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Mgcs Francia Germania

Difesa, ecco come Francia e Germania rilanciano il carro Mgcs. Cosa farà l’Italia?

Accordo raggiunto tra Parigi e Berlino sul lancio del progetto Mgcs, il carro armato del futuro. I due paesi hanno ripartito equamente il carico industriale. Fatti e approfondimenti (con lo scenario sull'Italia)

Svolta decisiva raggiunta tra Francia e Germania per il Main Ground Combat System (Mgcs), programma per il carro armato europeo del futuro avviato da Parigi e Berlino nel 2017 (insieme al parallelo Fcas per il caccia di sesta generazione).

Parigi e Berlino si sono finalmente accordate sulla ripartizione dei lavori da cui trarranno vantaggio gli industriali di entrambi i paesi.

Ne hanno dato l’annuncio in una conferenza stampa a Berlino il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius e il suo omologo francese Sebastien Lecornu. “Questa è più di una pietra miliare, è un momento storico” ha detto Pistorius. “Oggi abbiamo raggiunto una svolta – ha detto Pistorius – espressione dell’importanza, della forza e delle opportunità offerte dalla cooperazione e dall’amicizia franco-tedesca”.

La produzione del carro armato di prossima generazione sarà divisa equamente tra le industrie della difesa delle nazioni partecipanti. Il programma è gestito da Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia) in cooperazione con Rheinmetall. Entro il 2035, l’Mgcs franco-tedesco dovrebbe sostituire i carri armati Leopard 2 e Leclerc, in servizio rispettivamente negli eserciti tedesco e francese. Il progetto rischiava di fallire a causa delle divergenze tra Berlino e Parigi, mai risolte del tutto.

L’accordo segna infatti un riavvicinamento fra i due paesi i cui rapporti politici sono stati messi a dura prova dalle differenze sulla politica di difesa europea e sugli armamenti per l’Ucraina.

Prevista per aprile la sigla di un memorandum d’intesa per finalizzare l’accordo sulla ripartizione del carico industriale: “Secondo il piano attuale, andrò a Parigi il 26 aprile e firmeremo questo accordo” ha concluso il ministro tedesco.

Tutti i dettagli.

L’ACCORDO TRA PARIGI E BERLINO SULLA RIPARTIZIONE DEI LAVORI

“Abbiamo concordato la distribuzione di tutti i compiti per questo grande progetto”, ha dichiarato il ministro della difesa tedesco Pistorius. Francia e Germania si sono divise gli otto pilastri chiave del programma, ciascuno con una ripartizione 50/50 dello sviluppo e della produzione tra le industrie francesi e tedesche coinvolte. “Questo accordo è un buon accordo per l’industria francese”, sottolinea il Ministero delle Forze Armate francese.

Questo accordo è l’impegno formale per la fase successiva del programma (nota come “1A”, la fase pre-dimostratrice).

I primi contratti, del valore di diverse centinaia di milioni di euro, saranno notificati ai produttori entro la fine dell’anno, rileva Usine Nouvelle. “Entro la fine dell’anno la Germania assegnerà contratti per un valore fino a diverse centinaia di milioni di euro per la fase pre-dimostrativa. Oltre a una parte significativa di Nexter, la quota francese dovrebbe comprendere Thales, Safran e Mbda nonché aziende più piccole, mentre le società tedesche oltre a Krauss-Maffei Wegmann includeranno Rheinmetall e altre” riporta Defense News.

COME SARÀ IL NUOVO CARRO ARMATO MGCS DI FRANCIA E GERMANIA

Più che un carro armato tradizionale, l’Mgcs è un “sistema di sistemi”: un carro armato stesso accompagnato da altri veicoli, con o senza equipaggio. Lecornu ha sottolineato che il carro armato da battaglia franco-tedesco Mgcs non sarà una versione modernizzata dei carri armati francesi Leclerc o dei carri armati tedeschi Leopard 2, ma un modello completamente nuovo, con capacità avanzate. “Abbiamo concordato la distribuzione di tutti i compiti per questo grande progetto – ha detto Pistorius -. Insieme abbiamo stabilito confini chiari sui compiti di Germania e Francia e non ci sarà spazio per interpretazioni o malintesi”.

