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Avio, che cosa cambierà dopo Vega C

Lanciato con successo satellite coreano Kompsat-7 dal razzo Vega-C: il volo apre la nuova era dei servizi di lancio europei targati Avio mentre l’azienda si prepara a rafforzare il suo ruolo nello spazio europeo (e non solo)

Vega-C porta in orbita il satellite coreano Kompsat-7.

A un anno dal suo ritorno in volo, Vega-C, la versione aggiornata del lanciatore europeo leggero e ad alte prestazioni realizzato dall’italiana Avio, ha completato con successo la missione VV28, inserendo in orbita il satellite Kompsat-7 per il Korea Aerospace Research Institute (KARI). Kompsat-7 è progettato per l’osservazione ad altissima risoluzione della penisola coreana, a supporto delle esigenze civili e di sicurezza nazionale di Seul.

“Siamo soddisfatti per il nuovo successo del Vega-C,” ha dichiarato l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, sottolineando la versatilità del vettore nell’immettere in orbita carichi singoli e multipli. “Ringraziamo KARI per la fiducia. Ora siamo pronti ad assumere la piena responsabilità come Launch Service Operator per i lanciatori della famiglia Vega, a partire dal prossimo volo VV29.”

Il produttore si prepara infatti a gestire anche le operazioni di lancio. Nel novembre 2023 Italia, Francia e Germania hanno raggiunto un accordo per sostenere i futuri lanci dei lanciatori europei Ariane 6 e Vega C. Riguardo quest’ultimo, si è aperta alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace.

Tutti i dettagli.

IL LANCIO “IMPECCABILE” DI VEGA-C

Il decollo è avvenuto alle 14:21 (ora di Kourou) dal Centro Spaziale della Guyana. Secondo quanto comunicato dal produttore di Colleferro, il vettore ha operato “in modo impeccabile”: dopo due accensioni, lo stadio superiore AVUM+ ha rilasciato il satellite  di 1.810 kg di massa in un’orbita eliosincrona a 576 km di quota, 44 minuti dopo il lancio, il sesto per Vega-C.

Nonostante l’Europa resti lontana dal ritmo industriale imposto da SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk che con i Falcon 9 è in grado di totalizzare più lanci in un mese di quanti l’Europa ne effettui in un anno, l’anno tra il 2024 e il 2025 segna il ritorno operativo di Vega-C e la chiusura di un biennio critico per l’accesso europeo allo spazio.

Lo scorso dicembre il vettore di Avio ha ripreso a volare posizionando in orbita Sentinel-1C, nuovo tassello del programma Copernicus dopo due danni di stop. È la fine di un periodo in cui, per la prima volta da decenni, l’Europa è rimasta senza un proprio sistema di lancio: il ritiro di Ariane 5 nel 2023, i ritardi di Ariane 6 – il cui debutto è slittato più volte dalla data prevista nel 2020 – il blocco di Vega C a seguito del fallimento del volo commerciale del dicembre 2022 e la sospensione dei lanci con il vettore russo Soyuz da Kourou a causa della guerra in Ucraina. Tanto che il vecchio continente si è trovato costretto a rivolgersi a SpaceX per lanci istituzionali e commerciali.

PIÙ RESPONSABILITÀ PER AVIO

Il 5 settembre 2024 Vega ha volato per l’ultima volta con Sentinel-2C, congedandosi per lasciare spazio alla nuova versione Vega-C, inaugurato nel 2022 e ora pienamente operativo. Quel volo ha anche segnato l’avvio della transizione delle responsabilità commerciali dai servizi di lancio: Avio potrà vendere direttamente i lanci della famiglia Vega, senza passare da Arianespace, rafforzando il proprio ruolo nel mercato europeo dei servizi di accesso allo spazio.

In questo contesto, lo scorso 14 novembre a Parigi, l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha firmato due Launchers Exploitation Arrangements (LEA) con ArianeGroup/Arianespace per Ariane 6 e con Avio per Vega-C, a seguito delle decisioni prese dal Consiglio Esa nel 2023.

