi componenti attraverso il raddoppio della propria quota manifatturiera, portandola dal 9 al 20 per cento del totale mondiale entro il 2030.
L’ambizione europea è la stessa degli Stati Uniti, che però si sono mossi in anticipo e con un piano molto più grande: il CHIPS and Science Act americano è legge dall’agosto 2022 e vale 280 miliardi di dollari, di cui quasi 53 destinati al solo segmento della manifattura.
IL PROGETTO DI STMICROELECTRONICS E GLOBALFOUNDRIES
STMicroelectronics e GlobalFoundries avevano ottenuto l’autorizzazione delle autorità francesi per la fabbrica di Crolles, con tanto di aiuti statali, lo scorso 28 aprile.
Il progetto era stato presentato nel luglio 2022. La scelta di Crolles è dovuta alla presenza, in quella zona, di un altro stabilimento di STMicroelectronics. Il nuovo impianto dovrebbe raggiungere la piena capacità entro il 2028, per una produzione annua di 620.000 wafer dalle dimensioni di 18 nanometri.
SEMICONDUTTORI PER AUTO, NON PER LE BIG TECH
A livello generale, minore è il numero dei nanometri e più sofisticato è il semiconduttore: i chip da 3 nanometri sono quelli maggiormente avanzati in fase di produzione di massa. Componenti da 18 nanometri non saranno dunque destinati al settore tecnologico-digitale ma a quello automobilistico, com’è la norma in Europa.
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I POSTI DI LAVORO
La nuova fabbrica di STMicroelectronics e GlobalFoundries dovrebbe creare all’incirca mille posti di lavoro: la Francia vuole arrivare al 2030 con 10.000 nuovi occupati nell’industria dei semiconduttori.