Germania in recessione, nel 2019. Il pil, dopo essersi contratto dello 0,1% nel secondo trimestre, peggiorerà ancora nel trimestre in corso: due trimestri in contrazione significano dunque recessione tecnica. È il primo deficit dell’economia tedesca in un decennio nel 2021.
RECESSIONE TECNICA
Secondo le stime degli economisti dell’istituto Ifw, il prodotto interno lordo (Pil) della Germania crescerà dello 0,4% nel 2019, ma l’economia tedesca entrerà, tuttavia, in una recessione tecnica, per la presenza in questi 12 mesi di due trimestri di contrazione economica. Nel secondo trimestre del 2019 il Pil si è contratto dello 0,1%, e nel terzo trimestre dovrebbe contrarsi allo 0,3%, secondo l’istituto IfW.
CRESCE LA DISOCCUPAZIONE
Aumenta anche la disoccupazione. Il tasso, sostengono gli esperti, passerà dall’attuale 5% al 5,2% nel 2020 e al 5,3% nel 2021. E il numero di dipendenti scenderà al di sotto dei 45,1 milioni nel 2020: è la prima volta dall’inizio della crisi.
UNO DEGLI ANNI PIU’ DEBOLI
Quello che sta attraversando l’economia della Germania è uno “dei suoi anni più deboli dalla crisi finanziaria”, affermano dall’Istituto per l’economia mondiale di Kiel.
“Gli anni grassi sono finiti”, aveva commentato dallo Spiegel già qualche settimana fa, accompagnando il titolo (in copertina) con la caricatura di un’aquila che prova a scolarsi l’ultimo goccio di champagne da una bottiglia inesorabilmente vuota (i dettagli in un approfondimento di Pierluigi Mennitti).
IL SURPLUS
Secondo gli esperti la Germania nel 2019 dovrebbe registrare con un surplus di 43 miliardi di euro (1,3% del Pil), che scenderà a 14 miliardi di euro nel 2020 (0,4% del Pil). Nel 2021, invece, dovrebbe esserci un deficit di 7 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil.
ALLEGGERIMENTO FISCALE?
“Il robusto surplus dello Stato indica che vi è spazio di manovra per un alleggerimento fiscale per lavoratori e imprese. La Germania è in testa ai paesi industrializzati per quel che riguarda la pressione su redditi da lavoro e profitti delle aziende, un segnale disastroso per investitori e manodopera qualificata”, commentano da Die Welt.
COLPA (ANCHE) DEGLI USA
La recessione, spiegano gli esperti, è attribuibile, in parte, anche alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, oltre che alla Brexit.
“Il vero problema delle controversie commerciali di Donald Trump non sono le tariffe, ma la grande incertezza su ciò che avverrà, perché l’incertezza è un veleno per le decisioni di investimento”, ha sottolineato il presidente di Ifw Gabriel Felbermayr.