I due accordi – uno con Arianespace e ArianeGroup per Ariane 6 e uno con Avio per Vega-C – definiscono gli incarichi e le responsabilità di ciascun operatore e precisano il ruolo dell’Esa come supervisore. Le intese stabiliscono inoltre il quadro di cooperazione tra le parti per garantire un continuo accesso autonomo allo spazio per l’Europa dallo Spazioporto europeo in Guyana Francese, attraverso lo sfruttamento dei lanciatori sviluppati dall’Esa.

“Abbiamo ora due operatori di servizi di lancio allo Spazioporto europeo, ciascuno responsabile del proprio lanciatore – ha detto Josef Aschbacher – Questo è solo l’inizio, poiché l’offerta europea di servizi di lancio è destinata ad ampliarsi ulteriormente in futuro, con più attori e più scelta, a beneficio di capacità di lancio robuste e diversificate per l’Europa”.

Per Avio, si tratta di un passaggio storico: l’azienda “è entusiasta di assumere ulteriori responsabilità per la vendita e l’operatività del servizio di lancio Vega, a quasi 14 anni dal volo inaugurale del 2012” ha commentato Giulio Ranzo.

IL RIASSETTO AZIONARIO

Nel frattempo, sul fronte finanziario, DWS Investment ha rafforzato la propria presenza in Avio, salendo al 5,861% del capitale in gestione discrezionale del risparmio. Barclays invece riduce la sua partecipazione dal 10,9% al 9,951%, di cui solo il 2,682% con diritto di voto, mentre il resto è detenuto tramite posizioni lunghe. È quanto si evince dalle comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti, riportava ieri Radiocor, a seguito dell’aumento di capitale lanciato da Avio per finanziare l’espansione della capacità produttiva in un momento di solide opportunità nei settori spaziale e della difesa a livello globale.

LA CONCLUSIONE DELL’AUMENTO DI CAPITALE

Si è concluso infatti l‘aumento di capitale in opzione del leader nella propulsione spaziale che realizza il vettore Vega con la sottoscrizione del 100% delle nuove azioni offerte. La società guidata da Ranzo in una nota del 20 novembre comunica che, a seguito della vendita nel corso della seduta di Borsa del 19 novembre 2025 di tutti i 306.332 diritti di opzione non esercitati durante il periodo di offerta in opzione, l’aumento di capitale sociale in opzione risulta integralmente sottoscritto per 19.630.197 azioni, per un controvalore complessivo di 399.867.112,89 euro, senza che si sia reso necessario l’intervento del consorzio di garanzia.

“Tale risultato conferma il forte apprezzamento da parte del mercato nei confronti della società nel contesto dell’offerta, fin dalle prima fasi dell’avvio dell’offerta in opzione” sottolinea la nota.

Leonardo – fino al mese scorso principale azionista di Avio con una quota di oltre il 28% – ha partecipato all’aumento di capitale esercitando i diritti sulla quota residua del 19,3%, dopo aver ceduto sul mercato il 9,4%.

Le risorse dell’aumento di capitale saranno destinate a rafforzare la capacità produttiva del gruppo di Colleferro: circa l’80% andrà alla costruzione di un nuovo stabilimento negli Stati Uniti nel settore della difesa mentre il restante 20% finanzierà nuovi investimenti in Italia per potenziare gli impianti e migliorare l’integrazione con la filiera dei fornitori.

LE MIRE A STELLE E STRISCE

L’operazione giunge infatti in un momento cruciale per Avio, impegnata nell’espansione negli Stati Uniti e nel rafforzamento delle attività italiane.

Sul fronte industriale, il mese scorso Avio e ArianeGroup hanno concluso un contratto per la produzione di componenti del lanciatore europeo Ariane 6 fino al 2029, inclusi i booster P120/P160 e le turbopompe ad ossigeno liquido. Le due aziende sono socie paritetiche in Europropulsion che integra e fornisce i motori a propellente solido P160C ad ArianeGroup per la fase di ramp-up e la fase di produzione stabilizzata di Ariane 6 e Vega C.

Parallelamente, sempre a novembre il produttore di Colleferro ha siglato due memorandum con i colossi della difesa americani Lockheed Martin e Raytheon per sostenere il nuovo stabilimento statunitense di Avio dedicato alla produzione di motori a propellente solido che sarà operativo entro il 2028.

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