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Ecco come l’Asi benedice Starlink

Sull'eventuale accordo tra il governo italiano e SpaceX per la fornitura di comunicazioni crittografate dalla costellazione satellitare Starlink, arriva il beneplacito del presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), che finalizzerà entro l'estate uno studio preliminare di fattibilità per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa. Tutti i dettagli

Per Starlink arriva l’assist dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Secondo il presidente dell’Asi, Teodoro Valente (nella foto), un possibile accordo tra il governo italiano e Starlink, la divisione per l’Internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, non comporterebbe rischi per la sicurezza nazionale.

A inizio mese si è scatenato il dibattito nel nostro paese dopo che Bloomberg ha rivelato che Roma sta valutando l’uso della costellazione satellitare di Musk per fornire comunicazioni crittografate tra il governo, i diplomatici italiani e i funzionari della difesa che operano in aree a rischio.

Mentre Musk ha affermato di essere “pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!”, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato che “la Difesa è interessata, obbligata forse, a integrare le proprie capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa”. Tra cui appunto Starlink. Dopodiché in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.

Ma la vicenda ha scatenato le critiche dell’opposizione politica dal momento che in gioco c’è la gestione di comunicazioni strategiche in mano a una società privata statunitense.

“Un eventuale accordo (con Starlink) sarebbe una soluzione concreta capace di garantire comunicazioni sicure, con l’utilizzo di tecnologie proprietarie nazionali”, ha dichiarato a Reuters il presidente dell’Asi, Teodoro Valente.

Nel frattempo però il governo si è mosso anche per una soluzione nazionale. Lo scorso 26 dicembre il Comitato interministeriale per le Politiche relative allo Spazio e alla Ricerca Aerospaziale (Comint), presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha incaricato l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) di elaborare uno studio di fattibilità per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa.

Tutti i dettagli.

COSA HA DETTO IL PRESIDENTE DELL’ASI RIGUARDO STARLINK

Da un punto di vista tecnico, i dubbi sulla sicurezza dei dati coinvolti hanno poca sostanza tecnica, ha spiegato il numero uno dell’Asi. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana conferma così quanto già assicurato dall’industria nazionale. Se l’Italia compra il servizio Starlink, spetta poi “al nostro paese crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi” e Leonardo sa “come si fa e possiamo raggiungere questo risultato attraverso tecnologie di cui siamo in possesso” aveva dichiarato di recente Roberto Cingolani, ceo del colosso aerospaziale e della difesa italiano.

Inoltre, Valente ha anche precisato che la scelta dei servizi di Starlink “non entrerebbe in conflitto con Iris2”, il programma europeo di costellazione satellitare di orbita bassa. Tesi già sostenuta tra l’altro dal portavoce della Commissione europea.

NESSUN CONFLITTO CON IRIS2

Già perché l’opzione europea è Iris2, l’iniziativa della Commissione europea progettata per offrire comunicazioni sicure per i governi e le agenzie europee con cui l’Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink. Se SpaceX ha già dispiegato oltre 6mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita), per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030, rispetto al 2027 previsto inizialmente. Quindi un’alternativa non al momento praticabile.

“I processi di negoziazione sono durati troppo a lungo” ammette il presidente dell’Asi. Da qui l’esigenza del nostro paese di vagliare altre opzioni.

A PROPOSITO DEL PROGETTO MADE IN ITALY

Come già detto, nel frattempo l’Asi studierà una costellazione che fungerà da soluzione alternativa al servizio di Internet satellitare Starlink di Elon Musk.

A Reuters il presidente Valente ha confermato che l’Asi finalizzerà entro l’estate uno studio preliminare di fattibilità per una costellazione nazionale di satelliti in bassa orbita, ma il progetto sarà “parte della soluzione europea, e non in concorrenza”.

Nello specifico, aveva spiegato in precedenza sempre il presidente Valente in un’intervista al Sole 24 Ore, “l’Asi dovrà individuare e definire una possibile architettura avendo come punto di riferimento in termini di copertura il Mediterraneo allargato, valutare la capacità del sistema industriale nazionale di realizzare e mettere in orbita gli asset che sono necessari, calcolare le risorse necessarie, il possibile business model oppure ragionare in termini di costo-benefici”.

Ma perché non pensarci prima, se questa esigenza era già emersa?

Al di là della presentazione al governo dello studio di fattibilità per una costellazione made in Italy, “qualsiasi soluzione richiederebbe anni” conclude infine Valente. “Non abbiamo satelliti a magazzino,” ha chiosato il presidente dell’Asi, niente a che vedere insomma con i quasi 7mila satelliti Starlink già in orbita.

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