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Mario Draghi

Intesa Sanpaolo, Tim e non solo. Chi brinderà in Borsa con Draghi a Palazzo Chigi

Che cosa dicono i report di analisti e sim su titoli e società che più beneficeranno in Borsa di un governo Draghi

 

Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico di formare il governo. Solo al termine delle consultazioni, dunque, si saprà se diventerà il nuovo presidente del Consiglio ma una cosa già è certa, visto l’andamento odierno: alla Borsa che il Paese venga guidato da mister Euro piace. Eccome se piace.

GLI ANALISTI DI UNICREDIT: GOVERNO DRAGHI OTTIMA SOLUZIONE SECONDO I MERCATI

Se pure è vero che la situazione dalle parti di Palazzo Chigi è “altamente incerta” non c’è dubbio che “dato l’alto profilo di Draghi e la pressione esercitata dal presidente Mattarella per dare una soluzione a un fallimento da parte della politica nel gestire il Paese, le probabilità più alte sono che la soluzione della crisi sia la formazione di un governo istituzionale”. A scriverlo, nella newsletter del mattino, sono gli analisti di Unicredit che aggiungono: un esecutivo a trazione Draghi “probabilmente sarà visto, specialmente dai mercati, come un’ottima soluzione almeno nel breve periodo”.

BANCA AKROS: BENE TITOLI DEL SETTORE CREDITO E DI GRUPPI CHE BENEFICERANNO DEL RECOVERY

Gli analisti di Banca Akros commentano gli effetti borsistici di un eventuale esecutivo guidato da “Mr. Whatever it takes” come appella oggi Draghi l’agenzia Bloomberg. Secondo la banca d’investimento benefici potrebbero arrivare per i titoli degli istituti di credito, in primis Intesa Sanpaolo e Mediobanca, che in un momento di crisi economica si gioverebbero della maggiore liquidità in arrivo sul settore in Italia. Allo stesso tempo, e sulla stessa linea, Banca Akros individua le maggiori società di risparmio gestito come Anima, Azimut, Banca Mediolanum e Poste Italiane.

Gli altri titoli su cui puntare sono Atlantia e Telecom, che molto si attendono dal probabile sblocco dei dossier Autostrade per l’Italia e rete unica. Altri nomi che vengono fatti in relazione alla riduzione dello spread e alla maggiore stabilità dell’esecutivo sono campioni nazionali come Leonardo, ed è facile ipotizzare anche Eni ed Enel con questi ultimi che avrebbero un beneficio dalle risorse per l’energia presenti nel Recovery Fund, ma anche Cattolica Assicurazioni che si appresta a trasformarsi in società per azioni da cooperativa e a rinnovare il consiglio d’amministrazione su cui sono aperti dossier Ivass e Consob per la discussa gestione da parte di Paolo Bedoni, che ad aprile lascerà la presidenza dopo 15 anni.

Senza dimenticare WeBuild, il gruppo nato lo scorso anno da Salini Impregilo, leader italiano nel settore delle costruzioni e specializzato nella realizzazione di grandi opere e infrastrutture complesse per la mobilità sostenibile, l’energia idroelettrica, l’acqua, i green buildings, il tunneling, e Inwit, che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche: pure in questi casi il riferimento al Recovery è d’obbligo. Il possibile appoggio di Forza Italia a Palazzo Chigi potrebbe aiutare il titolo Mediaset mentre le eventuali riforme del mercato del lavoro, secondo Banca Akros, potrebbero inoltre favorire Openjob Metis.

EQUITA: TITOLI LIQUIDI AVVANTAGGIATI

Sono i titoli delle banche soprattutto ad essere favoriti da un eventuale governo Draghi secondo gli analisti di Equita che in particolare puntano lo sguardo su Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Banca Mediolanum.

L’elenco delle priorità per il papabile nuovo inquilino di Palazzo Chigi lo fa Luigi De Bellis, co-responsabile dell’Ufficio studi di Equita: “Un efficace e tempestivo utilizzo dei fondi del Recovery Fund e impostare alcune riforme strutturali per accelerare la traiettoria di crescita dell’economia” afferma De Bellis secondo cui “la credibilità di Draghi a livello internazionale potrebbe spostare flussi di capitale sull’Italia”. Per questo Equita si aspetta “un impatto positivo sul mercato azionario italiano, e in una prima fase suggeriamo di puntare su titoli liquidi (quindi ci siamo concentrati sull’indice FtseMib) che traggono vantaggio dalla riduzione dello spread, dall’implementazione degli investimenti legati al Recovery Fund e/o dalla riduzione dello ‘sconto Italia’”.

BOFA: UPSIDE DEL 30% PER LE BANCHE

La credibilità internazionale è una carta vincente pure per la multinazionale Bank of America. Draghi “ha l’autorità per guidare lo sforzo di riforma richiesto dal Recovery Fund senza soccombere alla pressione politica” è il giudizio di Alberto Cordara secondo cui è “probabile che una maggioranza si coalizzi intorno a Draghi come primo ministro italiano: è un risultato forte per i mercati”. Soprattutto, rileva, “in media vediamo un upside del 30% per le banche italiane e ci aspettiamo che i titoli reagiscano molto positivamente se i ‘credit spread’ migliorano”.

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