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Microsoft Spacex

Microsoft si allea con SpaceX per il cloud (contro Amazon)

Microsoft collaborerà con SpaceX per connettere il cloud di Azure al servizio Internet satellitare fornito dalla costellazione Starlink di Musk. Sfida aperta al colosso Amazon anche nel settore spaziale.

 

Guerre stellari tra Microsoft e SpaceX contro Amazon. Microsoft collaborerà con SpaceX per connettere la rete di cloud computing Azure al servizio Internet satellitare Starlink offerto dalla società di Elon Musk. Lo ha riferito per primo il Wall Street Journal martedì.

Azure Space e la nuova partnership configurano Microsoft e SpaceX per competere ulteriormente con le attività Amazon e Blue Origin di Jeff Bezos, che hanno annunciato piani per servizi satellitari simili e altro ancora.

Sempre martedì il colosso di Redmond ha annunciato l’istituzione della sua unità Azure Space, sulla base del lancio di Azure Orbital.

La partnership con la società aerospaziale di Elon Musk arriva mentre Microsoft si espande nel settore spaziale. Poche settimane fa infatti il colosso tecnologico ha svelato un nuovo servizio chiamato Azure Orbital per connettere i satelliti direttamente al cloud.

In particolare, Azure Orbital e la nuova partnership con Starlink permetteranno sia a Microsoft sia a SpaceX di competere ulteriormente con le attività di Jeff Bezos. Il colosso dell’e-commerce Amazon offre infatti un servizio per connettere il suo cloud AWS ai satelliti. Bezos sta lavorando a un servizio rivale di Starlink chiamato Kuiper, oltre all’investimento personale nell’iniziativa Blue Origin.

Ma non finisce qui. All’inizio di ottobre SpaceX ha vinto un contratto da 149 milioni di dollari dall’Agenzia per lo sviluppo spaziale del Dipartimento della Difesa per costruire quattro satelliti per rilevare e tracciare missili balistici e ipersonici. E Microsoft sarà un subappaltatore per questo contratto.

Tutti i dettagli.

COSA FARANNO SPACEX E MICROSOFT INSIEME

“La collaborazione che annunciamo oggi ci consentirà di lavorare insieme per fornire nuove offerte per il settore pubblico e privato per fornire connettività tramite Starlink da utilizzare su Azure”, ha annunciato in un video ripreso da Cnbc il presidente e Coo di SpaceX Gwynne Shotwell.

“Dove ha senso, lavoreremo con Microsoft: co-vendita ai nostri clienti comuni, co-vendita a nuove imprese e futuri clienti”.

LO SFORZO SPAZIALE DI MICROSOFT

Microsoft è “profondamente concentrata sui governi e sulla difesa”, ha riferito al Wsj Tom Keane, vicepresidente della società. Lo sforzo spaziale, ha detto, fornisce un’opportunità “per portare la tecnologia commerciale e l’innovazione ai militari”.

Oltre alla partnership con SpaceX, Microsoft sta collaborando con l’operatore satellitare lussemburghese SES. La società collegherà anche i suoi satelliti O3b ad Azure, oltre ai servizi che SES sta fornendo per Azure Orbital.

Come dicevamo, la partnership con SpaceX arriva poche settimane dopo l’annuncio del nuovo servizio di Microsoft chiamato Azure Orbital per connettere i satelliti direttamente al cloud.

SUBAPPALTATORE DI SPACEX PER IL CONTRATTO CON LA SDA

“Siamo contenti che Microsoft farà parte nel nostro team”, ha aggiunto Shotwell di SpaceX. “Consegneremo al governo una serie di satelliti che ospitano una capacità di protezione dalle armi balistiche”, ha aggiunto. “Microsoft farà un bel po’ di lavoro come subappaltatore”.

Il riferimento è al primo contratto governativo per la costruzione di satelliti. La società aerospaziale fondata da Elon Musk costruirà quattro satelliti nell’ambito del contratto dell’Agenzia per lo sviluppo spaziale degli Stati Uniti (Sda).

