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Banche

Accenture e Capgemini divoreranno gli spezzatini di Bnl?

Perché i sindacati in Bnl hanno deciso di scioperare il 27 dicembre. Fatti, nomi, numeri e polemiche

 

I sindacati che rappresentano i bancari di Bnl (gruppo Bnp Paribas) passano dalle parole ai fatti e il 27 dicembre chiamano lo sciopero.

Nel mirino, come si legge in un annuncio, “gli accordi per il passaggio di 900 lavoratori ad Accenture e Capgemini”.

La cessione dei rami IT e back office di Bnl alla base dello sciopero

I sindacati e i lavoratori sono estremamente preoccupati dalla decisione di Bnl di cedere il ramo IT dell’azienda a Capgemini, o meglio a una srl di proprietà al 100% di Capgemini, da poco costituita e oggi priva di attività e lavoratori. L’azienda che acquisirà i lavoratori è Capgemini Finance Service Tech, controllata da Capgemini, iscritta in ABI, con sede a Roma e governata da governance interamente italiana. Per il ramo back office il partner individuato è Accenture ma le procedure di cessione non sono ancora state avviate.

Un piano che riguarda 800 lavoratori e i motivi dello sciopero

Nelle previsioni di Bnl sono circa 800 i lavoratori che cambieranno datore di lavoro. Sono a rischio chiusura anche 135 filiali su tutto il territorio nazionale. “Pantheon” è il nome ambizioso del progetto attraverso il quale la banca intende liberarsi di 250 dipendenti con competenze informatiche, impiegati nel cosiddetto It del core banking, e altri 550 dipendenti del back-office. Il progetto prevede la possibilità di rientro in banca, a seguito di tensioni occupazionali che emergessero nei dieci anni di durata della commessa.

Capgemini, colosso da 270mila lavoratori

Capgemini è una multinazionale francese che nel 2020 ha realizzato 16 miliardi di fatturato (crescita 6% in 5 anni), il 25% derivante da servizi finanziari nel mondo e il 30% in Italia. La corporation ha 270mila dipendenti in tutto il mondo, nasce negli anni ’60 e ha già portato a termine operazioni simili a quella in BNL, infatti molto della crescita aziendale è dovuta alle acquisizioni. In Italia impiega 8000 persone, con quartier generale a Roma da 2600 dipendenti.

Le rimostranze dei sindacati

I sindacati giudicano “inaccettabili” le decisioni aziendali del piano di ristrutturazione che è stato loro illustrato perché non valorizzerebbe abbastanza la forza lavoro dell’istituto di credito. “L’atteggiamento della controparte, chiuso e arrogante, non disponibile ad alcuna forma di confronto costruttivo basato sull’ascolto reciproco è inaccettabile – si legge nel comunicato di Fabi, First Cisl, Fisac CGIL, UILCA e Unisin -. Le lavoratrici e i lavoratori, intervenuti numerosi alle moltissime assemblee che si sono tenute sui territori, sono stanchi di tutto questo. Chiedono un cambio di rotta sostanziale nel loro modo di lavorare, nelle opportunità di crescita formative e professionali”. I sindacati nella nota chiedono che siano valorizzate “l’esperienza” e la “professionalità” dei lavoratori e chiedono che la dirigenza “consideri gli sforzi anziché guardarli dall’alto come fossero dei numeri in una casella” e considerano l’azienda “sorda a qualsiasi proposta”.

Lo sciopero del 27 dicembre

Le organizzazioni sindacali di Bnl hanno chiamato lo sciopero per il 27 dicembre, subito dopo il fine settimana natalizio. “Il 27 dicembre siamo tutti chiamati a far sentire la nostra voce – scrivono i sindacati -. Una voce che per troppo tempo è rimasta inascoltata, generando frustrazione e preoccupazione in tutti noi. È la voce del lavoro, quello fatto di impegno, sacrificio e senso di appartenenza nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’azienda per farci sentire soli”. I sindacati vogliono dare una “risposta forte a questa banca spersonalizzata e spersonalizzante, avremo la possibilità di tornare ad essere considerati come persone, lavoratrici e lavoratori. Scioperare è un nostro diritto ma anche un nostro dovere che ci assumiamo con l’obiettivo di migliorare la condizione, tanto lavorativa che personale, di ciascuno di noi”.

Vigliotti, segretario nazionale di Unisin: ”Lo sciopero sarà un successo, l’azienda se ne faccia una ragione”

“Dopo la chiusura della trattativa sulla riorganizzazione senza alcun accordo e a fronte della sordità del management, abbiamo avviato prima le procedure e poi proclamato lo sciopero per la prima data utile. Restiamo pronti al confronto ma ora insieme al Sindacato scendono in lotta anche i lavoratori. Ed evidentemente c’è forte preoccupazione da parte di Bnl”, dice a Startmag Tommaso Vigliotti, segretario nazionale di Unisin e segretario responsabile per il gruppo BNL. “L’azienda, infatti, sta mettendo in atto una gravissima azione di ostruzionismo per contenere gli impatti dello sciopero proclamato per il prossimo 27 dicembre – continua il sindacalista -. Considerato il periodo festivo, molti colleghi avevano programmato ferie e sono numerosissime le denunce che ci giungono: a fronte della richiesta di annullamento della giornata di ferie, l’azienda oppone un netto rifiuto”. L’accusa, contenuta anche nel comunicato, è di negare un diritto. “Questo è gravissimo, è una condotta antisindacale ed una lesione di un diritto costituzionale ed è finalizzato esclusivamente a contenere il dato numerico dell’adesione allo sciopero che, considerato il lungo periodo di mobilitazione, sarà inevitabilmente un enorme successo – conclude Vigliotti -. Se ne facciano una ragione”.

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