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Leonardo Hensoldt

Ecco che cosa farà Leonardo nella tedesca Hensoldt

Ottimo il rafforzamento del gruppo Leonardo con l'entrata nella società tedesca Hensoldt, ma occorre verificare l'integrazione e scongiurare gli effetti di potenziali sovrapposizioni. L'intervento di Michele Zanocco, segretario nazionale della Fim-Cisl

Nella giornata odierna è stato comunicato l’ingresso nel capitale sociale della società tedesca Hensoldt da parte di Leonardo.

Hensoldt è la società originata da precedenti ex attività di Airbus legate all’Elettronica per la Sicurezza e Difesa: occupa circa 5600 dipendenti con siti produttivi in Germania (3), Francia (1), Regno Unito (1) e Sud Africa (2). Nel 2020 ha generato ricavi per 1,2 mld e detiene un portafoglio ordini di 3,5 mld.

L’operazione, come reso noto dall’azienda, si pone l’obiettivo di rafforzare la presenza del gruppo nell’ambito dell’Elettronica per la Difesa nel quale Leonardo è già tra i leader europei e mondiali, allargando gli spazi commerciali e di sinergia industriale con la Germania.

L’operazione assume un valore ancora più significativo perché avviene in ambito governativo dato che nell’azionariato di Hensoldt è presente lo Stato tedesco attraverso la banca Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW banca per la ricostruzione), partecipata all’80% dalla Repubblica Federale Tedesca, rafforzando pertanto le relazioni G2G italo-tedesche non solo in ambito industriale ma politico-istituzionale.

Come FIM CISL riteniamo importante questa operazione che segna una discontinuità relativamente al bipolarismo politico/economico/istituzionale europeo che aveva visto sino ad ora la Germania operare quasi esclusivamente a fianco della Francia, soprattutto nell’ambito strategico per l’Europa della politica industriale dell’Aerospazio, l’Elettronica e la Difesa, come dimostra il lancio in solitaria del caccia di sesta generazione da parte dei due paesi ed in relazione all’obiettivo della Difesa Unica Europea che vedrà inevitabilmente processi di accorpamento industriale.

L’ingresso di Leonardo nel capitale sociale di Hensoldt consente anche di aumentare gli spazi di collaborazione in un paese che ha approvato importanti investimenti industriali e tecnologici pubblici proprio in ambiti nei quali il gruppo italiano detiene competenze esclusive, consentendo alla Germania di recuperare la presenza dove, per motivi storici, accusava forti ritardi.

La collaborazione tra Leonardo ed Hensoldt già in corso da tempo sul programma aeronautico Eurofighter Typhoon inoltre potrebbe essere utile a rafforzare il percorso di convergenza tra i due programmi europei relativi ai caccia di sesta generazione, oggi in competizione, che vede il nostro paese e Leonardo come primari soggetti, assieme alla Gran Bretagna, nel progetto Tempest.

Questa operazione si aggiunge alla presenza di Leonardo in altre importanti società del settore come Thales, Telespazio, MBDA, Avio. La presenza, il ruolo e il peso decisionale e le ricadute industriali nel nostro paese non sono però sempre state positive né dal punto di vista occupazionale, né sul ritorno produttivo.

Come FIM CISL abbiamo nel tempo denunciato azioni che hanno portato alla perdita o alla cessione (più o meno volontaria) di tecnologie strategiche, compensate con ritorni di attività a basso valore che hanno depauperato e ridotto competenze e filiere industriali e tecnologiche.

Proprio per questo riteniamo assolutamente necessario l’avvio di un confronto con Leonardo per comprendere quale sarà il programma di sviluppo.

Gli ambiti di potenziale sovrapposizione riguardano la radaristica, la sensoristica, l’optronica terrestre, navale e spaziale, l’homeland security e le infrastrutture critiche, l’avionica, la cyber sicurezza, lo spazio: questi sono settori fondamentali e alcuni tra i più importanti pilastri che sostengono Leonardo.

Diventa pertanto fondamentale analizzare le sovrapposizioni tecnologiche e produttive delle due società, garantendo che il piano di integrazione che chiediamo di affrontare con l’amministratore delegato di Leonardo non preveda cessioni di attività, riduzione di asset, né di tecnologie sovrane a discapito del paese, dell’occupazione e dello sviluppo dei siti italiani.

La strada che è stata intrapresa delle alleanze internazionali con una presenza forte di Leonardo per la crescita tecnologica e per consentire la nostro paese di avviare un percorso di rafforzamento dell’azienda e della filiera dell’Aerospazio, Elettronica per la Difesa e Sicurezza, è stata più volte auspicata dalla FIM CISL.

Questo deve riguardare con altrettanta attenzione e grande priorità gli investimenti in atto per la ripresa ed il rilancio della Divisione Aerostrutture anche attraverso l’ambito dell’integrazione di nuove produzioni e nuove attività.

Riteniamo inoltre che vada approfondita e rivista la scelta annunciata e confermata (tra le righe) nel comunicato aziendale odierno relativa alla cessione della BU Automation: la strada delle alleanze internazionali con la presenza forte di Leonardo può essere la valida alternativa all’alienazione di un filone di business che è in costante crescita e che vede i prodotti Leonardo macinare successi nei mercati internazionali.

Proprio in questo importante momento di grande opportunità di investimento attraverso i fondi del Recovery Plan, dopo decenni di silenzio ed assenza assordante della politica e del nostro paese sulle scelte di politica industriale, consideriamo necessario e non rinviabile che il Governo del Paese, anche attraverso il confronto con il Sindacato, si doti di una strategia chiara che vada nella direzione della difesa e della valorizzazione dei settori trainanti che consentono ritorni positivi sugli investimenti e sulle tecnologie in termini di crescita e sviluppo, per far ripartire il paese e ridare la forza e la coesione sociale necessaria ad affrontare il futuro.

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