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Le americanate di Microsoft, BlackRock, OpenAi e Starlink con Meloni

Meloni si è incontrata con il presidente di Microsoft e con l'amministratore delegato di BlackRock. Ecco cosa sappiamo degli investimenti - programmati e possibili - nei centri dati, nell'intelligenza artificiale, nelle infrastrutture energetiche e nei satelliti. Fatti, numeri e scenari

Dopo Larry Fink l’amministratore delegato del fondo BlackRock, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è incontrata ieri a Palazzo Chigi con il presidente di Microsoft, Brad Smith (nella foto), per discutere dell’investimento della compagnia tecnologica statunitense, tra le altre cose.

IN COSA CONSISTE L’INVESTIMENTO DI MICROSOFT IN ITALIA (4,3 MILIARDI DI EURO)

Microsoft, infatti, ha deciso di investire 4,3 miliardi di euro in due anni nella costruzione di centri dati e nel potenziamento delle infrastrutture per l’intelligenza artificiale e il cloud computing nel nord Italia. Si tratta del più grande investimento della società del nostro paese, che dovrebbe rendere la cosiddetta cloud region ItalyNorth una delle principali in Europa, oltre che un punto di riferimento per l’area del Mediterraneo e dell’Africa settentrionale.

Nell’investimento è compreso anche un piano di formazione sulle competenze digitali che riguarderà all’incirca un milione di italiani entro la fine del 2025.

Il governo Meloni, in una nota, ha detto che l’investimento di Microsoft è “in linea con le priorità del Piano Mattei per l’Africa e la Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), iniziativa strategica lanciata in ambito G7″.

I DUBBI

A esprimere qualche perplessità sull’investimento di Microsoft è stato però Il Sole 24 Ore, che ha fatto notare una certa sproporzione tra la cifra impegnata da Microsoft per l’aumento della sua capacità di calcolo e la limitata domanda italiana, un paese ricco di piccole, medie e micro imprese dove l’adozione dell’intelligenza artificiale è bassa.

“La dimensione dell’investimento annunciato resta tutta da comprendere”, scrive il quotidiano economico di proprietà di Confindustria, aggiungendo che “con 4,3 miliardi l’offerta potenziale di servizi di calcolo della Microsoft aumenterà di molte volte, a fronte di una domanda promettente ma limitata”.

“Non è ancora chiaro”, aggiunge poi Luca De Biase del Sole 24 Ore, “quanto dell’investimento della Microsoft si tradurrà nell’installazione in Italia di macchine e soluzioni prodotte altrove e quanto invece potrà generare di indotto per la valorizzazione delle competenze scientifiche e tecnologiche italiane”.

I centri dati per l’intelligenza artificiale, inoltre, sono strutture estremamente energivore: l’Italia è però il primo paese importatore di elettricità al mondo e i prezzi delle bollette elettriche sono più alti rispetto ad altri paesi europei. Il Sole ha scritto che i 4,3 miliardi di Microsoft “forse serviranno anche per la generazione di energia”.

PRODUTTIVITÀ E DEMOGRAFIA

Tra i settori che potrebbero decidere di adottare l’intelligenza artificiale per accrescere la produttività e l’efficienza ci sono quelli manifatturiero, sanitario, finanziario e della pubblica amministrazione.

La questione della produttività è particolarmente rilevante per il nostro paese, visto l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite: “l’adozione dell’intelligenza artificiale può anche contribuire ad affrontare le sfide demografiche”, si legge infatti nel comunicato di Microsoft.

ANCHE OPENAI INVESTE NELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN ITALIA

Il 2 ottobre Cdp Venture Capital ha firmato un protocollo d’intesa sull’intelligenza artificiale con OpenAi, la società nota soprattutto per aver sviluppato ChatGpt e di cui Microsoft possiede il 49 per cento. L’accordo, spiega il comunicato del fondo del gruppo Cdp (controllato dal ministero dell’Economia, “mira a promuovere lo sviluppo dell’ecosistema dell’AI, la commercializzazione e l’adozione di tecnologie AI all’avanguardia da parte di startup e aziende innovative italiane”.

Sempre ieri, l’azienda tecnologica bergamasca Aruba ha inaugurato un data center a Roma: la scelta della capitale è legata anche alla volontà di bilanciare “la concentrazione nell’area di Milano”.

COSA COMBINA BLACKROCK TRA ENEL E MICROSOFT

Lunedì – si accennava in apertura dell’articolo – Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi Larry Fink, il capo di BlackRock, la più grande società d’investimento al mondo, discutendo con lui di possibili investimenti nei centri dati, nelle infrastrutture energetiche e nelle reti di trasporto. In passato Fink ha espresso delle opinioni positive su Meloni.

Il mese scorso BlackRock e Microsoft hanno lanciato insieme un fondo di investimento sull’intelligenza artificiale da oltre 30 miliardi di dollari: le risorse verranno impiegate per costruire data center e impianti energetici con i quali soddisfare i grandi consumi elettrici di queste strutture.

Prima di riunirsi con Meloni, Fink ha incontrato Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato di Enel (di cui BlackRock è azionista con una quota del 5 per cento). Secondo Il Messaggero, ma non ci sono intese ufficiali, BlackRock potrebbe essere interessata ad acquisire alcuni siti di Enel – come le centrali a carbone in dismissione di Civitavecchia o di Brindisi, già connesse alla rete elettrica e a quella logistica – per trasformarli in centri dati da affittare “ad operatori tipo Microsoft, Amazon, Apple, OpenAl”.

Nei giorni scorsi BlackRock ha completato l’acquisizione del fondo Global Infrastructure Partners, specializzato negli investimenti in infrastrutture (tra le società partecipate c’è Italo, precedentemente guidata da Cattaneo). Fink disse a questo proposito che “le infrastrutture sono una delle opportunità di investimento a lungo termine più interessanti”.

E MUSK?

Oltre a quelli di Fink, sono ben più noti gli apprezzamenti su Meloni da parte di Elon Musk (che di recente le ha consegnato il premio Global Citizen Awards a New York).

Le affinità personali tra i due potrebbero portare ad accordi di investimento nei settori italiani dell’aerospazio e delle comunicazioni satellitari con SpaceX e Starlink. Al momento, tuttavia, c’è nulla di concreto e definito.

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