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Fentanyl Italia

Perché anche in Italia è emergenza fentanyl

Il fentanyl, il potente oppioide che uccide oltre 150 persone al giorno negli Stati Uniti, ha fatto alzare al ministero della Salute il livello di allarme anche in Italia. Ecco cosa dicono i numeri e gli esperti

 

Negli Stati Uniti è una piaga sociale da anni. Si chiama fentanyl ed essendo 100 volte più forte della morfina e 50 volte più dell’eroina è uno dei più potenti oppioidi. Negli ultimi due anni è stato responsabile di più di due terzi dei 100mila decessi per overdose nel Paese, oltre che la principale causa di morte sotto i 50 anni.

Diventato noto in Italia anche attraverso le serie tv che ne raccontano la silenziosa strage, ha attirato l’attenzione del ministero della Salute, che ha portato l’allerta sui preparati farmaceutici a base di fentanyl al livello 3, ovvero il massimo.

L’ALLERTA DEL MINISTERO

Come riportato da diverse agenzie di stampa, il ministero della Salute, a seguito di una specifica raccomandazione da parte dell’Unità di coordinamento del Sistema nazionale di allerta precoce (Snap) del dipartimento per le Politiche antidroga, ha trasmesso un’allerta di grado 3 con la richiesta di potenziare la vigilanza su medicinali e preparati farmaceutici contenti fentanyl e suoi derivati.

La richiesta è duplice. Da una parte farmacie, ospedali e depositi farmaceutici sono chiamati a vigilare su possibili furti di questo tipo di farmaci, dall’altra gli operatori sanitari devono alzare la soglia di attenzione in caso si presentino pazienti con sintomi tipici associati al consumo di queste sostanze (euforia, sedazione, confusione, sonnolenza e altri).

Il ministero chiede inoltre di monitorare il mercato illecito, in cui “i fentanili sono venduti come sostituzioni ‘legali’ ad altri oppioidi illeciti e, ‘senza che gli utilizzatori ne siano al corrente, vengono miscelati con o venduti come eroina e altri oppioidi illeciti'”, come la cocaina.

Si raccomanda poi alle ambulanze di assicurarsi la disponibilità di naloxone (in forma di soluzione iniettabile e per via nasale) in quanto antidoto da somministrare in caso di overdose da fentanyl. Rimedio che, tuttavia, risulta inutile se l’oppioide è stato assunto in combinazione con altre sostanze, come osservato in una ricerca condotta dall’Università della California e pubblicata sulla rivista Addiction, in cui si legge anche che la proporzione dei decessi per overdose negli Stati Uniti che coinvolgono sia il fentanyl che gli stimolanti è passata da meno dell’1% nel 2010 al 32% nel 2021.

LE OMBRE CINESI ANCHE IN EUROPA

Negli Stati Uniti, dove l’amministrazione Biden ha dichiarato il fentanyl una “emergenza nazionale” poiché è il principale responsabile dei decessi per overdose, è anche motivo di tensioni geopolitiche con la Cina, in quanto le autorità ritengono che Pechino sia il maggiore fornitore del potente oppioide che arriva negli Usa attraverso vie illegali dal Messico.

Ma dal 2012 anche “l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha registrato un aumento significativo della disponibilità di fentanili sul mercato illecito in seguito alla massiccia produzione di queste molecole in Cina e alla loro vendita online”.

La Casa Bianca, intanto, ha diramato anche un allarme a livello internazionale sulla possibile diffusione del fentanyl illecito e l’Unione europea, fa sapere lo Snap, è stata formalmente coinvolta nei flussi di comunicazione attraverso una specifica allerta.

I DATI (PROBABILMENTE SOTTOSTIMATI) SUL FENTANYL NELL’UE

L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) ha tuttavia segnalato la produzione di queste molecole in laboratori illeciti anche in Europa, in contemporanea con un aumento significativo nel numero di decessi associati al consumo di fentanili in persone che facevano uso di droghe.

Nel 2021, gli Stati membri dell’Ue hanno riportato all’Osservatorio 137 decessi associati al fentanyl, registrati in Germania (88), Lituania (18) Austria (9), Danimarca (6) Finlandia (6), Estonia (4), Slovenia (2), Portogallo (2) Ungheria (1) e Lettonia (1). Si segnala però che potrebbe trattarsi di una sottostima.

“Una parte significativa di questi, tuttavia, si pensa sia associata al fentanyl sottratto dai canali leciti di distribuzione per l’uso medico piuttosto che al fentanyl di produzione illecita”, afferma l’Osservatorio.

Ciò significa, conclude la nota, che “anche se attualmente la diffusione del fentanyl in Europa è relativamente limitata, tale sostanza rappresenta comunque una minaccia potenziale capace di influire in modo significativo la salute e la sicurezza europea in un prossimo futuro”.

UN’AZIONE A LIVELLO EUROPEO

Anche la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, lo scorso settembre lanciava l’allarme fentanyl in Europa e per questo annunciava di aver concordato con le altri istituzioni un nuovo mandato per l’Osservatorio, “così da avere migliori controlli, migliori valutazioni dei rischio, e aggiornamenti in tempo reale sull’evoluzione della situazione”.

Uno dei principali problemi per l’Ue, infatti, è la difficoltà di capire l’entità e la portata di un fenomeno che sfugge ai controlli perché, come ha spiegato Johansson, “5 chili di fentanyl possono uccidere 2,5 milioni di persone, più dell’intera popolazione della Lettonia” e “viaggiare con 5 chili di fentanyl è molto semplice”.

Johansson ha infine sottolineato che la sostanza “viene prodotta qui da noi” ed “è disponibile soprattutto nei Paesi baltici”.

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