La Turchia è ancora interessata all’acquisto di 40 caccia Eurofighter Typhoon.
Lo ha detto giovedì un funzionario del ministero della Difesa turco dopo che gli Stati Uniti hanno dato il via libera alla vendita dei jet F-16 prodotti da Lockheed Martin ad Ankara, riporta Reuters.
Venerdì il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha informato formalmente il Congresso della sua intenzione di procedere con la vendita da 23 miliardi di dollari alla Turchia di aerei da combattimento F-16. Si tratta di “un passo importante verso il completamento di un processo a lungo ritardato che ha messo alla prova i legami con Ankara” osservava sempre Reuters.
Proprio il ritardo nell’approvazione da parte dell’amministrazione Biden alla richiesta dei jet F-16 aveva spinto Ankara a guardare altrove per i suoi cacciabombardieri. A novembre, la Turchia aveva dichiarato che il paese era in trattative con Gran Bretagna e Spagna per acquistare i Typhoon, anche se la Germania si era opposta all’idea.
Nel frattempo, da Washington aperto anche uno spiraglio ad Ankara per il programma F-35, il cacciabombardiere di quinta generazione stealth dell’americana Lockheed Martin. Nel 2019 gli Stati Uniti avevano sospeso infatti la Turchia dal programma Jsf dopo l’acquisto da parte di Ankara del sistema di difesa antimissilistico russo S-400. Secondo Washington, il sistema russo, se utilizzato da un membro della Nato, rappresenterebbe una minaccia alla sicurezza per gli F-35.
Tutti i dettagli.
APPROVATA LA VENDITA DI F-16 PER ANKARA
Come ricorda Reuters, la Turchia ha presentato per la prima volta la richiesta dei caccia F-16 nell’ottobre 2021, ma il ritardo di Ankara nell’approvare la ratifica della candidatura della Svezia alla Nato si è rivelato un ostacolo per ottenere l’approvazione del Congresso per la vendita.
Da tempo il paese guidato da presidente Erdogan, alleato della Nato, ha cercato di aggiornare la sua flotta di F-16 ma ha subordinato la ratifica dell’adesione svedese all’Alleanza atlantica all’approvazione della vendita dei nuovi aerei. L’amministrazione Biden aveva sostenuto la vendita. Tuttavia, diversi legislatori avevano espresso obiezioni a causa delle preoccupazioni riguardo il rispetto dei diritti umani in Turchia.
IL RISIKO LEGATO ALL’INGRESSO SVEDESE NELLA NATO
Dopo 20 mesi di ritardo, all’inizio di questa settimana il parlamento turco ha ratificato l’ingresso della Svezia alla Nato, e successivamente il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha scritto una lettera ai principali leader delle commissioni del Congresso, esortandoli ad approvare la vendita dell’F-16 “senza indugio”.
I RAPPORTI TRA USA E TURCHIA SUI CACCIA
Il risiko dei caccia F-16 turchi ha messo a dura prova i rapporti tra Ankara e Washington.
Dopo essere stata esclusa nel 2019 dal programma F-35, nel 2020 Defense News riferì che i legislatori americani avevano anche congelato tutte le principali vendite di armi alla Turchia, compresi gli aggiornamenti degli F-16.
Tanto che lo scorso novembre il paese ha espresso l’intenzione di acquisire gli Eurofighter Typhoon. Al programma Eurofighter partecipano quattro Paesi: Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. A gestirlo sul piano industriale è il Consorzio Eurofighter a cui partecipano Leonardo (con il 21%), Airbus Group e Bae Systems. Il gruppo della difesa italiano ha però una quota industriale nel programma del 36%, ricoprendo un ruolo chiave nella componentistica aeronautica e nell’elettronica di bordo, fornendo oltre il 60% dei sistemi elettronici a bordo del velivolo.
LA POSIZIONE DI WASHINGTON
Ma il 26 gennaio questo stallo si è superato.
Nella sua notifica, il Dipartimento di Stato americano ha affermato che i nuovi aerei turchi prodotti dalla Lockheed Martin e lo sforzo di modernizzazione, insieme a una lunga lista di attrezzature di supporto e altri servizi, “sosterranno gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti migliorando l’aria capacità e interoperabilità di un alleato della Nato che è una forza per la stabilità politica ed economica in Europa”.
Tuttavia, l’approvazione del Dipartimento di Stato per potenziali vendite non è l’ultima parola. A seguito del trasferimento della notifica formale da parte del Dipartimento di Stato, il Congresso ha 15 giorni di tempo per opporsi alla vendita, trascorsi i quali la considera definitiva.
INTERESSE NEGLI EUROFIGHTER
Anche se non si aspetta che il Congresso blocchi la vendita degli F-16, la Turchia vuole comunque acquistare i jet Eurofighter Typhoon, ha detto un funzionario del ministero della Difesa turco, parlando a condizione di anonimato.
“Siamo ancora interessati, ci aspettiamo un approccio positivo da parte della Germania, membro del consorzio, su questo tema”, ha detto il funzionario.
L’APERTURA SUL PROGRAMMA JSF
A sorpresa, negli stessi giorni arriva anche l’apertura degli Stati Uniti ai colloqui sugli F-35 turchi.
Nel luglio 2019, dopo la consegna del primo lotto S-400, gli Usa hanno sfrattato la Turchia dal programma F-35, di cui Ankara era partner di III livello. Inoltre, Washington ha sanzionato Ankara e ha minacciato di imporre nuove sanzioni in caso di ulteriori acquisti da Mosca.
“Se riuscissimo a superare la questione degli S-400, cosa che vorremmo fare, gli Stati Uniti sarebbero lieti di accogliere nuovamente la Turchia nella famiglia degli F-35”, ha dichiarato il vice segretario di Stato ad interim degli Stati Uniti Victoria Nuland durante una visita in Turchia, riporta Bloomberg.
“Se riusciamo a superare questo problema, allora il problema CAATSA [le sanzioni imposte] scomparirà e potremo tornare a una conversazione sull’F-35”, ha evidenziato Nuland.
Come precisa Bloomberg, non è chiaro dalle osservazioni di Nuland se gli Stati Uniti avrebbero permesso alla Turchia di riprendere la produzione di F-35 se avesse abbandonato il sistema di difesa russo o avrebbe potuto rientrare nel programma.