skip to Main Content

Leonardo Hensoldt

Ecco i piani della tedesca Hensoldt su Leonardo

La tedesca Hensoldt sta valutando l'ipotesi di acquisire il segmento dell'elettronica per la difesa di Leonardo nell'ambito di una strategia di consolidamento europeo. Il ceo Mueller non ha escluso anche l'acquisizione di alcune attività di Thales e Rheinmetall. Fatti e approfondimenti

 

Prima era Leonardo che si consolidava in Germania con Hensoldt, ora è quest’ultima che punta al consolidamento in Europa.

Hensoldt, azienda attiva in Germania nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza, con un portafoglio in sensoristica, gestione dei dati e robotica è di proprietà del governo tedesco e di Leonardo, che detengono una quota paritaria del 25,1%. A inizio 2022 il gruppo dell’aerospazio e difesa italiano ha finalizzato infatti l’acquisizione da Square Lux Holding II Sàrl, società controllata da fondi assistiti da Kohlberg Kravis & Roberts & Co. Lp, della partecipazione del 25,1% di Hensoldt Ag al prezzo di circa 606 milioni di euro.

E ora, a poco più di un anno di distanza, la società tedesca sta valutando l’ipotesi di acquisire il segmento dell’elettronica per la difesa di Leonardo (uno dei motori di crescita dei ricavi del gruppo di piazza Monte Grappa) nell’ambito di una strategia di consolidamento europeo. Lo ha affermato il ceo di Hensoldt Thomas Mueller, in occasione di un evento tenuto ieri a Monaco.

“Sarebbe una possibile strada da percorrere” e sarebbe ipotizzabile nel breve termine, ha evidenziato Mueller. “Nel lungo termine, dobbiamo essere alla pari con gli americani”.

Mentre un piccolo numero di aziende della difesa domina il mercato negli Stati Uniti, il settore europeo della difesa – che è entrato in una fase di boom dopo l’invasione russa dell’Ucraina – è considerato altamente frammentato. Mueller ha fatto sapere che l’acquisizione di alcune attività della francese Thales, così come delle operazioni interne con aziende del calibro di Rheinmetall, sono tra le sue opzioni per raggiungere il consolidamento.

Tutti i dettagli.

LA STRATEGIA DI HENSOLDT CHE PUNTA ALL’ELETTRONICA DI LEONARDO

Hensoldt, che produce radar e ottiche ad alta precisione utilizzate su aerei, navi e carri armati, ha ampliato la capacità produttiva nell’ultimo anno e prevede di ricevere una serie di ordini dal governo tedesco nei prossimi mesi, segnala Reuters.

E ora il gruppo tedesco sta prendendo in considerazione l’acquisizione del segmento dell’elettronica per la difesa dell’italiana Leonardo come parte degli sforzi per il consolidamento europeo.

TROPPO FRAMMENTATO IL SETTORE DELLA DIFESA IN EUROPA

L’Ad di Hensoldt ha poi evidenziato come le aziende per gli armamenti europee siano di dimensioni ridotte rispetto alle concorrenti degli Usa. Tuttavia, partenariati e fusioni nel settore sono difficili nell’Ue, dove la Germania insiste sulle restrizioni alle esportazioni di armi e la Francia è determinata a promuovere la propria industria della difesa. Come riferisce il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ripreso da Agenzia Nova, la domanda di armamenti è in crescita, in particolare per l’elettronica e in Europa orientale. In questa regione, l’Ucraina contribuisce per meno del 5% al fatturato di Hensoldt, pari a 1,7 miliardi di euro. Come dichiarato da Mueller, il gruppo acquista il 90% dei componenti in Germania, il 10% nel resto dell’Europa e in “altre fonti sicure”, ma “niente da Taiwan o dalla Cina”.

Secondo l’Ad, gli Stati membri dell’Ue non possono più permettersi di “fare da soli” nelle forniture militari. L’Europa ha 172 grandi sistemi d’arma, gli Stati Uniti 32. Ora, ha sottolineato Mueller, “si può immaginare quanto siamo inefficienti”.

IN VALUTAZIONE ACQUISIZIONI DI ATTIVITÀ DELLA FRANCESE THALES E DELLA TEDESCA RHEINMETALL

Ecco perché ora Hensoldt, che produce radar per il sistema di difesa aerea Iris-T, prenderebbe in considerazione l’acquisizione di parti di Thales, sebbene la Francia consideri la difesa di particolare importanza strategica, ha affermato Mueller. “La Francia dovrà affrontare la realtà che non puoi fare tutto da solo”, ha detto.

Anche le transazioni interne con società del calibro di Rheinmetall erano tra le opzioni per raggiungere il consolidamento, ha affermato Mueller.

CHE FINE FARÀ LA STRATEGIA DI PROFUMO INVECE?

Dunque nel radar di Hensoldt finiscono sia Thales e Rheinmettal ma soprattutto il segmento dell’elettronica per la difesa di Leonardo.

Cosa succederà adesso? In attesa dell’insediamento dei nuovi vertici di Leonardo (l’assemblea del gruppo si terrà i prossimi 8 e 9 maggio) è bene ricordare le parole dell’ormai ex ad Alessandro Profumo.

Quest’ultimo aveva dichiarato lo scorso anno che il gruppo mira a diventare il leader nell’elettronica per la difesa in Europa e ha acquistato una partecipazione in Hensoldt per raggiungere il suo obiettivo. “Il nostro obiettivo in Europa è diventare polo di aggregazione per il mercato dell’elettronica per la difesa, facendo leva sulle sinergie nei campi della sensoristica, cybersecurity, gestione dati e robotica” ha sottolineato l’ad di Leonardo. In quest’ottica si inserisce l’acquisizione del 25,4% della società tedesca Hensoldt, attiva nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza.

COSA AVEVA DETTO PROFUMO SUL CONSOLIDAMENTO EUROPEO

Nel corso di una passata audizione alla Camera nel 2021, Profumo aveva sostenuto che Leonardo intende “giocare un ruolo da protagonisti nel consolidamento internazionale, soprattutto europeo. Non bisogna essere naif. Ci sono aziende molto più grandi, se ci andassimo a sedere a un tavolo saremmo un fratello minore, non vogliamo esserlo”. E a proposito della quota nella tedesca Hensoldt Profumo aveva precisato: “Qualcuno può dire: perché hai comprato una minoranza? Se ci sarà tra qualche anno una maggior integrazione europea noi siamo lì, nessuno ci può mandare via”.

Infine, sempre Leonardo “punta a conquistare la leadership europea nell’Elettronica per la Difesa”. Proprio in questa direzione un anno fa l’azienda ha presentato un piano di crescita e sviluppo quinquennale che pone al centro il sistema industriale italiano con 200 milioni di euro di investimenti annui dedicati all’Italia che arrivano a 300 milioni annui considerando anche il Regno Unito, per un totale di 1,5 miliardi di euro.

Back To Top