Riflettori puntati sulla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a New York.
Oggi il capo del governo interverrà infatti alla 79ma sessione dell’assemblea generale della Nazioni Unite, ma l’attesa maggiore è per la cerimonia di consegna dei premi Global Citizen Award, il premio più importante dell’Atlantic Council. Quest’ultimo, think tank di Washington, attribuirà l’importante riconoscimento proprio alla premier italiana al gala che si terrà a margine dell’assemblea generale dell’Onu.
Non solo, la premier sarà insignita con il Global Citizen Award direttamente dalle mani di Elon Musk, patron di Tesla, X e SpaceX, come da richiesta della presidente del Consiglio.
Oltre all’incontro pubblico all’Atlantic Council, Musk e Meloni avranno anche una conversazione a porte chiuse per parlare delle opportunità di investimento nei settori dell’intelligenza artificiale e dello spazio. Ed è proprio lo spazio il dominio cui l’Italia ambisce a diventare leader, possedendo tutte le carte in regola nella corsa spaziale. Ma nel settore, non si può più prescindere dalla società aerospaziale di Elon Musk.
Fonti di palazzo Chigi hanno confermato a Radiocor l’esistenza di un dialogo aperto con le imprese di Elon Musk, “anche se al momento non c’è nessuna firma”.
C’è fibrillazione quindi per l’incontro, ma soprattutto per le possibili intese che ne potrebbero scaturire.
Sullo sfondo non mancano però le polemiche. Come quella sulla scelta di Meloni di farsi premiare proprio da Musk, percepita come “postura politica” in vista delle elezioni presidenziali Usa in ottica pro-Trump. Addirittura Politico ha svelato il malcontento interno che agita proprio l’Atlantic Council per la decisione del think tank di onorare la presidente italiana e di invitare Musk per la premiazione.
Tutti i dettagli.
LA PREMIAZIONE ALL’ATLANTIC COUNCIL
È atteso oggi, alle 19 ora di New York, l’intervento della presidente del Consiglio alla cerimonia di consegna dei premi “Global Citizen Award”.
Come già detto, l’Atlantic Council attribuirà il Global Citizen Award 2024 alla premier Giorgia Meloni, al Presidente del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, al Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotaks, e alla Vice Presidente della holding sud-coreana CJ Group, Miky Lee. I premi sono consegnati ogni anno a margine della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a personalità internazionali che più si sono distinte a livello globale. Tra i precedenti destinatari figurano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen, ricordava a inizio mese Bloomberg.
Meloni sarà premiata “per il suo ruolo pionieristico di prima donna Capo di Governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024”, rende noto il think tank americano.
LA SCELTA DI RICEVERE IL RICONOSCIMENTO DA ELON MUSK
Quindi a consegnare il premio alla presidente Meloni sarà Elon Musk.
E a dissipare le polemiche circa questa mossa della premier italiana, ci ha pensato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, bollando la decisione come puramente “imprenditoriale”.
La scelta della premier Meloni di farsi premiare da Elon Musk all’Atlantic Council “credo che sia una scelta più imprenditoriale che politica, non finalizzata a Trump” ha detto Tajani nel corso di un’intervista al Corriere della sera. “Musk è un grande imprenditore, anch’io l’ho incontrato in Italia. Ci sono simpatie, chiaro, ma il governo è neutrale sulla campagna americana. Abbiamo lavorato sempre bene con tutti i presidenti, legare a un candidato il nostro rapporto con gli Usa sarebbe suicida. Ho conosciuto Harris e Trump, ho lavorato bene con Biden e con Blinken”, ha concluso Tajani.
LE INDISCREZIONI DI BLOOMBERG
Dunque più che volontà di consolidare intese politiche tra il miliardario americano e la nostra presidente del Consiglio, c’è il proposito di attrarre investimenti e stringere partnership.
