UNICREDIT IN PILLOLE
CHI FESTEGGIA?
"Ieri Unicredit ha lasciato a Piazza Affari altri 1,5 miliardi di capitalizzazione dopo il miliardo perso lunedì. L’incertezza sul futuro allontana gli investitori", scrive il Corriere della Sera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
COMPLIMENTI A GUALTIERI, MICOSSI, PADOAN ECC
"Né i grandi azionisti esteri, né la vigilanza della Banca centrale europea apprezzano la rottura improvvisa in piena pandemia, senza piani di successione". (Federico Fubini, Corriere della Sera, su Unicredit)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
CONTE E GUALTIERI SU UNICREDIT…
Unicredit-Mps? Alla fine sarebbe lo Stato ad essere il primo azionista singolo della nuova entità. Secondo alcune stime di Equita, il ministero dell’Economia finirebbe col detenere circa l’11%.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
COMPLIMENTI
"Ieri nelle principali capitali finanziarie c’era parecchio stupore tra i fondi azionisti: non tanto per l’addio del Ceo Mustier, dato per sicuro ormai da mesi, quanto per le modalità con le quali è avvenuto. L’incertezza non piace agli investitori". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
L'AUTONOMIA DEI CDA DELLE BANCHE
"Sarà la Bce ad avere l’ultima parola sul nome del successore di Mustier. E non accetterà figure di seconda fila, né piani di corto respiro". (Federico Fubini, Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
SUSSURRI SOLEGGIATI PER UNICREDIT
"Più che un altro investment banker, serve un manager esperto di banca. Prima di fare rotta su un altro esterno il board farebbe bene a valutare se la figura più adatta esiste tra i manager interni". (Alessandro Graziani del Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
TROVA L'ERRORE…
Bonomi (Confindustria): «Unicredit? Spiace vedere operazioni non di mercato».
Sole 24 Ore: "Lo storytelling che circola tra gli investitori è quello della star dei mercati cacciata dalla politica italiana, forse addirittura dal Governo".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
SUPERCAZZOLA DI GIORNATA
"L’importante è che l’intervento dello Stato avvenga nel rispetto della concorrenza e della corretta allocazione del capitale di ogni azienda", dice Alberto Chiandetti, principale gestore in Italia di Fidelity (azionista frazionale di Unicredit)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
MORIGERATEZZA MAGIARA
FESTINI MODERATI
L'europarlamentare József Szàjer, uno dei fondatori di Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orbán festino – proibito in tempi di lockdown – a base di droga, alcol
e sesso.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
AMOREVOLEZZE
Sintonie progressiste fra Gino Strada e Rosy Bindi. Ecco cosa dice Strada di Bindi… pic.twitter.com/BMFuaetbNP
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
GUERRA O ZUCCATELLI?
GUERRA DELL'OMS COME UNO ZUCCATELLI QUALSIASI SULLE MASCHERINE…
COMPLIMENTI E AUGURI PER IL PROSSIMO INCARICO MONDIALE NELL'OMS https://t.co/dyZPVAysmw
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 1, 2020
TRA SPAZIO E VIRUS
DIRETTAMENTE DALLO SPAZIO…
«Se continuiamo a fare i bravi, Rt a zero fra un mese», dice Roberto Battiston, "il fisico che prevede la curva" (così lo presenta il Corsera): «Ricoveri e terapie intensive caleranno a un decimo», aggiunge l'ex presidente dell'Agenzia spaziale (Asi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
ADDIO A DIACONALE
«Un uomo immenso. Un marito amorevole. Un papà unico. Un vero orso di pietra, per il quale la cosa più importante era aiutare gli altri. Il tuo esempio, la tua passione ed il tuo amore non ci lasceranno mai». (Arturo Diaconale ricordato dalla sua famiglia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
MESSE CASALINGHE
MESSA DI NATALE
Un mistico del Seicento, Angelus Silesius, diceva: “Nascesse Cristo mille volte a Betlemme ma non nel tuo cuore, saresti perso per sempre”. (Monsignor Paglia al Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020
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GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SU UNICREDIT:
MUSTIER: USCITO O ROTTAMATO DA UNICREDIT? IL PUNTO
TUTTI GLI SCAZZI FRA CDA UNICREDIT E MUSTIER
ECCO FINI E DUBBI SULLE NOZZE TRA UNICREDIT E MPS
CHE COSA E’ SUCCESSO IN UNICREDIT
L’USCITA DI MUSTIER DA UNICREDIT SECONDO SOLE, REPUBBLICA E CORRIERE DELLA SERA
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU UNICREDIT
Lo Stato potrebbe continuare a mantenere un ruolo da azionista bancario, pur uscendo da Mps, come da accordi con la Ue. Attualmente il Montepaschi è posseduto dal ministero del Tesoro — al 64% da ieri dopo la cessione dei crediti deteriorati ad Amco — e la sua capitalizzazione è 1,37 miliardi. Unicredit, la seconda banca italiana, fino al 1994 appartenuta all’Iri, capitalizza quasi 18 miliardi e vede un azionariato frastagliato, senza soci oltre il 3-4%. Sembrano solo numeri, in realtà tracciano tutta la complessità di un eventuale matrimonio.
Comunque li si girino, alla fine sarebbe lo Stato ad essere il primo azionista singolo della nuova entità. Secondo alcune stime di Equita, il ministero dell’Economia finirebbe col detenere circa l’11%. Tutto dipende dai termini di concambio di un’eventuale Ops (offerta di scambio), dalla valutazione degli assetti industriali, dalle esigenze di ricapitalizzazione di cui lo stesso Mps ha urgente necessità, dalla dote sotto forma di crediti fiscali («dta»). Un aumento di capitale da 2,5 miliardi (è la cifra di cui si parla) potrebbe essere sottoscritto dal Tesoro senza opposizione da Bruxelles solo in una fusione con un altro istituto. Per ridurre i rischi legali si parla di transare con la Fondazione Mps (che chiede oltre 3 miliardi di danni) assegnando all’ente una quota di azioni tale da permetterle di comparire tra i soci di Uci-Mps.
Questione di numeri ma anche di equilibri politici. Secondo la bozza della manovra di Bilancio la fusione avrebbe un beneficio fiscale di 2 miliardi. Alcuni all’interno dei Cinquestelle non sono favorevoli perché vorrebbero piuttosto creare un polo bancario pubblico con Popolare di Bari e Carige; per questo hanno presentato un emendamento che limita a 500 milioni il beneficio. Ma pare una battaglia di bandiera: nessun big M5S l’ha firmata né sostenuta.