L’incontro, riportato nel sito internet del ministro, avviene a pochi giorni di distanza dalle lamentele espresse dalle società americane del tech in merito alle misure restrittive varate dal governo cinese.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’incontro svoltasi nella notte, è stato incentrato sul tema della cooperazione in materia tecnologica e “sviluppo innovativo”. Il fondatore di Microsoft si è recato in oriente in qualità di rappresentate della Bill & Melinda Gates Foundation.
In un momento di forti tensioni tra le grandi della tecnologia statunitense e l’establishment cinese – abbiamo affrontato il tema qualche settimana fa – l’impegno diplomatico non convenzionale portato avanti da Gates assume rilevante importanza. Le lobby tecnologiche americane hanno chiesto l’aiuto dell’amministrazione Obama richiedendo un contributo per rovesciare le stringenti norme informatiche varate in Cina e lo stesso è stato fatto in un memorandum consegnato il 28 gennaio alle autorità cinesi.
Le normative cinesi mirano soprattutto ad evitare lo spionaggio di informazioni da parte dei software statunitensi rendendo obbligatoria la consegna dei codici sorgente.
Tenuto presente lo sfondo sul quale è avvenuto l’incontro, il motivo del viaggio di Bill avrebbe come ragioni anche quella riguardante l’inchiesta anti-monopolio che ha coinvolto Microsoft a settembre, nella quale rientrerebbe anche l’accusa secondo cui il colosso di Redmond è colpevole di evasione fiscale trasfrontaliera per 140 milioni di dollari.
Tuttavia Microsoft, guidata ufficialmente dal CEO Satya Nadella, si è rifiutata di fornire dettagli circa l’incontro, che riguarderebbe esclusivamente la Fondazione filantropica guidata da Billi Gates.
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