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Fentanyl Cina Messico Stati Uniti

Il triangolo letale del fentanyl

Le overdose da fentanyl e altri oppioidi sintetici sono la principale causa di morte sotto i 50 anni negli Stati Uniti. Il Messico punta il dito contro la Cina, responsabile dei carichi che arrivano nel Paese e attraversano il confine con l’aiuto dei cartelli della droga. Pechino respinge le accuse e parla di un problema “completamente made in Usa”. Tutti i dettagli

 

Le morti per fentanyl negli Stati Uniti sono una piaga da anni, ma ora il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, afferma di avere le prove che carichi illegali del potente oppioide arrivino dalla Cina. Nei giorni scorsi un container che lo trasportava è stato intercettato a Lázaro Cárdenas, il più grande porto marittimo messicano e uno dei più grandi del Pacifico.

Nonostante i difficili rapporti tra le due potenze, martedì scorso l’ambasciatore degli Stati Uniti in Cina, Nicholas Burns, ha fatto sapere che Washington è “pronta a parlare” con Pechino e ha manifestato, tra le altre cose, l’intenzione di voler affrontare la questione della lotta agli stupefacenti, nella speranza che anche la Cina tenda una mano.

L’INTERVENTO DEL MESSICO

“Abbiamo le prove”, ha dichiarato sabato scorso il presidente messicano riferendosi ai carichi illegali di fentanyl arrivati dalla Cina nel suo Paese.

Già a marzo, ricorda la Bbc, Obrador – su sollecito dei politici statunitensi – aveva scritto al presidente cinese Xi Jinping per chiedere l’aiuto della Cina nella lotta agli stupefacenti. Venerdì scorso ha riferito che avrebbe rinnovato “in modo molto rispettoso” l’appello a Pechino.

LE PROVE DEL MESSICO

Il Segretario della Marina messicana, Rafael Ojeda, ha detto che il container intercettato a Lázaro Cárdenas conteneva pacchi del peso di 34-35 kg con tracce di fentanyl e metanfetamina nascoste nella resina del carburante.

Il carico, scrive la Bbc, era partito dalla città cinese di Qingdao ed era passato per Busan, in Corea del Sud, prima di raggiungere il Messico – e molto probabilmente avrebbe almeno in parte proseguito il viaggio verso gli Stati Uniti.

Le autorità Usa, infatti, incolpano le bande di narcotrafficanti messicane di farlo arrivare nel Paese. Il mese scorso tre figli del boss della droga El Chapo – membri del cartello di Sinaloa – sono stati accusati negli Stati Uniti di traffico di fentanyl, ma solo uno di loro è in custodia. Il padre, Joaquín “El Chapo” Guzmán, sta scontando l’ergastolo negli Stati Uniti.

GLI STATI UNITI TENDONO LA MANO ALLA CINA E CHIEDONO COLLABORAZIONE

Gli Usa, le cui autorità affermano che attualmente il fentanyl è il principale responsabile dei decessi per overdose nel Paese, tramite il loro ambasciatore in Cina hanno teso la mano al Dragone affinché li aiuti a fermare le spedizioni.

Come si legge nella trascrizione dell’evento del 2 maggio tra Brian Finlay, presidente e amministratore delegato del Stimson Center (think tank apartitico che mira a migliorare la pace e la sicurezza internazionali), John Bellinger del Cda del think tank, Yun Sun, direttore del Programma Cina del Stimson Center e l’ambasciatore Burns, finora tra i due non c’è stato “uno scambio produttivo sulla questione del fentanyl, e dovremmo averlo”.

Burns ha chiarito che la posizione degli States è quella di “lavorare sulla lotta agli stupefacenti” perché non sono stati fatti i “progressi che gli Stati Uniti vogliono fare”.

NON UN’ACCUSA AL GOVERNO DI PECHINO MA AL MERCATO NERO

“Il problema centrale che abbiamo è che qui ci sono imprese illecite, non il governo cinese – ha precisato l’ambasciatore -, ma imprese del mercato nero che vendono precursori chimici dalla Cina ai cartelli della droga in Messico e in America Centrale, che producono il fentanyl, responsabile di un tale caos nella nostra società, con così tante vittime”.

Per anni, infatti, la Cina è stata la principale fonte di fentanyl al mondo, ma le cose sono cambiate quando nel 2019 ne ha vietato le esportazioni negli Stati Uniti. Tuttavia, le aziende chimiche e di spedizione cinesi hanno iniziato a vendere i precursori chimici per la produzione di fentanyl ai cartelli della droga messicani, che hanno poi contrabbandato il materiale negli Stati Uniti.

Obrador ha però affermato che l’oppioide non viene prodotto in Messico, ma acquistato dalle bande di narcotrafficanti da fornitori asiatici. La Drug Enforcement Agency (DEA) statunitense sostiene invece che sia il fentanyl che i precursori vengono trasportati dalla Cina al Messico, agli Stati Uniti e al Canada, spesso per posta internazionale.

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Grafico via Cnn

“Vogliamo fare molti più progressi in questo campo. Una relazione altamente competitiva, quindi, ma anche una relazione in cui le due potenze più forti del mondo [stanno] cercando di fare del loro meglio per lavorare insieme su alcune delle grandi sfide globali. Una relazione scoraggiante da gestire da entrambe le parti, ma che i miei colleghi e io, qui in Cina per conto del governo degli Stati Uniti, siamo orgogliosi di portare avanti per conto del popolo americano”, ha detto Burns.

I NUMERI DELLE MORTI PER FENTANYL

Il fentanyl, approvato per il trattamento del dolore, è fino a 50 volte più potente dell’eroina, scrive la Bbc. La DEA afferma che il 67% dei 107.375 decessi negli Stati Uniti per overdose o avvelenamento da farmaci nel 2021 era legato al fentanyl o a oppioidi simili. E solo in un anno, da aprile 2020 ad aprile 2021, ha ucciso più di 64.000 americani.

Sempre secondo la DEA, il fentanyl è legato al maggior numero di decessi di statunitensi sotto i 50 anni rispetto a qualsiasi altra causa e un recente studio di Stanford-Lancet ha avvertito che il numero di morti per overdose da oppioidi negli Stati Uniti potrebbe salire a 1,2 milioni entro il 2029.

LA RISPOSTA DELLA CINA

La Cina, però, finora non si è dimostrata altrettanto collaborativa. Ad aprile, infatti, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato che “non esiste un traffico illegale di fentanyl tra Cina e Messico”.

Mao ha anche negato l’invio di una notifica da parte del Messico in merito al sequestro di sostanze provenienti dalla Cina e ha concluso affermando che il diffuso consumo di fentanyl negli Stati Uniti è un problema “completamente made in Usa”.

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