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Stellantis continua a investire nel settore minerario. Ecco dove scava

Dopo gli accordi sottoscritti con Alliance Nickel, McEwen Copper, Terrafame, Vulcan Energy, Element 25 e Controlled Thermal Resorurces, Stellantis finalizza un contratto con l'azienda mineraria norvegese Kuniko. Tutti i dettagli

L’ultimo accordo siglato in campo minerario Stellantis, che ha messo nel mirino le compagnie attive nell’estrazione dei minerali critici per la mobilità elettrica, lo aveva siglato assieme alla PowerCo, l’azienda per le batterie del gruppo Volkswagen: segnando una inedita convergenza tra due colossi del Vecchio continente.

DAL BRASILE…

In quella occasione, il veicolo ACG Acquisition Company Limited aveva sottoscritto un accordo con dei fondi gestiti da Appian Capital Advisory per acquisire la miniera di solfuro di nichel Santa Rita, nello Stato di Bahia, e quella di rame Mineraçao Vale Verde a Serrote, nello Stato di Alagoas.

La transazione, dal valore complessivo di 1 miliardo di dollari (930 milioni di euro al cambio attuale), è sostenuta dall’impegno di una serie di investitori a conferire capitali o finanziamenti. Stellantis, per esempio, sottoscriverà per 100 milioni di dollari un aumento di capitale della ACG e diventerà un cosiddetto “anchor investor”.

Analoghi impegni sono stati presi dal colosso minerario Glencore e dal fondo di investimenti La Mancha Resource, mentre PowerCo ha deciso di versare altri 100 milioni di dollari come anticipo per l’acquisto di una parte del solfuro di nichel estratto a Santa Rita. Nell’operazione sono coinvolte anche le banche Citigroup, Ing e Societe Generale, che sottoscriveranno strumenti di debito per 300 milioni di dollari, nonché ulteriori e non meglio precisati “produttori di veicoli elettrici occidentali” in qualità di acquirenti di riferimento delle materie prime.

…ALLA NORVEGIA

Nelle ultime ore Stellantis ha invece firmato un contratto vincolante con l’azienda mineraria Kuniko per acquistare nei prossimi nove anni il 35% del solfato di cobalto e nichel proveniente da progetti esplorativi in Norvegia.

Inoltre, Stellantis ha raggiunto un accordo per sottoscrivere un aumento di capitale di Kuniko: grazie a un investimento di 5 milioni di euro otterrà il 19,9% dell’azienda mineraria e il diritto alla nomina di un consigliere di amministrazione. I fondi saranno utilizzati per permettere l’avanzamento dei progetti di esplorazione di Kuniko sui metalli per le batterie.

…FINO ALL’AUSTRALIA

Mosse, queste ultime che vi abbiamo raccontato, sostanzialmente analoghe agli accordi presi con Alliance Nickel Ltd (ex GME Resources) per la fornitura di 170.000 tonnellate di solfato di nichel e di 12.000 tonnellate di solfato di cobalto per un periodo iniziale di cinque anni. L’intesa rappresenta circa il 40% della produzione annuale prevista del NiWest Nickel-Cobalt Project in Australia occidentale. Il prezzo del solfato di nichel e di cobalto è legato all’indice dei prezzi.

Nella medesima occasione, Stellantis aveva comunicato l’intenzione di acquistare 9,2 milioni di euro (15 milioni di dollari australiani) di nuove azioni di Alliance Nickel, ottenendo così una partecipazione finale dell’11,5% e il diritto di nominare un membro del consiglio di amministrazione Alliance.

…E AGLI USA

Dodici mesi fa Stellantis N.V. e Controlled Thermal Resources Ltd. (CTR) avevano firmato un accordo vincolante per la fornitura da parte di CTR di idrossido di litio per batterie da utilizzare per la produzione dei veicoli elettrificati di Stellantis in Nord America.

Il progetto Hell’s Kitchen di CTR, nella contea californiana di Imperial, recupera il litio dalle salamoie geotermiche utilizzando energia rinnovabile e vapore per produrre litio per batterie in un processo integrato a ciclo chiuso, eliminando la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e di processi di lavorazione alimentati da combustibili fossili.

Non riguarda strettamente i minerali, ma a fine maggio Stellantis e Vulcan Energy Resources Limited hanno firmato un accordo vincolante per la prima parte di un piano multifase per lo sviluppo di nuovi progetti geotermici con l’intento di decarbonizzare il mix di energie del sito industriale di Stellantis a Mulhouse, in Francia, in cui vengono prodotte le vetture DS7, Peugeot 308 ed e-308, 508 e la nuova 408. Secondo le attuali ipotesi, il progetto potrebbe coprire una parte significativa del fabbisogno energetico annuale del sito industriale a partire dal 2026.

La prima fase del progetto, che avrà luogo all’estremità meridionale dell’area di Vulcan nell’Alta Valle del Reno, comprenderà uno studio di prefattibilità (PFS), relativo alla costituzione di impianti di energia geotermica rinnovabile per il sito di Stellantis, eseguito da Vulcan e che valuterà anche il potenziale per la produzione di litio. In caso di esito positivo, la fase successiva avrà come oggetto principale l’indagine sismica 3D e attività di studio e sviluppo più avanzate. A condizioni di successo del PFS, Stellantis e Vulcan intendono realizzare il progetto in maniera congiunta, su base 50:50.

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