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Antonella Folgore Reithera

Lo Stato con Invitalia punta sul vaccino anti Covid di Reithera

Invitalia entrerà nel capitale di Reithera per sviluppare il vaccino anti Covid-19 dell'azienda di Castel Romano controllata da una società svizzera

 

Lo sviluppo del vaccino di Reithera può contare su nuovi fondi. Da Invitalia (100% ministero dell’Economia), che entrerà nel capitale dell’azienda di Castel Romano, arrivano 81 milioni di euro.

Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di Ricerca&Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-covid che inizierà a febbraio la fase due delle sperimentazioni.

Tutti i dettagli.

L’INVESTIMENTO DI INVITALIA

Partiamo dalle ultime novità. Il consiglio di amministrazione di Invitalia ha approvato il contratto di sviluppo presentato da Reithera, società biotech di Castel Romano, assicurando un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Invitalia entrerà nel capitale di ReiThera con il 30%.

“Le agevolazioni concesse, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, ammontano a circa 49 milioni di euro: 41,2 milioni a fondo perduto e 7,8 milioni di finanziamento agevolato,  spiega una nota di Invitalia, holding statale guidata dall’amministratore delegato Domenico Arcuri.

COME SARA’ UTILIZZATO IL FINANZIAMENTO

Ben 69,3 milioni, ovvero gran parte dell’investimento, sarà destinato alle attività di Ricerca&Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-covid.

LO SVILUPPO DEL VACCINO

Il vaccino messo a punto dalla società di Castel Romano a febbraio passerà alla fase di sperimentazione clinica di fase 2. La fase 1, avviata anche grazie alla collaborazione con l’Istituto Spallanzani, ha testimoniato la sicurezza e l’”immunogenicità” del vaccino (che non avrebbe bisogno del richiamo).

Se le procedure e i test di sicurezza ed efficacia sul vaccino andranno a buon fine, la fase 2 e la fase 3 dovrebbero concludersi a giugno.  Successivamente è prevista la procedura di approvazione da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino.

I FINANZIAMENTI

A rendere possibile la fase 1 è stato un altro finanziamento sempre da parte statale. A Reithera sono arrivati 8 milioni di euro: 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica.

Anche Unicredit ha scommesso sul vaccino anti-Covid dell’azienda biotecnologica italiana Reithera, con un finanziamento di 5 milioni di euro.

LA PRODUZIONE

In attesa di nuovi risultati, si pensa anche alla produzione. 11,7 milioni del finanziamento di Invitalia saranno utilizzati per ampliare lo stabilimento di Castel Romano di Reithera, dove sarà prodotto l’antidoto. L’azienda stima di produrre 10 milioni di dosi al mese e per raggiungere l’obiettivo i lavori sono già in corso.

LE PAROLE DI ARCURI

Quello tra Invitalia e Reithera “è un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini. La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all’estero rafforzando la capacità di risposta nazionale alla pandemia e accelerando così l’uscita dalla crisi”, ha detto Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid e amministratore delegato di Invitalia.

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