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Javelin

Non solo missili, ecco cosa invieranno Usa e Paesi Nato all’Ucraina

Gli Usa hanno approvato un altro pacchetto di aiuti per l'Ucraina da 100 milioni di dollari che comprende altri missili anticarro Javelin. La Repubblica Ceca diventa invece il primo paese Nato a inviare carri armati a Kiev

 

Nuovo pacchetto di aiuti militari dagli Usa per l’Ucraina per difendersi dall’invasione russa.

“Ho autorizzato i 100 milioni di dollari per soddisfare un urgente bisogno di ulteriori sistemi anti-corazza per le forze ucraine”, ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken sul suo profilo Twitter il 6 aprile. In particolare, il nuovo pacchetto include missili anticarro Javelin, missili antiaerei Stinger e velivoli senza pilota, come preannunciato lunedì dal portavoce del Pentagono John Kirby.

La nuova autorizzazione fa seguito a 300 milioni di dollari di aiuti che il Pentagono ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe accelerato e segnerebbe il sesto prelievo di armi, attrezzature e forniture dalle scorte del Pentagono per l’Ucraina, sottolinea DefenseNews. Un pacchetto di sicurezza da 800 milioni di dollari annunciato il 16 marzo includeva 800 Stinger e 2.000 sistemi Javelin.

In totale, ha fatto notare il Segretario di Stato, il sostegno degli Usa agli ucraini vale 1,7 miliardi di dollari dall’inizio del conflitto; “2,4 se si comprendono anche gli aiuti inviati prima del 24 febbraio” segnala il Corriere.

Nel frattempo, aprendo il Consiglio atlantico al livello dei ministri degli Esteri, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiesto ai paesi membri di fornire più armi all’Ucraina. Non solo armi difensive anticarro e antiaeree.

Al momento solo la Repubblica Ceca ha annunciato l’invio di carri armati (peraltro vecchi modelli di fabbricazione sovietica). Praga ha inviato carri armati T-72 e veicoli da combattimento BVP-1 a Kiev.

Tutti i dettagli.

GLI USA INVIANO ALL’UCRAINA I MISSILI JAVELIN

L’uso da parte dell’Ucraina di missili anticarro Javelin e missili antiaerei Stinger forniti dagli Stati Uniti e dai suoi alleati (anche l’Italia ha inviato missili Stinger) è al centro della difesa dell’Ucraina per respingere la Russia. Come sottolinea DefenseNews, I funzionari della difesa degli Stati Uniti attribuiscono ai missili Javelin il merito di aver smussato le forze corazzate russe e agli Stinger di aver negato la superiorità aerea della Russia.

“Il Javelin, gli Stinger hanno dimostrato di essere molto, molto efficaci in questo combattimento. Abbiamo anche appreso che solo perché hai le capacità, non significa che travolgerai facilmente un’altra forza”, ha dichiarato martedì il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin durante un’audizione alla Camera.

Si ricorda che la statunitense Raytheon Technologies produce i missili Stinger e una joint venture Raytheon-Lockheed Martin produce Javelin.

LE RASSICURAZIONI DI STOLTENBERG

“Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi” ha detto oggi il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al Consiglio atlantico. E Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato ha promesso sostegno. “Gli alleati vi hanno sostenuto e vi hanno dati mezzi di diverso tipo per difendervi. Ma ora serve fornire aiuto ulteriore e sono sicuro che i leader decideranno di consegnare all’Ucraina sistemi anti-aerei, anti carro ma anche armi più pesanti. Questa è un’opportunità per ascoltare la tua analisi e capire come sostenervi meglio” ha replicato il segretario generale.

LE ARMI DA PAESI NATO

Dunque anche il numero uno della Nato Stoltenberg ha invitato i paesi membri a fornire più armi e altro supporto all’Ucraina. Ma non la Nato in quanto organizzazione. Stoltenberg ha rimarcato infatti che è importante che l’organizzazione non venga trascinata in una guerra più ampia con la Russia.

“La Nato non sta inviando truppe sul campo. Abbiamo anche la responsabilità di impedire che questo conflitto si intensifichi oltre l’Ucraina e diventi ancora più mortale, ancora più pericoloso e distruttivo”, ha precisato il segretario generale dell’Alleanza atlantica.

I CARRI ARMATI INVIATI DALLA REPUBBLICA CECA

Nel frattempo, la Repubblica Ceca ha inviato più di una dozzina di carri armati T-72 e veicoli da combattimento BVP-1 a Kiev.

Si tratta della prima volta che l’Ucraina riceve carri armati da un paese straniero dall’invasione della Russia a febbraio, secondo il Wall Street Journal.

Jana Cernochova, il ministro della Difesa ceco, ha rifiutato di fornire i dettagli del trasferimento, ma ha detto al parlamento: “Vi assicuro solo che la Repubblica Ceca sta aiutando l’Ucraina il più possibile e continuerà ad aiutare (fornendo) equipaggiamento militare, sia leggero che pesante”.

A fine marzo il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto alla Nato di inviare all’Ucraina l’1 per cento dei carrarmati e dei caccia dell’Alleanza atlantica. Ma la sua richiesta è stata inizialmente accolta con freddezza dai leader della Nato. Pronti a intensificare le forniture di armi difensive, ma riluttanti a inviare carri armati e cacciabombardieri (Qui l’approfondimento di Startmag su Mig-29, cosa sta succedendo tra Polonia e Usa sui caccia all’Ucraina).

SLOVACCHIA S-300

Infine, DefenseNews riporta che un alto funzionario del Pentagono ha riferito ai legislatori mercoledì che l’amministrazione Biden sta lavorando per accogliere l’offerta dell’alleato della Nato Slovacchia di inviare più sistemi missilistici terra-aria S-300 in Ucraina. Finora il paese non ha voluto cedere a Kiev il suo unico sistema di difesa aerea.

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