Skip to content

cina indonesia

La Cina prepara una guerra dei prezzi sull’energia solare

Longi, il maggiore produttore di componentistica per l'energia solare, ha tagliato i prezzi dei wafer per i pannelli: ecco perché. Il mondo, intanto, continua ad aver bisogno della tecnologia fotovoltaica cinese.

Dopo quella per le automobili elettriche, la nuova “guerra dei prezzi” in Cina potrebbe riguardare anche i dispositivi per l’energia solare. Ecco perché.

LONGi TAGLIA I PREZZI DEI WAFER

LONGi Green Energy Technology – un’azienda cinese che è la maggiore produttrice al mondo di componentistica solare – ha deciso di tagliare del 31 per cento i prezzi dei suoi wafer. I wafer sono dei quadrati molto sottili di silicio, un materiale semiconduttore, che vengono poi assemblati insieme per formare un pannello fotovoltaico.

IL CALO DEL POLISILICIO

L’abbassamento del prezzo dei wafer arriva dopo il quasi dimezzamento, dallo scorso febbraio, del valore del polisilicio, un materiale cristallino e conduttivo necessario per produrre le celle solari.

Il calo del polisilicio ha incentivato l’apertura in Cina di nuove fabbriche: l’aumento della produzione ha risolto la carenza del materiale sul mercato, ma ha anche intensificato la concorrenza tra le aziende cinesi.

PREVENIRE IL COLLASSO DEL SETTORE

Li Zhenguo, presidente di LONGi, ha presentato la decisione di tagliare i prezzi dei wafer come una misura volta alla razionalizzazione del settore. A suo dire, infatti, l’espansione della filiera solare cinese potrebbe portare a una situazione di sovraccapacità e al conseguente fallimento della maggior parte delle aziende nel giro di due-tre anni.

COME VA LA CAPACITÀ SOLARE NEL SOLARE

A livello globale, le installazioni di capacità solare stanno aumentando parecchio: per quest’anno le previsioni di BloombergNEF parlano di una crescita del 36 per cento, a 344 gigawatt. La crescita della manifattura di componenti è ancora più forte, però: solo il segmento del polisilicio arriverà nel 2023 a una capacità produttiva di 600 GW. È lecito dunque aspettarsi un crollo dei prezzi del materiale e tante dichiarazioni di bancarotta dalle aziende meno solide. Non sembra essere il caso di LONGi, la più grossa società solare per capitalizzazione di mercato.

LA CINA DOMINA LA FILIERA SOLARE

La Cina vale da sola il 96 per cento della produzione mondiale di wafer, l’85 per cento della produzione di celle solari, il 74 per cento della produzione di moduli solari e circa l’80 per cento della produzione di polisilicio.

– Leggi anche: L’Ue può superare la dipendenza dalla Cina per l’energia solare?

LONGI INVESTE SULL’IDROGENO VERDE

LONGi ha peraltro istituito un’unità aziendale dedicata all’idrogeno e si è dotata in Cina di 1,5 GW di capacità manifatturiera di elettrolizzatori: si chiamano così i macchinari per la produzione di idrogeno verde, ricavato dall’elettricità generata dagli impianti di energia rinnovabile.

LONGi pensa che gli elettrolizzatori alcalini (la tecnologia maggiormente utilizzata al momento) saranno i più diffusi sul mercato per i prossimi cinque anni, ha ha iniziato lo sviluppo di quelli di tipo PEM, più efficienti perché richiedono meno elettricità per funzionare.

Per il momento LONGi si sta concentrando sul mercato domestico, ma stima che nel giro di tre anni quelli esteri rappresenteranno più della metà delle sue vendite.

Torna su