Due settimane fa Bloomberg aveva riportato alcune indiscrezioni, ricostruisce La Stampa, ricordando che “Il governo di Roma ha approvato uno schema regolatorio che garantisce alle compagnie spaziali straniere di operare nel Paese, e da cui si aspetta di generare 7,3 miliardi di euro di investimenti nel settore spaziale dal 2026. Inutile aggiungere quanto possa sentirsi coinvolto da queste prospettive il ceo di SpaceX che al mercato digitale italiano è interessato anche per l’implementazione dei suoi satelliti Starlink”.
ACCORDI SPAZIALI IN VISTA?
Come ricordava a inizio mese sempre Bloomberg, Musk e Meloni si sono incontrati in diverse occasioni, tra cui Atreju, la festa di Fratelli d’Italia (il partito di Meloni) tenutasi lo scorso dicembre. Nel giugno 2023 si era tenuto invece un incontro ufficiale a Palazzo Chigi tra Meloni e il fondatore di Tesla e SpaceX. Un anno dopo, ovvero lo scorso giugno, Telespazio, la joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) ha annunciato di aver firmato un accordo con SpaceX per la commercializzazione dei servizi Starlink, la costellazione di satelliti della società di Elon Musk concepita per fornire servizi internet a banda larga in tutto il mondo, in particolare nelle aree rurali e scarsamente servite da altre reti. Proprio sull’accordo tra SpaceX e Telespazio arrivò immediato il plauso della presidente del Consiglio.
Il mese successivo, in occasione di una missione americana, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato a Washington Tim Hughes, senior vice president di SpaceX per le attività globale e gli affari istituzionali. In un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, Crosetto ha affermato che il colloquio ha rappresentato una “preziosa occasione per approfondire tematiche di interesse comune e valutare nuove forme di collaborazione”. Lo spazio, ha ribadito il ministro, è un dominio in cui l’Italia è “indiscussa protagonista, anche grazie alle competenze della difesa”.
“Stringere i rapporti con Musk e il suo impero privato dello spazio appare alla filiera italiana una necessità, prima ancora che una opportunità” commenta oggi Repubblica. Dall’accesso allo spazio tramite il suo razzo Falcon 9, che ha ridotto i costi per raggiungere lo spazio, alla rete a banda larga Starlink, che opera da una costellazione di satelliti in orbita bassa, SpaceX è un protagonista assoluto della space economy.
IL RISIKO SPAZIALE NEL VECCHIO CONTINENTE
D’altronde manovre spaziali stanno avvenendo in Europa tra i big del settore.
Secondo rapporti stampa di quest’estate Airbus e Thales, i maggiori produttori europei di satelliti, stanno esplorando l’unione delle attività spaziali (entrambe in difficoltà). E in quest’ottica, l’ad dell’italiana Leonardo ha affermato che “stiamo lavorando molto con Thales e Airbus per nuove visioni strategiche nello spazio”. Leonardo è già alleata di Thales nel settore spaziale attraverso due joint venture della space alliance: la già citata Telespazio e Thales Alenia Space con il gruppo francese al 67% e l’ex Finmeccanica al 33%.
“L’intento è chiaramente quello di provare a creare una massa critica in un settore che attualmente non sta andando bene e che è minato da attori come Starlink”, secondo una fonte del settore italiano interpellata da Reuters. Senza dimenticare che Airbus già affronta la concorrenza di SpaceX in un altro business, ovvero quello dei lanciatori dove collabora con la francese Safran in ArianeGroup. Il loro razzo Ariane 6 è decollato dopo quattro anni di ritardi lo scorso 9 luglio.
IL RUOLO DI SPACEX
Un volo di prova esistenziale per l’Unione Europea. Quest’ultima è rimasta privata dell’accesso allo spazio da più di un anno, a causa dei ritardi nello sviluppo del suo nuovo lanciatore. Oltre il ritiro di Ariane 5 dopo l’ultimo volo del luglio 2023, Ariane 6 ha subito ritardi e con il debutto costantemente rinviato (dalla previsione iniziale del lancio nel 2020), mentre Vega (il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio) è rimasto bloccato sulla rampa di lancio a seguito del fallimento il 20 dicembre 2022 del primo volo commerciale di Vega C. Inoltre, a causa della guerra in Ucraina, l’Europa ha interrotto i lanci tramite il razzo russo Soyuz da Kourou in Guyana da febbraio 2022.
