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Gazprom

Tutti gli accordi (e le speranze) sul gas tra Gazprom e la Cina

Gazprom annuncia i lavori per un nuovo gasdotto con la Cina nell'estremo oriente della Russia e sigla un accordo aggiuntivo con Cnpc. Mosca, però, continua a sperare nel progetto Power of Siberia 2, che procede con difficoltà.

La società gasifera statale russa Gazprom ha detto giovedì di stare lavorando allo sviluppo di un gasdotto dalla regione di Sachalin, nell’estremo oriente della Russia, alla Cina. All’inizio del 2022 i due paesi si erano accordati per aumentare le forniture di combustibile russo tramite questa nuova tubatura nell’est, dalla capacità di esportazione di 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

I NUMERI DI FORZA DELLA SIBERIA

Al momento, la Russia invia gas alla Cina attraverso il gasdotto Forza della Siberia (Power of Siberia), entrato in funzione nel dicembre 2019, che nel 2023 dovrebbe fornire a Pechino 22 miliardi di metri cubi. La condotta dovrebbe raggiungere la piena capacità di 38 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2025, nel contesto di un contratto di fornitura trentennale dal valore di oltre 400 miliardi di dollari.

UN NUOVO ACCORDO TRA GAZPROM E CNPC

Sempre giovedì, Gazprom ha anche fatto sapere di aver firmato con la compagnia petrolifera cinese CNPC un accordo aggiuntivo per la fornitura di ulteriori volumi di gas attraverso Forza della Siberia, che saranno consegnati entro fine anni: non ha fornito dettagli, però.

LE SPERANZE SU FORZA DELLA SIBERIA 2

Tra le altre cose, per compensare il crollo delle esportazioni verso il mercato europeo, la Russia spera di concludere con la Cina un altro grande accordo per l’esportazione nel paese di ulteriori 50 miliardi di metri cubi all’anno attraverso un nuovo progetto passante per la Mongolia, chiamato Forza della Siberia 2. Il progetto, tuttavia, è fermo da tempo per le difficoltà di negoziazione su diversi aspetti, incluso il prezzo delle forniture di gas. Pechino, finora, è riuscita a ottenere da Mosca prezzi del gas molto vantaggiosi.

Lungo 2600 chilometri e passante per la Mongolia, si stima che Forza della Siberia 2 possa entrare in funzione nel 2030. La tubatura commercializza le riserve della Siberia occidentale, le stesse che giungono in Europa. La quantità massima di gas che riuscirà a trasportare annualmente – 50 miliardi di metri cubi – è Leggermente inferiore alla capacità della principale condotta russa con l’Europa, il Nord Stream 1, da 55 miliardi di metri cubi.

Nel 2021, prima dell’invasione dell’Ucraina, la Russia esportava nell’Unione europea 155 miliardi di metri cubi di gas naturale.

– Leggi anche: Ma Gazprom si gasa o no con il gas russo all’Europa?

GAZPROM PUNTA ANCHE SULL’ARTICO

A metà settembre Gazprom ha consegnato alla Cina il primo carico di gas liquefatto (GNL) attraverso la cosiddetta “Rotta del mare del nord”, una rotta di navigazione passante per l’Artico. Il governo russo ritiene che questa via di navigazione – che va da Murmansk, vicino al confine con la Norvegia, fino allo stretto di Bering, vicino all’Alaska statunitense – possa diventare un’alternativa al canale di Suez.

La rotta artica garantisce effettivamente il percorso più breve (circa 5300 chilometri) tra l’Europa e l’Asia orientale: una nave russa diretta in Cina che passasse per il canale di Suez impiegherebbe il doppio del tempo. Le condizioni di navigazione nell’Artico, però, tra iceberg e temperature bassissime, sono estremamente difficili e la Russia pare non possederebbe abbastanza metaniere rompighiaccio.

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