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Perché Draghi indaga su Bnl

Dossier Golden Power a Palazzo Chigi sulla esternalizzazione decisa da Bnl (del gruppo francese Bnp Paribas) ad Accenture. L’articolo di Emanuela Rossi

 

La vicenda delle esternalizzazioni in Bnl bussa ora alle porte di Palazzo Chigi. Dopo la maretta che da mesi si registra fra azienda e sindacati, ora vuol vederci chiaro anche il Governo che nel frattempo ha deciso di attivare il Golden Power.

L’attenzione dell’esecutivo è puntata in particolare sul passaggio di 530 dipendenti dalla banca controllata dal gruppo francese Bnp Paribas ad Accenture, multinazionale della consulenza, attraverso una società di nuova costituzione, Accenture service tech srl.

LA QUESTIONE IN BALLO

Il passaggio dei 530 lavoratori da Bnl ad Accenture, in realtà, si inserisce in un progetto più vasto che riguarda la decisione di cedere il ramo IT dell’azienda a Capgemini, o meglio a una sua controllata da poco costituita e oggi priva di attività e lavoratori, la Capgemini Finance Service Tech. Dunque, si tratta di un piano che porta circa 800 dipendenti a cambiare datore di lavoro: 250 con competenze informatiche, impiegati nel cosiddetto It del core banking, e altri 530 attivi nel back-office. Per questi ultimi si era appunto individuato un partner in Accenture mentre per i primi il passaggio a Capgemini è stato già perfezionato nel mese di aprile senza però la firma dei relativi accordi sindacali.

COS’HA DECISO PALAZZO CHIGI

Ora però, appunto, ha deciso di muoversi l’esecutivo Draghi che ha chiesto a Bnl maggiori dettagli sulla società di Accenture chiamata a gestire i dati personali della clientela italiana della banca, che – per l’appunto – è oggi in mani straniere.

La notizia è stata data ieri dai sindacati, in particolare dalle segreterie di coordinamento nazionale del gruppo Bnl delle sigle Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. In una nota congiunta le organizzazioni hanno riferito che, durante un incontro avvenuto il 29 aprile, l’azienda “ha comunicato alle lavoratrici e ai lavoratori nel perimetro della cessione oggetto dell’operazione Savoy che ci sarebbe stato uno slittamento degli effetti della procedura (la cessione appunto) a causa di ‘una richiesta di ulteriori informazioni da parte delle autorità competenti nell’ambito della cosiddetta procedura Golden Power’”.

Le cinque sigle sindacali hanno aggiunto che “la stessa comunicazione è stata data telefonicamente dalle relazioni industriali alle rappresentanze sindacali specificando che ‘le ulteriori informazioni’ richieste fossero afferibili ai flussi dati da Bnl ad Ast”, ovvero Accenture Service Tech.

Secondo quanto riporta Radiocor, l’indicazione fornita da Bnl si trova nelle lettere inviate dall’istituto di credito ai dipendenti, che il 2 maggio avrebbero dovuto trasferirsi presso gli uffici di Accenture Service Tech srl. Inoltre, secondo fonti sindacali citate dall’agenzia di stampa, Bnl ha detto di aver già pronte le risposte ai quesiti formulati dal Governo e che comunque l’esternalizzazione dei 530 addetti del back-office verrà perfezionata entro il prossimo mese di giugno.

LE AGITAZIONI SINDACALI

Come si diceva, la questione ha animato mesi di proteste da parte dei sindacati che sin dall’inizio hanno criticato le esternalizzazioni e hanno dato vita a vari presidi, a due scioperi (27 dicembre 2021 e 24 gennaio 2022) e alla mancata firma di tre importanti accordi, tra i quali proprio la cessione dei sette rami d’azienda destinati ad Accenture.

Le forti critiche non hanno mai smosso l’amministratore delegato, Elena Goitini, che ha seguito le indicazioni della casa madre di ridurre i costi.

Nei mesi scorsi i lavoratori interessati dalle esternalizzazioni si sono rivolti a tre studi legali di Milano, Roma e Napoli per preparare dei ricorsi individuali. Infatti, le esternalizzazioni senza accordo sindacale aprono scenari molto anche perché i sindacati temono che in futuro l’azienda potrebbe addirittura cambiare autonomamente il contratto nazionale collettivo dei bancari sostituendolo ad esempio con quello del commercio.

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