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Shock Energetico

Perché la crisi del gas si sta aggravando

La crisi del gas in Europa potrebbe peggiorare: l'inverno è vicino, le forniture dalla Russia sono limitate e la Cina ha chiesto alle società statali di aumentare le scorte a qualunque costo. Tutti i dettagli.

La crisi energetica in Europa, con i prezzi alti del gas e le difficoltà di approvvigionamento in vista dell’inverno, sta dando segnali di peggioramento: la Cina ha ordinato alle proprie società statali di aumentare le scorte in previsione della stagione fredda, mentre le forniture provenienti dalla Russia sono limitate.

COSA STA SUCCEDENDO

Più nello specifico, il vice-premier cinese Han Zheng, che si occupa del monitoraggio del settore energetico, ha detto alle aziende statali del settore di assicurarsi forniture sufficienti di gas a qualunque costo: anche la Cina sta attraversando una crisi energetica, dovuta principalmente a una carenza di carbone, che sta causando interruzioni alle attività industriali e razionamenti dell’elettricità ai cittadini, soprattutto a quelli che vivono nella parte nordorientale del paese.

Nel contempo, la società del gas russa Gazprom non ha prenotato ulteriore capacità di trasporto attraverso la condotta Yamal-Europe, che collega la Russia alla Germania.

LA SITUAZIONE DELL’EUROPA

La crisi energetica internazionale, scrive Bloomberg, sta lasciando l’Europa alla ricerca di gas naturale e di carbone: le scorte di entrambi questi combustibili sono su livelli bassi perché lo scorso inverno è stato più freddo e lungo del normale, caratteristiche che hanno causato un aumento della richiesta di energia per il riscaldamento. Manca anche l’acqua, senza la quale non è possibile produrre elettricità dalle centrali idroelettriche.

La situazione probabilmente andrà peggiorando: la domanda energetica è in ripresa, dopo il calo provocato dalla pandemia, e l’inverno è ormai vicino.

LE CONSEGUENZE PER I CONSUMATORI

Leslie Palti-Guzman, presidente della società di consulenza americana Gas Vista, ha detto a Bloomberg che i consumatori europei dovranno fare i conti con prezzi alti dell’elettricità e del gas per il resto dell’inverno. In Italia il governo è intervenuto per tamponare l’aumento delle bollette, che comunque cresceranno del 29,8 per cento (quelle dell’elettricità) e 14,4 per cento (quelle del gas) nel quarto trimestre dell’anno.

Negli Stati Uniti la situazione non è grave come in Europa: il prezzo del gas è sì aumentato ma non tanto quanto nel Vecchio continente perché il paese può contare sulla produzione domestica (e piuttosto economica) di gas shale.

I FLUSSI DALLA RUSSIA

Intanto, le forniture di gas russo che passano per la stazione di compressione di Mallnow, in Germania (punto di sbocco della condotta Yamal-Europe) continuano a diminuire. I flussi, scrive Bloomberg, sono a un livello di circa un terzo inferiore rispetto all’inizio della settimana. Per il mese di ottobre, poi, è stata prenotata solo il 35 per cento della capacità di trasporto verso Mallnow.

I PREZZI DEL GAS NEI PAESI BASSI

Nei Paesi Bassi, dove si trova il punto di scambio TTF, uno dei più importanti in Europa, i prezzi del gas naturale per il mese prossimo sono cresciuti del 14,7 per cento, arrivando a 99,3 euro al megawattora. Rispetto al mese scorso, i contratti del gas sono più che raddoppiati.

I contratti energetici in Germania per l’anno prossimo sono aumentati del 13 per cento (133 euro per MWh), e del 10,3 per cento quelli in Francia (135,5 euro per MWh).

LE PREVISIONI

La competizione sulle forniture tra Europa e Cina potrebbe far aumentare ulteriormente i prezzi del gas. Quelli del gas naturale liquefatto (GNL) per il mercato spot asiatico hanno raggiunto ieri il valore record di 34,47 dollari per milione di British termal unit. Finora la domanda di GNL dall’Asia, che ha attirato a sé carichi che altrimenti si sarebbero diretti in Europa, è stata uno dei fattori principali dell’aumento dei prezzi del combustibile nel Vecchio continente.

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