Passo in avanti per il Mgcs (Main Ground Combat System), il progetto franco-tedesco per il carro armato europeo di nuova generazione,
Il 10 aprile è stata fondata a Colonia, in Germania, la Mgcs Project Company (Mpc), società nata dalla collaborazione tra le aziende della difesa Rheinmetall, Knds e Thales, , che si occuperà dell’implementazione del programma franco-tedesco Mgcs.
Lanciato da Francia e Germania nel 2017 (insieme al parallelo Fcas per il caccia di sesta generazione), l’Mgcs è il programma per il sistema di combattimento terrestre del futuro. A partire dal 2040, l’Mgcs franco-tedesco dovrebbe sostituire i carri armati Leopard 2 e Leclerc, in servizio rispettivamente negli eserciti tedesco e francese. Il progetto rischiava di fallire a causa delle divergenze tra Berlino e Parigi, mai risolte del tutto. Lo scorso aprile i due paesi sono riusciti però a sbloccare il dossier concordando la distribuzione dei compiti industriali. Il protocollo firmato prevede una ripartizione eguale tra le aziende che partecipano al progetto: Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia), e Rheinmetall, basata a Duesseldorf.
Lo scorso gennaio, a Parigi, alla presenza del Ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu per la Francia e del Ministro della Difesa Boris Pistorius per la Germania, le aziende Knds Deutschland, Knds France, Rheinmetall Landsysteme e Thales hanno sottoscritto l’accordo per la creazione della “Mgcs Project Company GmbH”.
”È stato compiuto il passo successivo nel progetto di armamento franco-tedesco Mgcs” dichiarano le tre società nella nota congiunta.
Tutti i dettagli.
A CHE PUNTO È IL PROGRAMMA MGCS
Dopo l’imminente negoziazione di un contratto con l’Ufficio Federale per gli Equipaggiamenti, l’Informatica e il Supporto in Servizio della Bundeswehr (BAAINBw), che agisce per conto delle due nazioni attraverso un Team di Progetto Combinato franco-tedesco (CPT), la società Mgcs Project Company sarà responsabile dell’implementazione della fase successiva del programma Mgcs in qualità di prime contractor, indica la nota. In particolare, consoliderà il concetto e i principali pilastri tecnologici del sistema.
Come riporta Defense News, “i funzionari hanno affermato che l’Mgcs andrà oltre la semplice messa in servizio di un nuovo carro armato da combattimento principale per le forze di terra tedesche e francesi, che idealmente verrebbe adottato in seguito dai partner europei. L’idea è piuttosto quella di costruire una suite di veicoli con e senza pilota interconnessi per rivoluzionare il combattimento terrestre attraverso potenza di fuoco, sensori e intelligenza artificiale”.
LA SOCIETÀ MGCS PROJECT COMPANY
Con sede a Colonia, la società di progetto Mgcs è di proprietà delle quattro aziende suddivisa in parti uguali, Knds Deutschland, Knds France, Rheinmetall e Thales deterranno ciascuna il 25%, con una quota di lavoro nazionale del 50% in Germania e 50% in Francia.
“Mgcs è la combinazione del know-how unico di Francia e Germania nel campo dei carri armati da battaglia”, aveva affermato il ceo di Knds France Nicolas Chamussy in un post su X, definendo lo sforzo un “programma di strutturazione per la capacità autonoma dell’Europa nell’area dei sistemi di combattimento terrestre”.
IL VERTICE
A guidare la società ci sarà il colonnello tedesco Stefan Gramolla, in qualità di amministratore delegato.
L’INTERESSE ITALIANO AL PROGRAMMA
Infine, va ricordato che l’Mgcs è stato oggetto di “conversazioni interessanti” tra Francia e Italia, come dichiarato il ministro delle Forze armate francesi Sebastien Lecornu lo scorso 29 aprile in un incontro con il suo omologo italiano, Guido Crosetto riguardo la costituzione del polo terrestre europeo. Proprio il nostro paese è membro osservatore del programma Mgcs dall’estate del 2022. A fine 2023 il colosso della difesa italiano Leonardo e Knds avevano siglato un accordo strategico considerato dagli esperti “un passaggio fondamentale per la costituzione del Polo Industriale Terrestre europeo”. Tuttavia, l’estate scorsa Leonardo e Knds hanno abbandonato le trattative per formalizzare una partnership “per definire una configurazione comune per il programma Main Battle Tank dell’Esercito Italiano e per sviluppare una più ampia collaborazione industriale”.
Oltre l’Italia anche i Paesi Bassi avevano espresso interesse per il programma, insieme a Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia e Regno Unito, diventati tutti formalmente membri osservatori nel 2021. Tuttavia Mgcs è solo franco-tedesco per ora. Come riportato da Defense News, secondo la filiale francese di Knds, il progetto societario tra le società di difesa Knds, Rheinmetall e Thales per lo sviluppo di un futuro carro armato da battaglia per Germania e Francia rimarrà per ora chiuso agli altri azionisti.
LA POSIZIONE DI LEONARDO
Nel frattempo, nel nostro paese Leonardo si è alleato con la tedesca Rheinmetall nel campo terrestre costituendo la joint venture LRMV che prevede di consegnare entro il 2029 i primi 100 carri armati della commessa per l’Esercito italiano. Lo ha detto il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, intervistato la scorsa settimana da Der Spiegel a proposito della collaborazione con il gruppo tedesco per la produzione di mezzi militari terrestri, una partnership “naturale” tra due aziende industriali che intendono sviluppare insieme “un sistema di combattimento per i prossimi 40-50 anni, un carro armato connesso a satelliti e droni”.
Sul confronto tra l’asse Leonardo-Rheinmetall e il franco-tedesco del Main Ground Combat System, il numero uno di Leonardo ha osservato: “La differenza è che il Mgcs è solo un annuncio e noi sappiamo già come dividerci il lavoro nei prossimi 15 anni. E stiamo sviluppando per un ordine concreto: l’esercito italiano vuole modernizzare i suoi sistemi terrestri e ci ordinerà carri armati per oltre 20 miliardi di euro nei prossimi anni”.
IL COMMENTO DEGLI ESPERTI
Secondo alcuni addetti ai lavori sentiti da Startmag “È chiaro che la partita vera, quella su cui si confronta la superiorità (auspicabile) delle forze armate Nato è basata sul cosiddetto multidominio, una partita sulla quale si stabiliranno gli equilibri e assetti industriali, in un contesto che non potrà essere relegato a programmi nazionali. L’accelerazione di questi ultimi tempi potrebbe rendere obsoleto l’Mgcs, ma di converso accelerare programmi e collaborazioni tra paesi, al fine di costituire dei cluster coerenti attorno ai principali sistemi d’arma”.
Dunque, proseguono “Una partita complessa, dove la politica gioca una parte rilevante, accordi come il Trinity House Agreement tra Germania e UK segnano solchi importanti, analogamente la stretta collaborazione tra Paesi scandinavi anche nel terrestre, programmi per veicoli comuni come il CAVS a cui ha aderito la Germania assieme a Finlandia e altri. Accordi tra Paesi a cui seguono quelli industriali”.
“In un’Europa che deve decidere come indirizzare la propria politica e industria della Difesa, non si tratta solo di costruire il migliore sistema d’arma ma piuttosto farlo interagire. In definitiva una prova di dialogo ma anche una grande opportunità per sviluppare l’ndustria” concludono gli addetti ai lavori.