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Le Olimpiadi di Pechino andranno a idrogeno?

In Cina è stata avviata la produzione di idrogeno verde in uno degli impianti più grandi al mondo: fornirà carburante pulito durante le Olimpiadi invernali di Pechino. Tutti i dettagli

 

In Cina è stata avviata la produzione in uno dei più grandi impianti al mondo di idrogeno “verde”, che fornirà combustibile pulito per alimentare seicento veicoli a celle a combustibile durante le Olimpiadi invernali di Pechino, iniziate il 4 febbraio.

Ieri infatti sono iniziate ufficialmente le Olimpiadi invernali di Pechino con una cerimonia di apertura che si è svolta, causa Covid, con procedure di sicurezza estreme in uno Stadio Nazionale isolato. Ad accendere il braciere sono stati due atleti, tra cui una uigura, la fondista Diniger Ylamuijang.

Ecco tutti i dettagli sul progetto relativo all’idrogeno.

COS’È L’IDROGENO E A COSA SERVE

Con idrogeno “verde” si intende quell’idrogeno – un elemento la cui combustione non rilascia gas serra, ad eccezione del vapore acqueo – ottenuto tramite un processo di elettrolisi, che utilizza l’elettricità ricavata da fonti rinnovabili. Si tratta, dunque, di idrogeno completamente a emissioni zero, a differenza di quello “grigio” (ottenuto dal metano) e di quello “blu” (ottenuto sempre a partire dal gas, ma catturando le emissioni di carbonio con tecnologie apposite).

L’idrogeno, in potenza, può essere utilizzato per decarbonizzare (ossia alimentare con combustibili non fossili) quei mezzi di trasporto e quegli impianti industriali difficilmente elettrificabili: i treni, le navi, le acciaierie. Le auto a idrogeno (a celle a combustibile) possono essere un’alternativa a quelle elettriche, a batteria: rispetto alle seconde, tuttavia, le auto a idrogeno sono più complesse, hanno più componenti e devono dotarsi di sistemi di sicurezza avanzati (l’idrogeno è molto infiammabile).

L’IMPIANTO IN CINA

L’impianto cinese per la produzione di idrogeno verde in questione è un elettrolizzatore da 20 megawatt di capacità. È co-gestito da Shell e si trova a Zhangjiakou, che ospiterà i Giochi olimpici invernali assieme a Pechino.

L’elettrolizzatore di Zhangjiakou è uno dei più grandi della Cina, assieme a un impianto di 30 MW di Ningxia Baofeng, società chimica che utilizza principalmente carbone.

I PIANI FUTURI

Shell ha detto che l’elettrolizzatore di Zhangjiakou fornirà da solo la metà dell’idrogeno verde necessario ai veicoli a celle a combustibile utilizzati durante le Olimpiadi. Nei prossimi due anni, la capacità dell’impianto verrà portata a 60 MW e l’idrogeno ricavato servirà da carburante pulito per la regione di Pechino-Tianjin-Hebei, che circonda la capitale cinese.

I COSTI

Bloomberg fa notare che, allo stato tecnologico attuale, l’idrogeno verde è molto più costoso dell’energia elettrica generata a partire dal carbone e dal gas naturale.

GLI OBIETTIVI DELLA CINA

La Cina ha approvato diversi grandi progetti sull’idrogeno, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi climatici di azzeramento netto delle emissioni di gas serra (è il paese che ne rilascia di più al mondo) entro il 2060. Diverse compagnie energetiche, come il grande produttore di pannelli solari Longi Green Energy Technology, si sono lanciate nella realizzazione di elettrolizzatori.

Secondo le stime di Bloomberg, nel 2025 il mercato cinese dell’idrogeno raggiungerà un valore di 157 miliardi di dollari.

Nel 2022 la società petrolchimica Sinopec intende avviare il suo primo progetto sull’idrogeno verde nella regione della Mongolia interna, ad oggi estremamente legata all’industria del carbone. L’obiettivo, però, è sfruttare l’elevato potenziale eolico e solare del territorio per arrivare prossimamente a produrre quasi 67mila tonnellate di idrogeno all’anno.

La scorsa estate le autorità locali hanno selezionato sette progetti pilota nelle città di Ordos e di Baotou. Entro il 2023 la regione vuole disporre di una capacità di idrogeno verde di 100mila tonnellate all’anno, con sessanta stazioni di rifornimento e oltre 6800 veicoli a idrogeno nel settore minerario, della logistica e nei trasporti pubblici.

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