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Artico

Ecco come Russia e Cina si gasano con il Gnl nell’Artico

Gazprom ha consegnato alla Cina il primo carico di Gnl tramite la Rotta del mare del nord. Ma gli obiettivi russi nell'Artico sono realizzabili?

 

La società gasifera statale russa Gazprom ha consegnato giovedì alla Cina il primo carico di gas liquefatto (GNL) attraverso la cosiddetta “Rotta del mare del nord”, una rotta di navigazione passante per l’Artico. Il carico era partito un mese fa.

PERCHÉ LA RUSSIA PUNTA SULLA ROTTA DEL MARE DEL NORD

La Russia ritiene che la Rotta del mare del nord – che va da Murmansk, vicino al confine con la Norvegia, fino allo stretto di Bering, vicino all’Alaska statunitense – possa diventare un’alternativa al canale di Suez.

Benché percorrere la rotta sia difficile per via delle acque ghiacciate, la rotta artica permetterebbe a Mosca non soltanto di ridurre i tempi di trasporto marittimo verso l’Asia, ma anche di emanciparsi dai “colli di bottiglia” e dai porti sotto il controllo delle potenze occidentali, visto il deterioramento delle relazioni con l’Europa e gli Stati Uniti successivo all’invasione dell’Ucraina.

UN MESE DI NAVIGAZIONE

I dati, riportati da Reuters, dicono che la nave metaniera Velikiy Novgorod è stata caricata di GNL all’impianto di Portovaya, sul mar Baltico, il 14 agosto. Adesso si trova presso il terminale di Caofeidian, nella provincia cinese dello Hebei (nord-est).

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA NAVIGAZIONE NELL’ARTICO

Visto il forte calo delle vendite di gas naturale e petrolio in Europa, storicamente il suo mercato principale, la Russia sta cercando di riorientare le esportazioni di idrocarburi verso l’Asia, e in particolare verso la Cina. La Rotta del mare del nord garantisce effettivamente il percorso più breve – circa 5300 chilometri – tra l’Europa e l’Asia orientale: una nave russa diretta in Cina che passasse per il canale di Suez impiegherebbe il doppio del tempo.

Le condizioni di navigazione nell’Artico, però, tra iceberg e temperature bassissime, sono estremamente difficili.

Non è chiaro se la Russia riuscirà a superare queste difficoltà logistiche e a fare della Rotta del mare del nord una tratta conveniente per le esportazioni di petrolio e GNL in Cina e nel resto d’Asia. Le mancano le navi cisterna, innanzitutto: quelle attrezzate a rompighiaccio – e dunque in grado di affrontare un viaggio simile – sono appena otto, scriveva Bloomberg.

Il commercio passante per l’Artico, dunque, potrebbe raggiungere volumi rilevanti solo d’estate, quando le condizioni climatiche sono migliori, come nel caso della Velikiy Novgorod.

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