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Tlc

Energia, limiti elettromagnetici e fair shaire. Cosa sollecitano le Tlc

Tutte le richieste delle Tlc per lo sviluppo di una nuova politica industriale contenute dal rapporto 2023 sulla filiera delle telecomunicazioni in Italia redatto da Asstel.

In Italia emerge un quadro difficile delle tlc.

In uno scenario di mercato in cui l’Europa registra dinamiche di crescita inferiori alle altre grandi aree mondiali, l’Italia mostra un quadro particolarmente difficile. Tra i principali Paesi europei, l’Italia risulta quello con la diminuzione dei ricavi più significativa negli ultimi 12 anni” ha sottolineato Massimo Sarmi, presidente di Asstel, presentando il Rapporto 2023 sulla filiera delle telecomunicazioni in Italia, lo scorso 14 novembre.

Per questo, nel rapporto dell’associazione confindustriale che riunisce le società di tlc italiane, c’è un capitolo dedicato alle richieste del settore. Tra queste figurano: l’introduzione di misure di mitigazione del costo dell’energia, armonizzazione dei limiti elettromagnetici, semplificazione delle procedure autorizzative, il rapporto Telco e Big Tech e l’estensione del beneficio per gli investimenti in beni strumentali nuovi.

Tutti i dettagli.

LA MITIGAZIONE DEL COSTO DELL’ENERGIA

Visti i forti rincari del costo dell’energia, nel rapporto di Asstel, la filiera invoca azioni per una mitigazione strutturale del costo dell’energia: l’esenzione dagli oneri di sistema, l’applicazione del credito d’imposta per l’acquisto della componente energetica e del gas con la stessa aliquota applicata agli energivori, la messa a disposizione anche alle imprese della filiera TLC di quantitativi di energia elettrica da fonti rinnovabili a prezzo calmierato.

D’altronde la filiera Tlc è fortemente impegnata nella transizione ecologica, sottolinea il rapporto Asstel.

E a questo proposito si evidenzia che “la quota di consumo da energia rinnovabile è in crescita, alcune aziende di settore già consumano il 100% da fonti rinnovabili con Garanzia di Origine; gli investimenti in efficienza energetica superano i 200 milioni di euro; il rapporto tra gli investimenti destinati all’efficienza energetica e i consumi effettuati è tra i più alti (terzo posto tra i settori ad alto consumo di energia) e molti attori del settore hanno un obiettivo di carbon neutrality al 2030”.

Considerando l’intensità degli investimenti in efficienza energetica realizzati dalla Filiera Tlc è importante facilitare il passaggio alle tecnologie di ultima generazione, che consentono un minor consumo energetico e garantire l’accesso ad adeguati sistemi di incentivazione per sostenere gli investimenti in efficienza energetica e a strumenti per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, evidenzia ancora il rapporto Asstel.

ADEGUAMENTO DEI LIMITI ELETTROMAGNETICI

Altro punto all’ordine del giorno per gli operatori tlc italiani è la necessità di un adeguamento ai parametri Ue dei limiti elettromagnetici, da tempo auspicata da telco ma anche istituzioni.

Riguardo l’implementazione del 5G, l’Italia ha i limiti di emissione elettromagnetica più stringenti rispetto agli altri paesi europei Nel ddl Concorrenza è stato approvato un emendamento che dispone: l’adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici (CEM): o Entro 120 giorni con DPCM secondo quanto previsto dalla Legge vigente o Decorsi 120 giorni i limiti posti a 6 V/m vengono aggiornati a 15 V/m. Previsti inoltre nuovi poteri di concerto e controllo in capo al Mimit. Come puntualizza il rapporto Asstel, l’iter del ddl Concorrenza è ancora in corso.

Comunque, per l’associazione presieduta da Sarmi, “La misura, approvata in prima lettura dalla Commissione Industria e Agricoltura del Senato della Repubblica, rappresenta un primo segnale positivo e se ne auspica una rapida adozione”.

SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA

Dopodiché per Asstel è necessario proseguire nel percorso di semplificazione.

“I diversi interventi legislativi — si legge nel rapporto dell’associazione — che si sono succeduti negli ultimi anni, a causa della complessità della ripartizione di competenze tra Stato e Enti locali, necessitano di un’azione di consolidamento e di coordinamento per consentire alle riforme di avere piena efficacia. Condividiamo l’iniziativa del MIMIT per un Testo unico attraverso la revisione del Codice delle Comunicazioni Elettroniche”.

Proprio alla luce di questo è necessario “consolidare le semplificazioni già introdotte in un unico testo attraverso il decreto legislativo correttivo del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (CCE), realizzare una modulistica unificata adatta all’autorizzazione per le attività Tlc e la collaborazione con Enti Locali ed ANCI, per diffondere le migliori pratiche”.

 

FAIR SHARE

Altra questione prioritaria per Asstel è il rapporto tra tlc e Big Tech.

Da tempo gli operatori Telco vogliono dividere i costi del lancio del 5G nell’Ue con le Big Tech, che delle reti sono i principali utilizzatori, insistendo sul “fair share” ovvero il contributo equo di tutti gli attori digitali. Ma per i giganti del web, anziché di “fair share” si dovrebbe parlare piuttosto di “Internet tax” o “commissioni di rete”, visto che di tariffe si tratta.

Come riassume il rapporto Asstel, lo scorso febbraio la commissione europea ha avviato una consultazione pubblica, con domande sulla fair contribution, Contestualmente alla pubblicazione dell’esito della consultazione lo scorso ottobre, il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton ha annunciato «Un Digital Networks Act per ridefinire un nuovo DNA» per la politica regolamentare delle telecomunicazioni europee.

Riguardo i prossimi passi, a inizio 2024 si attendono le conclusioni della Commissione Europea con la pubblicazione di un White Paper per la consultazione pubblica e a seguire (2025) la proposta di Digital Networks Act.

Per Asstel è imperativo “definire strumenti per massimizzare la collaborazione TLC – Big Tech e la partecipazione delle Big Tech agli investimenti delle Telco, necessari per permettere ai consumatori europei di beneficiare dei servizi digitali”. Tutto ciò “rimane un tema rilevante per la definizione del Digital Networks Act” mette in chiaro l’associazione.

INCLUSIONE DELL’OFFERTA TLC NELLE MISURE A SUPPORTO DELLA TRASFORMAZIONE ECOLOGICA E  DIGITALE DELLE IMPRESE

Infine, per Asstel è necessaria “l’estensione del beneficio per includere anche beni e servizi relativi alle telecomunicazioni, quali reti private basate su 5G, soluzioni di rete intelligente o installazione di fibra ottica dedicata ad alta capacità nelle sedi produttive, soluzioni di sicurezza informatica”.

Come ricorda l’associazione confindustriale, il ddl «riordino degli incentivi alle imprese», in discussione al Senato intende: promuovere gli investimenti in tutte le tecnologie innovative, la ricerca, la transizione ecologica, i servizi; superare le criticità relative alla domanda di personale altamente specializzato e alla riqualificazione del personale interno Il ddl delega il Governo ad adottare dei decreti legislativi con cui riordinare gli incentivi per le imprese, tra cui quelli previsti dal Piano Industria 4.0, poi Transizione 4.0. Le misure previste nel Piano Nazionale Transizione 4.0 saranno oggetto di aggiornamento con la definizione di un Piano 5.0.

Per questo, sottolinea ancora Asstel nel suo rapporto 2023, è importante “estendere all’offerta di reti e servizi di telecomunicazioni i benefici previsti dalle misure del Piano 5.0, così da favorire gli investimenti utili a realizzare una infrastruttura di rete sicura, necessaria a supportare la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, nella direzione della transizione ecologica indicata dal legislatore”.

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