E’ giunta l’ora di Mario Draghi.
Svolta del Quirinale: addio a governi politici, avanti con un esecutivo istituzionale.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, che ha accettato con riserva il mandato di formare un nuovo governo.
La decisione del capo dello Stato spazza così ogni ipotesi di ricostituire un governo basato sulla vecchia maggioranza che ha dato vita al Conte 2.
Dunque niente Conte ter (per il giubilo di Matteo Renzi)
E l’ora dunque di Draghi, di un governo istituzionale del presidente, delle larghe intese.
La maggioranza M5s, Pd, Leu e Italia Viva non è in grado di dare un governo stabile all’Italia.
Quindi avanti con un governo coinvolgendo le forze dell’opposizione disponibili: in primis Forza Italia e probabilmente anche la Lega di Matteo Salvini (con un appoggio esterno?).
Perché, ha detto il capo dello Stato con parole che susciteranno polemiche in chi invoca le elezioni anticipate, nei Paesi “dove si è votato poi c’è stato un aumento dei contagi”.
Affermazione criticata indirettamente dal leghista Claudio Borghi:
Nel caso non aveste visto: il Presidente Mattarella ha affermato che nei paesi dove si è votato i contagi sono esplosi. Ecco l'unico Stato in cui si sono tenute elezioni generali dall'inizio della seconda ondata covid. pic.twitter.com/ZWTMIfge6F
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) February 2, 2021
E dai 5 Stelle arrivano sbuffi rilevanti sulla scelta di Mattarella:
Ringrazio il Presidente Mattarella per il suo impegno nel voler dare un Governo al Paese, ma noi siamo sempre stati chiari con gli italiani dicendo apertamente che il M5S avrebbe sostenuto solo un Esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Su questo, con coerenza, andremo fino in fondo
— Riccardo Fraccaro (@riccardo_fra) February 2, 2021
Per non parlare di Alessandro Di Battista.
Ma al momento è tutto il Movimento 5 Stelle attestato ancora (fino a quando?) su Conte e non ha ancora pronunciato – a differenza del Pd – un sì a Draghi.
Comunque è risultata perdente la linea (“O Conte o voto”) del Pd dettata e illustrata fino a poche ore fa da Goffredo Bettini, consigliere particolarissimo del segretario Nicola Zingaretti.
Chi risulta vittorioso è Matteo Renzi, che ha centrato il bersaglio vero della sua mossa: rottamare Conte.
Ma Draghi avrà la maggioranza in Parlamento?
Le danze parlamentari possono cominciare.
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