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Nuova Via Della Seta

Xi vuole spezzare il dominio di Catl sulle batterie?

L'espansione in Cina e all'estero di Catl, vero e proprio colosso delle batterie, preoccupa Xi Jinping. È in arrivo una stretta sulle grandi società delle energie pulite?

Dopo aver allentato la morsa sulle Big Tech nazionali, la Cina stringerà la presa sulle Big Energy?

Il presidente Xi Jinping prova infatti sentimenti contrastanti nei confronti di CATL, la maggiore società produttrice di batterie per i veicoli elettrici al mondo: è “allo stesso tempo felice e preoccupato” per la sua posizione dominante a livello internazionale e per i suoi piani di espansione all’estero, anche negli Stati Uniti.

I NUMERI RECORD DI CATL NEL 2022

Contemporary Amperex Technology Co. Limited, o CATL, è un’azienda cinese che produce batterie per molte case automobilistiche, sia nazionali che straniere: tra i suoi clienti figurano Tesla, Volkswagen, BMW, NIO e Li Auto. Ha sede nel Fujian, una provincia nel sud-est della Cina, ed è guidata da Zeng Yuqun, anche noto come Robin Zeng.

Nei primi undici mesi del 2022 CATL è valsa da sola il 37,1 per cento delle vendite globali di batterie per i veicoli elettrici. La settimana scorsa ha fatto sapere che nel 2022 il suo utile netto è cresciuto del 92,9 per cento, arrivando a 30,7 miliardi di yuan e superando le aspettative degli analisti (28,8 miliardi di yuan). I ricavi sono aumentati invece del 152 per cento, raggiungendo la cifra record di 328,6 miliardi.

LE PAROLE DI XI

Xi Jinping, che da poco ha iniziato il suo terzo mandato da presidente della Cina, ha dichiarato recentemente di essere “allo stesso tempo felice e preoccupato” per la leadership di mercato di CATL: felice per il primato, ma anche preoccupato per i rischi legati a questa condizione.

Il commento è stato pronunciato durante un incontro a porte chiuse con i rappresentanti del mondo industriale e imprenditoriale cinese, incluso Zeng Yuqun, ed è stato riportato dalla Xinhua, l’agenzia di stampa ufficiale.

“Le industrie emergenti”, ha detto Xi, “devono fare un buon lavoro di pianificazione, per capire quanto è grande il mercato e dove sono i rischi. Devono evitare di marciare da sole sentendosi invincibili, solo per poi venire sorprese dalle altre e infine fallire”.

In altre parole, per Xi le aziende dovrebbero trovare un equilibrio tra lo sviluppo e la sicurezza.

A COSA SI RIFERIVA XI?

Il presidente cinese faceva probabilmente riferimento a due cose.

La prima sono gli sconti che CATL garantirebbe alla clientela nazionale (NIO, Li Auto, Huawei) per aumentare la convenienza delle proprie batterie rispetto a quelle delle aziende rivali in patria (BYD, CALB, EVE Energy).

L’altra è la collaborazione con la casa automobilistica statunitense Ford per l’apertura di una fabbrica di batterie in Michigan, negli Stati Uniti. Nella struttura, dal valore di 3,5 miliardi di dollari, verranno realizzate batterie al litio-ferro-fosfato (un’alternativa più economica agli ioni di litio) utilizzando una tecnologia di proprietà di CATL.

TUTTI CONTRO FORD E CATL?

Lo stabilimento di Ford e CATL non è benvisto da tutti né a Washington, né a Pechino.

Alcuni politici americani – a partire dal repubblicano Marco Rubio, membro della commissione Intelligence del Senato – pensano che il progetto rappresenti un “cavallo di Troia” per il Partito comunista cinese, che potrebbe sfruttarlo per infiltrarsi nell’industria americana, nascondendosi dietro una società privata per fare spionaggio e accedere ai fondi pubblici previsti dall’Inflation Reduction Act.

La collaborazione tra CATL e Ford, in realtà, non è troppo benvista nemmeno dalla Cina, che – così riportava Bloomberg – vorrebbe evitare di consegnare alla superpotenza rivale una tecnologia chiave per le batterie. Da qualche mese, peraltro, Pechino si ritrova a dover fare i conti con le restrizioni statunitensi alla vendita di microchip e macchinari avanzati.

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