Stando a Bloomberg, il governo di Giorgia Meloni sta esaminando i piani di acquisizione di Prelios, società di gestione e servizi immobiliari precedentemente nota come Pirelli Real Estate, da parte del gruppo Ion di Andrea Pignataro (nella foto). Palazzo Chigi potrebbe anche ricorrere al golden power per bloccare l’operazione o per imporre particolari condizioni.
PERCHÉ PRELIOS È STRATEGICA?
Con l’espressione golden power ci si riferisce a quei poteri speciali a disposizione dell’esecutivo per tutelare l’interesse nazionale nei settori strategici. Non è chiaro però quale sia la strategicità di Prelios per l’Italia, visto che la società – come ha scritto il Corriere della Sera – “gestisce immobili e crediti non performing, ha piattaforme di analisi del rischio immobiliare”.
Bloomberg ipotizza che il governo Meloni sia preoccupato per la rapida crescita di Ion – società britannica che sviluppa software per l’automazione per conto di banche e governi – nel settore finanziario italiano. Ion è stata fondata a Londra nel 1998 da Andrea Pignataro, imprenditore bolognese già trader per la banca Salomon Brothers; da allora è diventata una compagnia di fintech dalla proiezione globale, dotata di unità di trading e di gestione dati, dai contorni contabili non del tutto noti, come emerso da un’inchiesta di Mario Gerevini del Corriere della sera.
TUTTI GLI AFFARI ITALIANI DI ION
Negli ultimi tre anni Ion ha realizzato una serie di investimenti in Italia per un valore superiore a 5 miliardi di euro: tra l’altro ha acquisito Cerved, azienda di servizi finanziari e informazioni commerciali.
Ion è proprietaria anche di Cedacri, un’altra società di servizi finanziari, e possiede una quota di minoranza della banca diretta Illimity e di Cassa di Risparmio di Volterra.
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Lo scorso agosto Ion ha accettato di acquistare Prelios dalla società statunitense di gestione degli investimenti Davidson Kempner a un prezzo di 1,35 miliardi di dollari. Prelios gestisce asset alternativi per più di 40 miliardi di euro.
TUTTI I GOLDEN POWER DI MELONI
Il governo di Giorgia Meloni ha già utilizzato il golden power in più occasioni.
A novembre se ne è servito per opporsi alla vendita dell’ex-Microtecnica, azienda di meccanica di precisione con sede in Italia ma controllata interamente dalla compagnia statunitense Collins Aerospace, alla società francese Safran.
A giugno è intervenuta su Pirelli per limitare il ruolo degli azionisti cinesi di Sinochem e tutelare le tecnologie della società (ovvero i sensori negli pneumatici per la raccolta di dati).
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A inizio dicembre si è parlato della possibilità di golden power per bloccare l’eventuale vendita di Rosetti Marino, azienda ravennate specializzata in cantieristica navale e in piattaforme offshore, a un gruppo industriale straniero (l’indiano Larsen & Toubro, il malese Bumi Armada o il sudcoreano Daewoo E&C, forse).
Quanto all’operazione Ion-Prelios, Bloomberg sottolinea che l’esecutivo non ha ancora deciso se e come intervenire.
IL SENSO DEL GOLDEN POWER SU PRELIOS, SECONDO PICOTTI
“Ormai non c’è giorno in cui non emerga qualche notizia sul golden power. Detto questo, l’operazione Ion-Prelios è interessante. Più che sulla strategicità della società target (Prelios), ipotizzabile ma di certo non così rilevante, l’attenzione del governo pare essere indirizzata sull’espansione, in generale, di Pignataro, bolognese ormai trapiantato a Londra e il cui impero fin-tech non parla italiano: la progressiva penetrazione nel mercato domestico, il massiccio ricorso al debito negli investimenti, l’accumulo di dati e asset sensibili. Il possibile utilizzo del golden power sembra guidato proprio dalla diffidenza verso tale espansione”, ha detto a Startmag Luca Picotti, avvocato e autore del saggio La legge del più forte.
“Peraltro”, prosegue Picotti, “già in altri frangenti il governo ha motivato l’utilizzo dei poteri speciali, oltre che per la delicatezza del campo di operatività dell’impresa target, ‘in ragione delle modalità di realizzazione dell’investimento” e del complessivo “profilo dell’investitore’. Dopodiché, per quanto concerne Prelios, l’attività nell’ambito dei servizi finanziari potrebbe giustificare, in via diretta, l’utilizzo del golden power (ai sensi dell’art. 2), ormai dal 2020 pacificamente applicabile al settore finanziario, ivi incluso quello creditizio e assicurativo; in via indiretta, possono rilevare i dati, specie in relazione al ruolo che sta assumendo Pignataro in tale ambito”.