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Avio Aero

Ecco che cosa succederà ad Avio Aero?

Cosa farà Avio Aero per agganciare la ripresa del settore aereo. Fatti, problemi, scenari e auspici nell'intervento di Guglielmo Gambardella (coordinatore nazionale Uilm per l’Aerospazio)

 

Nel corso della riunione fra il management di Ge Avio e le organizzazioni sindacali tenutasi il 27 aprile scorso presso l’Amma di Torino l’azienda ha presentato lo scenario di settore del traffico aereo commerciale, il consuntivo dei dati economici e produttivi del 2020, la previsione dei volumi produttivi 2021 e la strategia di rilancio di Ge Avio.

La lettura dei dati relativa alla previsione del traffico aereo commerciale ci consegna uno scenario sostanzialmente “stabile”, rispetto alla sua criticità, ma con segnali di miglioramento rispetto alle ultime proiezioni, che prevedrebbero la ripresa dei voli “narrowbody” a partire dal 2022, con il ritorno a livelli precrisi già nel 2023, ed un ritorno ai livelli del 2019 per quelli con voli “widebody” dopo il 2023: “la crescente fiducia verso il ritorno ai viaggi aerei….la riapertura delle frontiere alimenterà la ripresa”.

Anche in funzione delle ristrutturazioni compiute dagli altri competitor del settore, a partire da Rolls Royce, l’azienda ha dichiarato di essere confidente nella strategia di adattamento alle mutate condizioni di mercato basando le future iniziative di Ge Avio su:

  • Abilitare la prossima generazione di motori GE (programmi di innovazioni per prodotti ancora più sostenibili)
  • Sostenere il business con le Terze Parti
  • Accrescere ruolo e competenze per diventare un fornitore di riferimento nei futuri programmi della Difesa EU a partire da Tempest e EuroMale.

Purtroppo è oggettivo che l’impatto della crisi pandemica abbia avuto conseguenze importanti sull’andamento economico e produttivo del 2020 per Ge Avio: significativa riduzione delle ore di produzione, lieve calo di efficienza e minori ricavi rispetto all’anno 2019.

Nonostante la crisi del settore, i fondamentali dell’azienda restano “sani” come dimostra l’erogazione di un premio di risultato relativo al 2020, sulla base del raggiungimento degli obiettivi prefissati per l’anno di riferimento, che vedrà riconoscere nel mese di luglio un valore medio di 3600 euro ai dipendenti di Ge Avio: una grande realtà industriale del nostro Paese e della nostra manifattura che si prepara ad una importante crescita produttiva, fino al raddoppio dei ricavi, in virtù di oltre 1 miliardo di euro investiti negli ultimi 10 anni, in particolare per la produzione “additive manufactoring”. La crisi Covid ha rinviato questo obiettivo ai prossimi anni.

Gli effetti della crisi pandemica, purtroppo, si trascineranno anche sull’anno in corso con una previsione dei volumi produttivi in linea con quelli dello scorso anno ma con lievi segnali positivi che si potrebbero manifestare già a partire nel secondo semestre del 2021, con i progressi delle campagne vaccinali nei diversi Paesi interessati da massicci piani di somministrazione.

Sulla base delle attuali previsioni di volumi produttivi, l’azienda ha riconfermato le dissaturazione dell’organico diretto alla produzione, oltre a quello (non ancora determinato) delle strutture indirette.

A tal proposito, per quanto riguarda gli stabilimenti di Pomigliano D’Arco e Brindisi le dichiarate eccedenze saranno riassorbite nel corso del periodo 2021-2023, con necessità di nuovi inserimenti, mentre per il sito di Borgaretto saranno ridotte ad una decina nel medesimo periodo.

Lo stabilimento di Rivalta, il più grande con oltre 2000 dipendenti, evidenzierebbe, invece, una situazione occupazionale più sbilanciata rispetto agli altri siti.

E’ chiaro che in ragione dei dati rappresentati dall’azienda occorrerà continuare a gestire, anche nei prossimi mesi e fino alla ripresa del mercato, la difficoltà della riduzione dei volumi produttivi con soluzioni e adeguati strumenti in coerenza con quanto è stato fatto fino ad oggi con l’utilizzo della cassa integrazione Covid ma che, purtroppo, vedrà la sua scadenza (salvo eventuali ripensamenti da parte del governo) a fine giugno.

La Uilm si è dichiarata disponibile ad aprire una discussione sulle modalità di gestione delle eccedenze solo a valle di una attenta e puntuale verifica delle attività, programmi produttivi, organizzazione del lavoro rispetto a livelli occupazionali (diretti ed indiretti) in rapporto ai volumi produttivi sulle diverse aree di lavoro; tale verifica dovrà effettuarsi attraverso un confronto a livello territoriale ed una successiva discussione di sintesi a livello nazionale.

La Uilm ha dichiarato la disponibilità al confronto sul tema a condizione che si ponga l’obiettivo di salvaguardia complessiva delle competenze e delle capacità produttive di Ge Avio. Obiettivo posto, fra l’altro, dallo stesso AD, Riccardo Procacci :” essere pronti alla ripresa”.

Nella stessa ottica, l’avvio dei percorsi formativi previsti dal Fondo Nuove Competenze sarà determinante e rappresenterà una ulteriore grande opportunità per il rafforzamento delle competenze presenti in azienda.

Purtroppo l’azienda, a causa della riduzione dei volumi produttivi originati dalla crisi pandemica, ha già dovuto rinunciare a decine di competenti lavoratori somministrati/staff leasing su cui si era investito per essere in grado di sostenere la prevista crescita negli anni a venire. Occorre, a nostro avviso, che, al realizzarsi delle condizioni di ripresa, si possano richiamare queste giovani risorse all’interno del ciclo produttivo di Ge Avio.

In conclusione, Ge Avio, con i suoi oltre 4000 tecnici altamente specializzati nella progettazione e costruzione di sistemi di propulsione aeronautica, si conferma un’azienda leader nel settore. Sarebbe opportuno, che in ambito europeo, le istituzioni italiane sostenessero con maggiore attenzione, nella partita dei programmi della Difesa Europea, questa importante realtà industriale. Come per l’altro grande campione italiano dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, è in Europa che si gioca la partita per il futuro dell’industria aerospaziale italiana.

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