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Ecco come la Germania cerca la protezione di Bruxelles con il fondo sovrano Ue allo studio di von der Leyen

"Berlino in difficoltà vede oggi l'Europa come uno scudo protettivo". Parola (a sorpresa) di Federico Fubini sul Corsera che si accorge delle mire recondite della Germania con la nuova presidenza della Commissione di Bruxelles

 

“Berlino in difficoltà vede oggi l’Europa come uno scudo protettivo”.

Così scrive oggi Federico Fubini, vicedirettore e firma economica del Corriere della Sera, che descrive e commenta umori, preoccupazioni e mire della Germania. Alle prese di fatto con una recessione tecnica come attestato gli ultimi dati congiunturali, ora Berlino a sorpresa cerca aiuto esplicito a Bruxelles (dopo aver avuto attenzioni particolari in materia bancaria sia dalla Commissione europea che dalla Bce).

TIMORI E MIRE DI BERLINO CHE STRATTONA BRUXELLES

Come? Con “l’idea in preparazione a Bruxelles nella futura Commissione Ue della tedesca Ursula von der Leyen di un “fondo sovrano” da 100 miliardi, finanziato dai governi, per aiutare i campioni tecnologici europei a crescere”, scrive Fubini.

IL COMMENTO DI FUBINI

Ecco la conclusione dell’editorialista del Corsera di Cairo: “Berlino in difficoltà vede oggi l’Europa come uno scudo protettivo. Pochi mesi fa, osteggiava un budget molto più piccolo per sostenere i Paesi fragili dell’euro. Presto invece chiederà a tutti gli altri governi di contribuire a finanziare, tramite il fondo sovrano Ue, i propri gruppi tecnologici. Una buona idea che dimostra come il segno del potere non sia il comando. È nel saper trasferire, se serve, i propri problemi sugli altri”.

L’IDEA SVELATA DA POLITICO

Le mire più o meno recondite di Berlino si possono rintracciare nella bozza di documento degli uffici della Commissione Ue spiattellato giorni fa da Politico e qui approfondito da Start Magazine.

CHE COSA DICE LA BOZZA DEL DOCUMENTO DI BRUXELLES

Stando a Politico, l’Ue potrebbe dare vita ad un “European Future Fund” che, forte di un’iniezione di liquidità di più di cento miliardi di dollari, avrebbe il mandato di investire nella creazione di campioni industriali europei in quei settori strategici ad alto contenuto tecnologico in cui il Vecchio Continente soffre maggiormente la competizione di Usa e Cina.

COME SAREBBE COMPOSTO IL FONDO SOVRANO

I soldi con cui Bruxelles farebbe incetta di azioni ed equity di aziende europee chiamate al difficile compito di sfidare i rivali di Washington e Pechino verrebbero procurati, spiega Politico, attraverso lo storno di parte dei fondi che l’attuale budget Ue destina al venture capital, alla ricerca scientifica e allo sviluppo regionale.

I PIANI UE ANTI USA

La rivelazione è di Politico, che ha messo gli occhi su un documento di 173 pagine che, redatto dagli alti papaveri dell’Unione, conterrebbe i piani che l’esecutivo dell’Ue potrebbe far scattare quando, il prossimo 1 novembre, sarà nel pieno delle sue funzioni.

LA MOSSA DELLA NEO PRESIDENTE

La prima mossa di Ursula che potrebbe materializzarsi ha a che fare coi dazi trumpiani, che tante tribolazioni provocano in Europa. Ebbene, se il documento visionato da Politico sarà portato ai voti e approvato, il risultato sarà che l’Europa si troverà a disposizione un’arma con cui rispondere a tono ai fatti compiuti, e alle minacce, dell’amministrazione Trump.

LA POLITICA SUI DAZI

L’Ue darebbe vita infatti ad una “Enforcement Regulation” che le consentirebbe di elevare a propria volta dazi contro gli Usa. Il piano è per ora solo virtuale, ma scatterebbe qualora il governo Usa riuscisse – com’è nei suoi intenti da tempo – ad esautorare del tutto la WTO, inducendo a quel punto l’Ue ad affidarsi a un meccanismo tutto interno con cui replicare, secondo la classica logica del colpo su colpo, ad eventuali offensive trumpiane.

Per gli altri dettagli del piano in cantiere, si può leggere l’approfondimento di Marco Orioles.

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