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Ecco quanto è crollata la produzione di Stellantis in Italia. Report Fim-Cisl

A questi ritmi per Fim-Cisl la produzione di Stellantis per il 2024 rischia di assestarsi sul mezzo milione di veicoli. Numero assai lontano dal traguardo di 1,3 milioni chiesto dal governo. Fatti, dati, confronti e approfondimenti

Nel primo semestre 2024 la produzione di Stellantis in Italia è scesa di oltre un quarto rispetto ai risultati, già poco performanti, dello scorso anno. Per la precisione la diminuzione è del 25,2%: dagli stabilimenti italiani sono usciti appena 303.510 veicoli. È quanto indicato da Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, specificando che solo gli stabilimenti di Pomigliano e Atessa (veicoli commerciali leggeri) non hanno il segno meno, anche se comunque hanno avuto un rallentamento della crescita.

LE STIME FIM-CISL SULLA PRODUZIONE DI STELLANTIS IN ITALIA NEL 2024

Raddoppiando il risultato, si arriva a una produzione annuale di poco sopra le 600mila unità, ma la Fim-Cisl sembra più pessimista e oramai parla, per il 2024, di mezzo milione di veicoli. Un numero ben lontano da quello inizialmente fissato da Adolfo Urso, titolare del dicastero del Made in Italy, attorno al milione di unità, obiettivo annuale poi ritoccato e portato a 1,3 milioni.

Anche per questo Urso è tornato a parlare della necessità di trovare un altro costruttore: “Siamo l’unico Paese in Europa che ha un unico produttore: negli altri Paesi, dalla Francia alla Germania, passando per Polonia e Spagna” il numero di competitor è plurale, ha ribadito parlando ai giornalisti.

I RISULTATI DELLA DELOCALIZZAZIONE MESSI NERO SU BIANCO

Nei mesi scorsi si è fatto un gran parlare di modelli del gruppo Fiat un tempo sfornati in Italia e oggi delocalizzati in altri Paesi, come la 500 algerina, la Panda serba, la Topolino marocchina. E, su tutte, l’Alfa Romeo Milano fatta in Polonia, rinominata Junior a seguito di una querelle con l’esecutivo. Sempre in Polonia sono sfornate le Topolino bloccate nei porti italiani e le 600 che hanno visto rimuovere il tricolore per essere ammesse alla vendita nel nostro Paese.

LE RASSICURAZIONI DI TAVARES

Lo scorso 4 giugno, nel pieno dello scontro tra Stellantis e il governo italiano sul presunto disimpegno del colosso dell’automotive, l’Ad Carlos Tavares aveva rassicurato circa la “piena operatività, su 15 turni, degli stabilimenti italiani anche oltre il 2030”. Ma nel frattempo i numeri sgranati dal segretario generale della Fim-Cisl raccontano tutt’altra storia.

IL CROLLO DELLA PRODUZIONE DI STELLANTIS IN ITALIA IN NUMERI

La produzione di autovetture segna un -35,9%, pari a 186.510, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117.000 unità. Tutta colpa solo di Stellantis? No. Per Ferdinando Uliano, “il dato negativo è stato condizionato dal ritardo degli incentivi per le auto ecologiche partiti un mese fa e dal confronto con un 2023 in crescita una volta superati i problemi nelle forniture determinati dal covid e dalla mancanza di semiconduttori e componenti”.

LA CRISI DI MIRAFIORI

Boccheggia l’impianto storico di Mirafiori: “La situazione è in peggioramento e per i prossimi mesi non si vedono segnali di miglioramento”, dice senza mezzi termini l’esponente della Fim-Cisl. “Una flessione di mercato, determinatasi già nell’ultimo trimestre 2023, ha impattato negativamente sulle produzioni della 500 bev perdendo quasi 2/3 delle produzioni rispetto alle 46.930 unità del 1° semestre del 2023. Questo ha portato alla decisione di organizzare la linea di produzione su un turno e alla richiesta di Cigo e Cds. Dal 19 febbraio nei giorni in attività si è utilizzato l’ammortizzatore sociale coinvolgendo mediamente 35% /40% dei 1050 lavoratori sulla linea della 500bev. Nei primi sei mesi si è fatto inoltre ricorso a degli stop produttivi di 45 giornate, 19 nel primo trimestre e 26 nel secondo, che hanno coinvolto sia la linea della 500bev che quella di Maserati”

UN TRIDENTE SPUNTATO

Resta in affanno pure la Casa del Tridente: “Sulla linea Maserati la situazione della produzione è critica. Sul fronte produttivo si sono raggiunte le 1.850 unità, -70% rispetto al 2023. Negli anni migliori di Maserati la produzione, tra Grugliasco e Mirafiori, nel 1° semestre raggiungeva oltre le 27.000 unità (anno 2017). Oltre ai 65 giorni di stop produttivo nel primo semestre, dal 3 di aprile fino al 31 dicembre 2024 viene utilizzato il Contratto di Solidarietà per circa 968 lavoratori in base agli ordinativi da evadere”.

“Dal 2° trimestre – sottolineano sempre da Fim-Cisl – vengono prodotte solo le Maserati GT e GC anche nelle versioni Folgore full-electric, ma a tutt’oggi non riescono a compensare il fermo produttivo di Ghibli, Quattroporte e Levante. Per questo motivo riteniamo negativo lo spostamento del lancio produttivo del nuovo modello Quattroporte nella sua versione full-electric dal 2025 al 2028. Anche l’annuncio della produzione del nuovo suv Levante Folgore sulla piattaforma Large E-UV Bev nel 2027 ci preoccupa per i tempi troppo lunghi e per il suo possibile spostamento da Mirafiori”.

L’ARRESTO DI CASSINO E L’INTERRUZIONE DI MELFI

A Cassino la produzione nel primo semestre è stata di 15.900 unità, in calo del 38,7% rispetto al 2023. Si tratta secondo il rappresentante dei lavoratori del dato peggiore nella storia dello stabilimento la cui attuale produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 54% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 26% dalla nuova Maserati Grecale e quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric. A Melfi, riportano i dati Fim-Cisl, il calo della produzione nei primi sei mesi del 2024 è più che dimezzato: un crollo superiore al 57,6%, pari a 47.020 unità sfornate, di cui il 39% è rappresentato da 500x, il 27% da Jeep Renegade e il 34% da Jeep Compass.

Per questo, considerati simili numeri, per Ferdinando Uliano “E’ necessaria la convocazione immediata a Palazzo Chigi”. “L’obiettivo – il pressing sul governo dei sindacati – è definire tutti gli impegni necessari per garantire volumi, occupazione e prospettive oggetto degli incontri fatti al Mimit al tavolo permanente per lo Sviluppo Automotive.”

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