I satelliti SDA, che saranno consegnati entro settembre 2022, avranno un sensore a infrarossi persistente in alto ad “ampio campo visivo” in grado di rilevare e tracciare minacce missilistiche avanzate dalla bassa orbita terrestre. Tuttavia, al momento Shotwell non ha precisato quale ruolo specifico Microsoft giocherà nel programma Sda.

A CHE PUNTO È LA COSTELLAZIONE STARLINK

Ad oggi, SpaceX ha lanciato oltre 800 satelliti Starlink (di cui l’ultimo dispiegamento di 60 satelliti completato proprio domenica) una frazione del totale necessario per la copertura globale ma sufficiente per iniziare a fornire servizi in alcune regioni, incluso negli Stati Uniti nord-occidentali.

La società di Elon Musk ha già lanciato quasi 300 nuovi satelliti Starlink da giugno e ha in programma di lanciare almeno altri due lotti il prossimo mese.

Inoltre Starlink sta per essere testato internamente da dipendenti e tecnici di SpaceX e la società si sta preparando per una versione beta pubblica più ampia da testare entro la fine di quest’anno.

UN MERCATO DA 15 MILIARDI DI DOLLARI

Microsoft e SpaceX hanno optato dunque per una partnership così da unire le forze contro il rivale comune Amazon. Alcuni analisti hanno previsto che i ricavi complessivi dei servizi cloud legati allo spazio potrebbero ammontare a circa 15 miliardi di dollari entro la fine del decennio.

AMAZON: NEMICO COMUNE PER MICROSOFT E SPACEX

Ma lo spazio è solo l’ultima arena in cui i due giganti del cloud (Microsoft e Amazon Web Services, la divisione cloud di Amazon) si affrontano testa a testa.

Secondo la società di consulenza Canalys, nel 2018 quattro società sono riuscite a conquistare il 61% del mercato: Amazon Web Services (32%), Microsoft Azure (17%), Google Cloud (8%) e la cinese Alibaba Cloud (4%).

Amazon continua a guidare il mercato in crescita del cloud computing, con il 45% nel 2019, mentre Microsoft ha circa il 18%, secondo la società di ricerca del settore tecnologico Gartner.

Microsoft è attualmente la seconda compagnia cloud al mondo per dimensioni ma Amazon è leader con oltre un terzo del mercato globale.

Come ha ricordato il Wsj, la pandemia ha intensificato la competizione a mano a mano che le aziende accelerano il loro passaggio al cloud e devono scegliere fornitori in contratti pluriennali.

Allo stesso tempo, le agenzie militari e di intelligence stanno aumentando la spesa per una serie di progetti spaziali.

Come il servizio Azure Orbital di Microsoft, già due anni fa Amazon ha lanciato Ground Station di Aws che consente agli operatori satellitari di controllare i loro veicoli spaziali tramite il cloud.

Lo scorso giugno Web Services  ha annunciato la formazione di una business unit dedicata, Aerospace and Satellite Solutions, per offrire servizi cloud a supporto dello spazio e delle operazioni di lancio.

Sempre Amazon sta lavorando a un concorrente di Starlink di SpaceX chiamato Kuiper, oltre all’investimento personale di Bezos nell’iniziativa Blue Origin. Nata nel 2009, la società aveva l’obiettivo di organizzare entro il 2020 viaggi turistici nello Spazio.

LA BATTAGLIA PER IL PROGETTO JEDI

Infine, i due colossi del cloud si sono contesi un maxi contratto governativo. Microsoft e Amazon hanno gareggiato infatti anche per il maxi contratto Jedi (Joint Enterprise Defense Infrastructure) per modernizzare la struttura cloud del Pentagono.

Lo scorso febbraio, un giudice federale ha temporaneamente bloccato il contratto che il Dipartimento della Difesa ha assegnato a Microsoft (dopo una gara turbolenta come Start ha raccontato) mentre esamina il ricorso di Amazon.

Ma a inizio del mese il Pentagono ha riconfermato Microsoft come vincitore, dopo aver completato una rivalutazione completa delle proposte ricevute.

Il contratto potrebbe valere fino a 10 miliardi di dollari per i servizi resi nell’arco di 10 anni.

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