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I chip di Stmicroelectronics elettrizzeranno le auto cinesi di Geely

Stmicroelectronics fornirà dispositivi al carburo di silicio al gruppo automobilistico cinese Geely. Un anno fa l'azienda italo-francese (partecipata dal Mef) aveva annunciato un accordo sulla produzione di semiconduttori in Cina. E l'Italia?

Stmicroelectronics, azienda di semiconduttori controllata dal ministero italiano dell’Economia e dalla banca statale francese Bpifrance, ha annunciato oggi la firma di un accordo con il gruppo automobilistico cinese Geely, proprietario dei marchi Volvo e Lotus, sulla fornitura a lungo termine di dispositivi al carburo di silicio.

COSA FARANNO STMICROELECTRONICS E GEELY: NON SOLO CHIP…

La collaborazione interessa in particolare i veicoli elettrici, al centro della strategia di Geely: i dispositivi di potenza al carburo di silicio (indicati con la sigla SiC), infatti, si utilizzano principalmente nelle automobili elettriche e vengono di norma preferiti ai componenti di altre tipologie per via della loro durata di vita più lunga, della maggiore efficienza energetica e dell’elevata resistenza al calore.

Oltre alla fornitura di semiconduttori, l’accordo tra Stmicroelectronics e Geely riguarda la condivisione di informazioni e la ricerca di “soluzioni innovative correlate alle architetture elettroniche/elettriche delle automobili”, come i sistemi di navigazione, intrattenimento e assistenza alla guida.

Nel comunicato stampa si legge che Geely Auto ha adottato i dispositivi in carburo di silicio di terza generazione di Stmicroelectronics nei propri inverter di trazione elettrica, ossia quegli apparati che – semplificando – fungono da collegamento tra le batterie e i motori di trazione dei veicoli elettrici.

I PROGETTI IN CINA E IN ITALIA

Circa un anno fa Stmicroelectronics ha annunciato una joint venture in Cina con Sanan Optoelectronics per un impianto di semiconduttori al carburo di silicio da duecento millimetri (la generazione più recente è da trecento millimetri), pensati principalmente per il settore automobilistico. La produzione partirà nel quarto trimestre del 2025 e la struttura verrà completata nel 2028.

Qualche anno dopo, nel 2032, dovrebbe entrare in attività lo stabilimento di Stmicroelectronics di Catania, dedicato sempre alla manifattura di chip al carburo di silicio da duecento millimetri di diametro .

LE CONSEGUENZE IN BORSA

La notizia dell’accordo con Geely ha fatto guadagnare oltre 2 punti percentuali alle azioni di Stmicroelectronics alla borsa di Milano, nonostante il calo dell’indice Ftse Mib (-0,7 per cento). Alla borsa di Parigi il titolo dell’azienda è cresciuto del 2,4 per cento.

Secondo gli analisti di Equita, l’accordo è positivo per Stmicroelectronics perché “rafforza il suo ruolo come fornitore chiave di tecnologie avanzate per l’automotive e aumenta la visibilità sul ramp up della produzione di SiC in Cina”. Inoltre, l’operazione “permette a St di diversificare da un punto di vista geografico i ricavi aumentando l’esposizione al mercato cinese, che continua ad essere il principale driver dell’elettrificazione dell’automotive”.

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