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Eurodrone

Airbus, Dassault e Leonardo. Come va l’eurodrone?

Come procede il programma eurodrone Male Rpas avviato da Germania, Spagna, Francia e Italia Prevista la firma del contratto all’inizio del 2021 per l’eurodrone, il programma per il velivolo senza pilota Male Rpas cui partecipano Germania, Francia, Italia e Spagna con le rispettive industrie Airbus, Dassault e Leonardo. Lo scorso 20 novembre l’Organizzazione europea per…

Prevista la firma del contratto all’inizio del 2021 per l’eurodrone, il programma per il velivolo senza pilota Male Rpas cui partecipano Germania, Francia, Italia e Spagna con le rispettive industrie Airbus, Dassault e Leonardo.

Lo scorso 20 novembre l’Organizzazione europea per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) ha annunciato il completamento della fase di negoziazione del Contratto Stage 2 per l’eurodrone condotta dal prime contractor Airbus Defence and Space.

Si prevede che i quattro paesi partner firmeranno il contratto di sviluppo completo all’inizio del prossimo anno, ma le industrie coinvolte stanno già facendo piani di produzione.

Come l’italiana Leonardo che ha prospettato il coinvolgimento del sito produttivo di Grottaglie a Taranto. Il sito mono commessa dell’ex Finmeccanica necessita infatti di trovare soluzioni anticrisi. E Leonardo, nell’ultimo incontro con i sindacati, si è impegnata a trovare lavoro aggiuntivo parlando del nuovo progetto del drone europeo.

La nuova produzione del drone servirebbe da un lato ad allentare la diminuzione di lavoro a Grottaglie delle fusoliere del Boeing 787 e dall’altro a posizionare lo stabilimento su nuove commesse e su nuovi progetti.

Tutti i dettagli sull’avanzamento del programma eurodrone.

CONCLUSA LA FASE DI NEGOZIAZIONE TRA OCCAR E AIRBUS

Il 20 novembre l’Occar ha annunciato che era stata raggiunta l’approvazione degli Stati partecipanti al programma. Ovvero “le condizioni contrattuali, i prezzi e le prestazioni necessarie sono state soddisfatte” per portare avanti l’iniziativa.

Il prossimo passo è la firma del contratto Stage 2 che prevede l’accordo sullo sviluppo, la produzione e il supporto iniziale in servizio — previsto per una durata fino a cinque anni per 20 sistemi Eurodrone.

Secondo Jana Rosenmann, direttrice UAS presso Airbus Defence and Space, i quattro paesi partner hanno concordato di approvare l’ultimo contratto e hanno avviato “processi di procurement nazionale”.

IL PROGRAMMA EURO MALE RPAS

Il Male Rpas (Medium Altitude Long Endurance, Remotely Piloted Aircraft System) europeo, è un programma di cooperazione lanciato cinque anni fa da Airbus D&S, Leonardo Divisione Velivoli e Dassault Aviation. Si tratta di un’iniziativa comune industriale-governativa per rispondere ai futuri requisiti europei ed è supportato dai governi di Francia, Germania, Spagna e Italia.

L’attuale contratto prevede 20 sistemi Eurodrone, ciascuno dei quali comprenderà tre velivoli per un totale di 60 piattaforme aeree bimotore. Attualmente, la Germania come nazione capofila del programma ha un contratto per sette sistemi, mentre l’Italia si è impegnata per cinque sistemi. Spagna e Francia puntano ciascuna a quattro sistemi Eurodrone.

LE CAPACITÀ PREVISTE

Come si legge sul sito di Leonardo, il Male Rpas, bimotore turboelica, è stato progettato per missioni civili e Istar militari; sarà caratterizzato da capacità 24/7 diurne e notturne; operazioni ognitempo; facile manutenzione e interoperabilità con i sistemi di difesa esistenti e futuri.

LA SPESA PER IL DRONE EUROMALE

“I Paesi partecipanti al programma hanno previsto una spesa di circa 7 miliardi di euro per la fase di sviluppo e certificazione del drone, nonché per l’acquisto di 21 sistemi, ognuno su una stazione di controllo a terra e tre aeromobili (63)” ha precisato l’analista Aurelio Giansiracusa. “Pertanto, i quattro partner stanno concludendo le discussioni relative all’ammontare di questa spesa, per ottenere un deciso risparmio che, a detta dei Ministeri interessati, non dovrebbe superare i 160 milioni di euro a sistema contro i circa 200 milioni di euro del MQ-9 Reaper che continua ad essere il punto di riferimento per aeronautiche ed organi tecnici-politici”.

CONTRIBUTO DEL FONDO EUROPEO DI DIFESA (EDF)

Senza dimenticare che gli impegni finanziari per il programma includono un finanziamento di 100 milioni di euro dal bilancio del Fondo europeo per la difesa.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Il team industriale del programma comprende dunque il prime contractor Airbus, insieme a Dassault Aviation e Leonardo.

Rosenmann ha anche rivelato che l’assembleggio finale dell’Eurodrone avrà luogo presso l’hub di Airbus a Manching, in Germania. Qua Airbus prevede di avere un “piano di programmi integrato” che includerà il supporto dei dipendenti di Dassault e Leonardo. Anche il centro di consegna sarà situato a Manching, ha aggiunto.

LA TABELLA DI MARCIA

Si prevede dunque che tutti e 4 i paesi firmeranno il contratto completo nel primo trimestre del 2021 con la consegna dei velivoli e sistemi associati a partire dal 2028.

Il primo volo del sistema aereo senza pilota è previsto nel 2025.

VA SELEZIONATO IL MOTORE TRA LE PROPOSTE DI SAFRAN E AVIO AERO (GE)

Nel frattempo, rimangono dubbi su chi fornirà i 120 motori totali di Eurodrone, come ha sottolineato La Tribune.

Se Airbus Defence ha risolto la maggior parte delle pratiche industriali, deve ancora portare a termine le trattative con General Electric (Ge) e Safran, i due gruppi in competizione per il motore dell’Eurodrone. La selezione per il motore per il drone europeo Male riguarderà il Catalyst (proposto da Avio, sussidiaria di Ge) e l’Ardiden TP3 (Safran Helicopter Engines).

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