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Fincantieri Navantia

Come navigherà Fincantieri verso Usa, Cina e Germania

Cosa ha detto l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, nel corso dell'audizione in commissione Difesa alla Camera 

 

Non solo investimenti, puntare al consolidamento dell’industria europea della difesa. È su questi aspetti che ha posto l’accento Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, nel corso di un’audizione in commissione Difesa alla Camera, riferendosi in particolare alle misure organizzative adottate dall’azienda per far fronte alla pandemia.

L’IMPATTO DEL COVID

“In questo momento, malgrado il virus non abbia tralasciato nessun Paese, i nostri cantieri sono aperti in tutto il mondo, ivi compreso in Italia”, ha sottolineato l’ad di Fincantieri durante l’audizione in Commissione Difesa alla Camera. “Dopo la chiusura che c’era stata, che noi abbiamo anticipato, ad agosto non abbiamo avuto la necessità di chiudere, questo ci ha permesso di riprendere alla grande”. Al momento abbiamo “consegnato due navi a settembre e ottobre”, ha aggiunto il numero uno di Fincantieri.

“L’azienda ha una capacita di mobilitazione e resistenza come pochi in Italia”, ha spiegato Bon,  e a causa delle “molte persone” che Fincantieri occupa “abbiamo dovuto adottare misure molto più stringenti” sul posto di lavoro “perché il rischio di assembramento naturale c’era”. Comprese le aziende esterne e gli interni (“abbiamo oltre 20 mila persone” occupate), “abbiamo avuto meno del 3% di contagi e a oggi più della metà è già guarito. Erano misure necessarie per tutelare i lavoratori”.

LA NAVE OSPEDALE

Riguardo all’idea della nave ospedale, come ulteriore mezzo per far fronte all’emergenza Covid, il numero uno di Fincantieri ha risposto ai parlamentari che “potremmo cominciare a costruirla già da domani mattina”, ma una volta finita l’emergenza “non può restare inutilizzata perché vuol dire che abbiamo investito male. Deve essere una nave multifunzione e multimissione”. “Gli investimenti vengono fatti spesso sull’onda dell’emozione o per salvaguardare l’occupazione in determinate zone: questo è giusto ma occorre che ci sia un ritorno economico per tutti”. Secondo Bono la nave ospedale deve essere quindi progettata “per essere adattata, per essere trasformabile in ospedale a lungo termine”. Deve poter essere utilizzata anche, ad esempio “per la gestione dell’immigrazione, con funzione di protezione civile in caso di catastrofi naturali oppure come nave scuola”.

IL SETTORE PIÙ COLPITO QUELLO DELLE CROCIERE

A causa del Covid “abbiamo visto che uno dei settori più colpiti è stato quello delle crociere, ma a oggi non abbiamo avuto una cancellazione di ordini”, ha precisato l’ad di Fincantieri, Bono, durante l’audizione in Commissione Difesa alla Camera.

“Abbiamo rallentato le consegne, però siccome nel ’21-’22 si riprenderà l’attività delle crociere, noi possiamo dimostrare di avere un carico lavoro che ci porta a occupare i cantieri fino al ’27-’28”.

“Nel contempo anche per controbilanciare la riduzione dell’attività delle crociere, abbiamo incrementato la nostra politica di acquisizione nel settore militare, dove abbiamo successi importanti per il Paese anche dal punto di vista geopolitico”. In questo modo nel 2021 Fincantieri è in grado di controbilanciare la riduzione dell’attività nel settore delle crociere.

IL SUCCESSO NEGLI STATI UNITI

Dopodiché passa ai recenti successi del gruppo cantieristico di Trieste.

“Nel 2009 siamo arrivati negli Stati Uniti con l’investimento nei cantieri in Wisconsin”. Fincantieri Marine Group, controllata Usa di Fincantieri, comprende infatti tre cantieri navali (qui l’approfondimento di Start Magazine). “Con la nostra capacità tecnologica è stato facile entrare in un mercato molto complicato (come quello statunitense della difesa). Da sub-fornitori della Lockheed Martin, con l’ultima acquisizione siamo diventati capo-commessa”. Il riferimento è alla gara vinta per le 10 nuove fregate lanciamissili FFG(X) della US Navy, dal valore di 800 milioni di dollari. Il contratto prevede l’opzione di altre 9 per un valore complessivo di 5,5 miliardi di dollari. “Si tratta della prima volta che succede negli Stati Uniti”.

LEADER NEL CONSOLIDAMENTO DELL’INDUSTRIA EUROPEA

“Ma non ci siamo fermati agli investimenti negli Stati Uniti. Stiamo partecipando al consolidamento dell’industria europea della difesa, e da protagonisti”, ha evidenziato Bono.

“Abbiamo fatto dei passi in avanti con la Francia (il riferimento è alla joint-venture Naviris avviata con la francese Naval Group per sviluppare progetti congiunti). Sulla cantieristica civile invece è ancora in attesa del via libera della Commissione Europea, la fusione Fincantieri-Chantiers de l’Atlantique (ex Stx), di cui non si è accennato nel corso dell’audizione.

“Con la Germania stiamo costruendo i sottomarini” ha aggiunto poi l’ad di Fincantieri. Giuseppe Bono non ha menzionato esplicitamente l’ipotesi emersa lo scorso maggio della costituzione di una joint-venture con il gruppo tedesco Thyssenkrupp per la cantieristica militare.

“Credo che sia la strada giusta se vogliamo competere nei mercati internazionali è competere con Australia, Cina e India”, ha sottolineato Bono.

Proprio in riferimento al mercato cinese, l’ad di Fincantieri ha ricordato il recente traguardo della prima nave da crociera cinese.

RICERCA E SVILUPPO

Sul tema ricerca e sviluppo in Italia, “ci si affida molto sul pubblico. Anche noi vorremmo qualcosa, abbiamo avuto quasi niente. Abbiamo fatto tutto con i mezzi nostri, se una piccola parte ce l’avessimo anche noi, potremmo fare qualcosa di più”.

Il settore fondamentale su cui impostare una politica di crescita per il futuro sia principalmente quello dei porti. “Quando si parla di porto si parla anche di industria e di trasporti” e quindi “i porti italiani – ha precisato – devono essere messi nella condizione di avere infrastrutture migliori e aree economiche in cui sviluppare nuova cooperazione, in modo da diventare hub anche per il trasporto merci”.

LEGGE NAVALE

Infine i parlamentari Losacco (Pd) e Ferro (FdI) hanno evidenziato come il Recovery Fund non riguarderà la difesa. Pertanto proprio Ferro ha chiesto se sarà quindi importante una “nuova” legge navale. “Stiamo completando quella che abbiamo avuto nel 2014 e ci aspettiamo continuità”. “Pur spendendo meno rispetto agli altri paesi, abbiamo dimostrato capacità di progettazione e sviluppo” ha concluso Giuseppe Bono.

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