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Avio Aero

Avio Aero, cosa succede a Rivalta?

Avio Aero ha comunicato un calo produttivo del 30% nel 2021. A rischio 235 esuberi su 2200 dipendenti dello stabilimento di Rivalta (Torino)

 

Effetto Covid sullo stabilimento torinese di Avio Aero (gruppo GE Aviation).

La società guidata da Riccardo Procacci ha comunicato ai sindacati Uilm, Fiom e Fim che nel 2021 ci sarà un calo produttivo per lo stabilimento di Rivalta (che produce trasmissioni aeronautiche) di circa il 30% rispetto al 2019.

Avio Aero ha imputato il calo del lavoro alla “significativa contrazione del traffico aereo a causa della pandemia”, che secondo i calcoli dell’azienda, non tornerà ai livelli pre crisi prima del 2023, anche se già  nel 2022 e prevista una prima ripresa.

Il calo farà passare le ore lavorate da oltre un milione nel 2019 a 700.000 nel 2021.

Ma a rischio anche i posti di lavoro. L’azienda ha previsto infatti un potenziale esubero di 235 lavoratori sui 2.200 complessivi nel triennio.

Tutti i dettagli.

LE PROSPETTIVE DI AVIO AERO PER LO STABILIMENTO TORINESE

Nell’incontro del 27 aprile con i sindacati, l’azienda ha comunicato che prevede nel corso del 2021 un calo produttivo di circa il 30% per lo stabilimento di Rivalta rispetto al recente passato. In particolare, da oltre 1 milione di ore lavorative a consuntivo nel 2019, per il 2021 l’azienda prevede un utilizzo di circa 700mila ore.

“Sulla base delle attuali previsioni di volumi produttivi, l’azienda ha riconfermato le dissaturazione dell’organico diretto alla produzione, oltre a quello (non ancora determinato) delle strutture indirette” ha sottolineato su Start Guglielmo Gambardella, coordinatore Uilm nazionale del settore. “Per quanto riguarda gli stabilimenti di Pomigliano D’Arco e Brindisi le dichiarate eccedenze saranno riassorbite nel corso del periodo 2021-2023, con necessità di nuovi inserimenti, mentre per il sito di Borgaretto saranno ridotte ad una decina nel medesimo periodo. Lo stabilimento di Rivalta, il più grande con oltre 2000 dipendenti, evidenzierebbe, invece, una situazione occupazionale più sbilanciata rispetto agli altri siti”.

235 ESUBERI

Proprio a Rivalta, nel trienno, l’azienda ha previsto un potenziale di esubero pari a 235 lavoratori su circa 2.200 addetti complessivi.

I SINDACATI CHIEDONO CONFRONTO SU STABILIMENTI RIVALTA E BORGARETTO

Guglielmo Gambardella e Aniello Montella, responsabile AvioAero della Uilm di Torino hanno detto “di aver chiesto all’azienda di avviare un confronto sugli stabilimenti di Rivalta e Borgaretto per verificare le eccedenze dichiarate e eventualmente individuare strumenti meno impattanti sull’occupazione, come i percorsi di accompagnamento alla pensione”. “Speriamo che le previsioni non siano confermate e che la ripresa del traffico aereo riporti la normalità negli stabilimenti torinesi. La crisi di Avio Aero non deve essere pagata dai lavoratori”, hanno aggiunto i sindacalisti.

“Speriamo che si possa partire in fretta con i corsi sulla formazione, in modo da bilanciar la perdita salariale della cig” ha sottolineato Luigi Villani, territoriale per la Uglm con delega GeAvio per Torino.

COSA FA AVIO AERO

Avio Aero è una società di GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare. Centro di eccellenza per tutto il gruppo General Electric nel campo delle trasmissioni meccaniche e delle turbine di bassa pressione. La società la sua sede principale in Italia a Rivalta con stabilimenti a Torino, Pomigliano d’Arco (Napoli) e Brindisi.

Nel mondo conta più di 4700 dipendenti (di cui circa 4000 in Italia) e impianti produttivi in Polonia, Brasile e Cina.

L’IMPORTANZA DEI PROGRAMMI EUROPEI PER LA RIPRESA POST-COVID

Nella sintesi presentata da Avio Aero l’anno scorso con le linee strategiche con cui affrontare la fase di transizione fino alla ripresa delle attività ai livelli preCovid, c’è quella di diventare un fornitore “motorista” di riferimento per la Difesa Europea a partire dai programmi Euromale e Tempest. Ricordiamo infatti che i livelli di attività per il settore militare rappresentano circa un terzo del fatturato per Ge Avio Aero.

Proprio per questo, l’ad Procacci ha ricordato quanto sia fondamentale il supporto del governo nei programmi di difesa europei, nel corso di un’audizione alla Camera il mese scorso.

Procacci ha sottolineato l’importanza del “supporto governativo nelle gare nazionali e internazionali e nei programmi di collaborazione cui partecipa l’Italia”. “Un modello Paese — ha sottolineato Procacci — ben utilizzato dai nostri competitor”. “L’investimento sul Tempest è esistenziale per l’intero settore, non solo militare ma anche civile”, ha evidenziato Procacci. Stessa cosa vale per l’altro programma di cooperazione europea Eurodrone.

La selezione per il motore per il drone europeo Male riguarderà il Catalyst (proposto da Avio, sussidiaria di Ge) e l’Ardiden TP3 (Safran Helicopter Engines). “Un’azione corale e condivisa per supportare la scelta del Catalyst nel programma Euromale risulterebbe coerente dal punto di vista dell’azione di sistema Paese”, ha sottolineato l’ad di Avio Aero.

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