Da allora, il nostro continente si è dovuto affidare a SpaceX per lanciare i satelliti europei. Il Falcon 9 dell’azienda di Musk ha rappresentato l’unica alternativa praticabile per l’Esa per trasportare in orbita satelliti compreso il lancio di 4 satelliti Galileo.
E QUELLO DI STARLINK
Oltre al campo dei lanciatori, c’è anche il settore della connettività satellitare.
Nel febbraio 2023 l’Unione europea ha approvato il programma per sviluppare una propria costellazione di satelliti denominata “Iris2 ” (Infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite) che dovrebbe assicurare servizi di comunicazione sicuri entro il 2027. Iris2 è dunque la risposta del Vecchio Continente al progetto Starlink.
Lo scorso marzo il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che al Centro Spaziale del Fucino gestito da Telespazio nascerà il centro di controllo della nuova costellazione di satelliti europea Iris2 per le connessioni Internet. Ma questo progetto rischia di subire rallentamenti dal momento che sempre Airbus e Thales stanno paventando l’ipotesi ritirarsi dal consorzio SpaceRise che è in corsa per il mercato della costellazione europea di satelliti Iris2. “Appoggiarsi a Musk potrebbe essere una soluzione ponte per l’Italia, in attesa che la costellazione Ue decolli” chiosa oggi Repubblica.
MALCONTENTO ALL’ATLANTIC COUNCIL
Infine, resta la nube del malcontento all’interno dell’Atlantic Council per la decisione di onorare la premier italiana e di invitare Elon Musk a presentarla ad adombrare la cerimonia di questa sera.
Secondo il sito americano di informazione politica, alcuni membri dello staff del think-tank si sono lamentati per il riconoscimento a Meloni a causa della retorica anti-immigrati e anti-Lgbtq+ del suo partito, Fratelli d’Italia. Ma una forte irritazione sarebbe emersa – aggiunge Politico – quando l’Atlantic Council ha annunciato che, su richiesta di Meloni, a consegnare il premio ci avrebbe pensato Musk.
Membri dello staff dell’Atlantic Council, scrive ancora Politico, hanno espresso la loro insoddisfazione il 3 settembre nel corso di una chiamata con il ceo Frederick Kempe. Alle lamentele Kempe ha risposto che il think-tank è apolitico e che non si poteva respingere la richiesta di Meloni basandosi esclusivamente sulle opinioni di Musk.
Ripreso da Repubblica, Paolo Messa, nonresident senior fellow del Council, spiega che «è un’istituzione assolutamente non-partisan. Numerosi suoi studiosi hanno scritto analisi apprezzando la politica estera di Meloni e la guida del G7. La premiazione non è una sorpresa, neanche fra gli addetti ai lavori di Washington. La scelta di Musk era sua prerogativa, ma credo che abbia prevalso la valutazione sull’imprenditore e non la sua proiezione politica nel dibattito domestico americano».
I DEUS EX MACHINA DELLA PREMIAZIONE
Proprio il nonresident Senior Fellow italiano dell’Atlantic Council ha promosso la candidatura della premier Meloni per i Global Citizen Award. Sempre Bloomberg rammentava che “In un post sul sito web dell’Atlantic Council a febbraio, i fellow Kaush Arha e Paolo Messa hanno attribuito a Meloni il merito di essere stata “determinante nell’assicurare gli aiuti europei tanto necessari all’Ucraina”. Da quando ha assunto l’incarico, hanno aggiunto, “il leader italiano è emerso come un potente interlocutore in Europa e sulla scena mondiale”.
Non resta che attendere questa sera per sapere se il sodalizio elettivo tra Musk e Meloni sfocerà in accordi concreti per l’Italia.