Da parte sua, Lecornu ha osservato che il lavoro bilaterale porta all’“interoperabilità” per due nazioni che condividono un continente e sono membri della Nato.

RICUCITO L’ASSE FRANCO-TEDESCO SULLA DIFESA?

Come sottolinea il Financial Times, i colloqui tra i due ministri della Difesa sono avvenuti in un momento in cui le relazioni franco-tedesche sono state messe a dura prova, con aperti disaccordi tra il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulle consegne di armi a Kiev e su come finanziare una più ampia alla difesa europea. Pistorius ha affermato che alla stampa piace suggerire che il “motore franco-tedesco va a pezzi, che stiamo finendo il carburante e che non abbiamo un asse comune”. Ma i colloqui di questa settimana hanno dimostrato “che siamo sulla stessa barca ed entrambi sappiamo in quale direzione vogliamo andare”.

SI PROCEDE ANCHE SUL FCAS/SCAF

In conferenza stampa a Berlino, il ministro francese Lecornu ha aggiunto che anche il programma per il caccia di sesta generazione Fcas sta facendo “buoni progressi”, senza fornire ulteriori dettagli sullo stato del suo sviluppo.

Esperti e addetti ai lavori militari rimangono scettici sul fatto che vedranno mai la luce, dato che entrambi sono in fase di sviluppo iniziale, evidenzia ancora il Ft.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO GIANSIRACUSA

“I due Ministri hanno chiarito che i due programmi FCAS/SCAF per un velivolo da combattimento di nuova generazione e MGCS sono stati assegnati in modo tale che le rispettive industrie nazionali non fossero penalizzate; di fatto se a Parigi spetterà il “primato intellettuale” sul FCAS/SCAF con Dassault e Thales in prima fila, per il MGCS sarà l’esatto contrario con KNDS (Krauss Maffei Wegmann ed il francese Nexter Group) e Rheinmetall ad avere una sorta di supremazia nel programma” ha commentato l’esperto Aurelio Giansiracusa su Ares Difesa precisando che “bisognerà ora capire come sarà gestita la partecipazione dell’Italia e quella possibile di Svezia e Polonia al programma, stante l’avvenuta apertura da parte di Parigi dopo un iniziale ostracismo”.

L’INTERESSE ITALIANO AL PROGRAMMA MGCS

Fin da subito, sia l’Italia sia la Polonia hanno ripetutamente chiesto di aderire al programma Mgcs, ma Parigi e Berlino hanno voluto mantenere il progetto esclusivamente bilaterale fino allo sviluppo di un prototipo. Ma la cooperazione franco-tedesca si era appunto incrinata e il progetto è rimasto bloccato nella fase di studio dell’architettura, regolarmente prorogata per diversi mesi. Nel frattempo, anziché includere questi nuovi partner nel progetto originario Mgcs, la Germania sembrava aver preferito avviare un nuovo progetto con Italia e Svezia insieme alla Spagna mettendo da parte la Francia. Ma il 22 marzo i ministri della Difesa tedesco e francese hanno raggiunto un accordo sulla distribuzione del lavoro tra i produttori per l’Mgcs, un punto chiave per sbloccare questo progetto impantanato negli ultimi anni.

Senza dimenticare che l’anno scorso la Difesa italiana ha annunciato che l’acquisto pianificato di carri armati tedeschi Leopard 2 A8 manterrebbe Roma in gioco per un ruolo nel programma Mgcs, aiutando l’Italia a essere più strettamente coinvolta con l’industria tedesca. Proprio in questa direzione si inserisce anche l’alleanza strategica tra il colosso nazionale della difesa Leonardo e Knds.

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