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Auto Elettriche

Tesla ha truccato i numeri delle sue batterie?

Molti clienti di Tesla si sono lamentati dell'autonomia di guida delle loro auto elettriche, più bassa di quanto pubblicizzato. Non è un problema di batterie malfunzionanti, ma di stime esagerate. L'inchiesta di Reuters.

 

L’agenzia Reuters ha realizzato un’inchiesta su Tesla, la società automobilistica statunitense guidata da Elon Musk, che avrebbe ignorato sistematicamente le segnalazioni dei suoi clienti sulle prestazioni delle batterie dei suoi veicoli elettrici, inferiori rispetto a quanto pubblicizzato dall’azienda.

Stando all’agenzia, Tesla non avrebbe soltanto ignorato le lamentele sull’autonomia di guida delle auto, ma avrebbe dato istruzioni ai propri dipendenti affinché impedissero ai clienti di portare i veicoli in assistenza, creando addirittura una divisione – un “Diversion Team” – dedicata alla cancellazione di quanti più appuntamenti possibile legati a questa problematica.

IL DIVERSION TEAM DI TESLA PER ANNULLARE GLI APPUNTAMENTI

Il Diversion Team è stato istituito perché il servizio clienti di Tesla è stato “sommerso di appuntamenti da parte di proprietari che si aspettavano prestazioni migliori sulla base delle stime pubblicizzate dall’azienda e delle proiezioni visualizzate dai misuratori di autonomia sul cruscotto delle auto stesse”, ha scritto Reuters. La cancellazione degli appuntamenti di manutenzione è diventata quindi una pratica incoraggiata: pare che i lavoratori la celebrassero suonando uno xilofono di metallo, tra gli applausi dei colleghi, e che i dipendenti venissero classificati sulla base degli appuntamenti che riuscivano ad annullare ogni giorno.

NON È UN PROBLEMA TECNICO, MA DI NUMERI RITOCCATI

Stando alle fonti di Reuters, in realtà la maggior parte delle lamentele dei clienti non richiedevano interventi di riparazione delle auto, ma nascevano dalle aspettative troppo alte sulle performance create dall’azienda stessa: i veicoli di Tesla spesso non riescono a garantire i livelli di autonomia di guida pubblicizzati o stimati dai software interni. “Tesla”, si legge infatti nell’inchiesta, “ha iniziato anni fa a esagerare la distanza di guida potenziale dei suoi veicoli truccando il software di stima dell’autonomia. Circa dieci anni fa, l’azienda ha deciso di scrivere, a scopo di marketing, degli algoritmi per il proprio misuratore di autonomia che mostrassero ai conducenti proiezioni ‘rosee’ sulla distanza percorribile con la batteria piena”.

“Poi”, prosegue Reuters, quando la batteria scendeva al di sotto del 50 per cento della sua carica massima, l’algoritmo mostrava ai conducenti proiezioni più realistiche sull’autonomia residua. Per evitare che i conducenti restino a piedi quando l’autonomia prevista inizia a diminuire più rapidamente, le Tesla sono state progettate con un ‘cuscinetto di sicurezza’, che consente circa 24 chilometri di autonomia aggiuntiva anche dopo che il display del cruscotto indica che la batteria è scarica”.

LO STRATAGEMMA DI MUSK PER VENDERE DI PIÙ

Insomma: non si tratta di malfunzionamenti della batteria o dell’auto, ma di esagerazioni delle stime sull’autonomia di guida. Pare che la decisione di ritoccare i numeri sia stata presa dallo stesso amministratore delegato, Elon Musk, per rendere più attrattivi i veicoli elettrici di Tesla e incentivare le vendite. La cosiddetta range anxiety, cioè la paura che l’auto si scarichi in fretta e prima di aver raggiunto una colonnina, è stata infatti storicamente uno dei principali ostacoli alla diffusione di questo tipo di vetture. Nel 2022 Tesla ha venduto circa 1,3 milioni di automobili, quasi tredici volte in più rispetto a cinque anni prima.

GLI STOP IN COREA DEL SUD E NEGLI STATI UNITI

Nei mesi scorsi le autorità di regolazione sudcoreane hanno multato Tesla dopo aver determinato che i suoi veicoli garantivano la metà dell’autonomia di guida promessa in condizioni di freddo (le basse temperature incidono negativamente sulle performance delle batterie agli ioni di litio). L’EPA, l’agenzia statunitense che si occupa della tutela dell’ambiente e della salute umana, ha imposto a Tesla già dal 2020 di ridurre del 3 per cento circa le stime sull’autonomia di guida che l’azienda voleva pubblicizzare.

IL FREDDO E GLI ALTRI PROBLEMI PER LE BATTERIE

Il freddo rallenta le reazioni chimiche che avvengono all’interno delle batterie e impone la necessità di un sistema di riscaldamento che le protegga. Ma non sono solo le basse temperature a far scaricare più in fretta questi dispositivi, ma anche i terreni scoscesi, i venti contrari e l’utilizzo dei sistemi di raffrescamento o riscaldamento dell’aria.

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