Berlino studia l’ingresso in Tkms.
Il governo tedesco sta valutando la possibilità di acquisire una quota di minoranza nella divisione navale da guerra Thyssenkrupp Marine Systems (Tkms) della Thyssenkrupp, ha detto martedì il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius durante una visita a Kiel.
Il processo di esame durerà fino alla fine dell’anno, ha precisato Pistorius, secondo un portavoce del ministero della Difesa, ripreso da Reuters.
Come ricorda il Financial Times, Thyssenkrupp ha rilanciato i vecchi piani di scorporare la sua unità navale a marzo. Il conglomerato, che un tempo simboleggiava la potenza ingegneristica tedesca, sta gradualmente svendendo la maggior parte dei suoi asset dopo anni di sottoperformance. Il colosso teutonico sta attualmente esplorando le opzioni per Tkms, che costruisce sottomarini e fregate, con scenari che vanno da un possibile spin-off a una joint venture con un rivale.
Anche Fincantieri è interessato a una più stretta collaborazione con il partner Tkms. È quanto ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo navale italiano, Pierroberto Folgiero, nel corso di un’intervista che ha rilasciato lo scorso luglio al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.
Secondo fonti di Reuters, possibili partner industriali per Tkms sono il gruppo olandese Damen e la svedese Saab, ma anche diversi gruppi di private equity, tra cui Carlyle, hanno mostrato interesse. Tra questi anche Fincantieri, che ha riaffermato il suo interesse a collaborare con Thyssenkrupp. Mentre i dettagli precisi di queste potenziali partnership rimangono ignoti, le parole dell’ad Folgiero riflettono una strategia già manifestata di Fincantieri verso la ricerca di collaborazioni e il perseguimento del necessario consolidamento dell’industria europea della difesa che già il precedente ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, andava sostenendo da tempo.
Tutti i dettagli.
INGRESSO DEL GOVERNO TEDESCO IN TKMS
La settimana scorsa, un rappresentante dei lavoratori ha dichiarato a Reuters che Berlino dovrebbe decidere entro poche settimane se entrare o meno in Tkms, aggiungendo che questa è una precondizione per qualsiasi vendita. Ha spiegato che il governo tedesco non ha respinto in linea di principio l’idea di una partecipazione nella Tkms e che Berlino ha capito che deve assumere un ruolo più attivo nel consolidamento del settore.
Un’operazione del genere necessita di un partner in grado di generare liquidità come garanzia contro i problemi durante il processo di costruzione. Questo è il ruolo che il governo tedesco intende assumere, ha detto una persona che segue il dossier al Financial Times.
L’investimento non sarebbe il primo da parte del governo tedesco in una società di difesa nazionale, sottolinea il quotidiano finanziario britannico. Nel 2021 la banca statale per lo sviluppo KfW (simile alla Cdp italiana) ha acquisito una partecipazione del 25,1% nel produttore di sensori e radar Hensoldt, garantendo a Berlino una minoranza di blocco secondo la legge tedesca. Ricordiamo che anche l’italiana Leonardo ha acquisito il 25,1% di Hensoldt.
TRATTATIVE IN CORSO CON POTENZIALI PARTNER
Allo stesso tempo, Thyssenkrupp è anche ancora in trattative con potenziali pretendenti per una partecipazione in Tkms, inclusa la società di private equity Carlyle, rileva Reuters.
Non è la prima volta che Thyssenkupp sonda un’acquisizione totale o parziale di Tkms con i principali costruttori navali europei, finora senza successo. A inizio 2022, il quotidiano tedesco Handelsblatt aveva rivelato che Thyssenkrupp stava contattando Fincantieri e la concorrente francese Naval Group per una fusione con Tkms. All’epoca ThyssenKrupp Marine Systems era valutata 1-2 miliardi di euro. Per Banca Akros un’acquisizione avrebbe implicato un aumento di capitale per Fincantieri con probabile impatto negativo sul prezzo dell’azione, riportava MF.
FOLGIERO PUNTA AI SOTTOMARINI DI TKMS
E In vista dello spin-off del business navale da parte di Thussenkrupp, il numero uno del gruppo cantieristico di Trieste si è detto interessato ad ampliare la collaborazione con Tkms, anche con operazioni societarie.
Nel corso dell’intervista a Sueddeutsche Zeitung Folgiero ha precisato che “eravamo pronti a qualsiasi forma di collaborazione in passato, e lo saremo anche in futuro”. Non va dimenticato infatti che già in passato Fincantieri ha mostrato interesse al ramo navale del gruppo tedesco per creare un hub di produzione incentrato su navi e sommergibili navali.
“Siamo sempre raggiungibili per Thyssenkrupp, per esaminare e discutere di possibili transazioni”, ha sottolineato Folgiero spiegando che “potremmo collaborare ancora di più a livello industriale e sviluppare insieme nuove tecnologie. Motori a idrogeno, batterie di nuova generazione e soppressione del rumore sott’acqua: ci sono molte cose che possono essere fatte meglio in coppia che da soli”.
“Costruiamo già sottomarini con Thyssenkrupp e siamo molto soddisfatti di questa collaborazione. Possiamo fare di più? Sì, perché la domanda internazionale è in aumento. Saremmo più che felici di fare ancora di più insieme” ha aggiunto Folgiero.
SULLA SCIA DELLA COLLABORAZIONE GIÀ ATTIVA
Il riferimento è al programma di cooperazione governativa e industriale italo-tedesco relativo alla classe di sottomarini U-212A, nato con un accordo fra i ministeri della Difesa di Italia e Germania nel 1996 e deriva dall’esigenza della Marina militare italiana di disporre entro il 2006 di una nuova classe di sottomarini rispondenti alle moderne esigenze operative. La flotta U-212A della Marina italiana conta quattro unità, quella tedesca ne annovera sei.
E proprio nell’ambito di questa collaborazione, a giugno il gruppo capeggiato da Pierroberto Folgiero ha firmato con la Direzione degli Armamenti navali del Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale degli Armamenti un contratto per l’assistenza a richiesta dei battelli della Marina militare tedesca.