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Filippine

Perché le Filippine potenziano le forze armate

L'articolo di Giuseppe Gagliano,

 

È difficile negare che dopo l’incidente di Whitsun Reef nel marzo-maggio 2021, dove almeno 220 “navi da pesca” cinesi ancorate vicino alla barriera corallina con dubbi pretesti, abbia rappresentato un evidente spartiacque tra le Filippine e la Cina. Ma è altrettanto evidente che a partire da quella data le Filippine hanno compreso il ruolo sempre più importante che un ampio e capillare pattugliamento marittimo coordinato dalla guardia costiera, dalla Marina e dalla Rota a Filippina si indispensabile per garantire la sovranità delle acque del paese.

Non deve allora sorprendere che proprio all’interno delle Filippine in termini strategici si sia sempre più sottolineata l’importanza della deterrenza come nel 2013 ha sottolineato proprio il presidente Benigno Aquino III, che ha parlato di deterrenza credibile minima.

Qualche anno dopo, e cioè nel 2015, l’espressione usata è stata invece la deterrenza credibile. Questo cambio di passo a livello lessicale riflette una mutata scelta strategica da parte delle Filippine come dimostra la politica di sicurezza nazionale pianificata dal 2017 al 2022, pianificazione strategica che sottolinea come la difesa minima credibile sia definita come la capacità di affrontare gli intrusi.

Cosa significa esattamente? In passato significava che le Filippine dovevano essere in grado di affrontare un aggressore quando sono già in corso atti ostili, ma il capo di stato maggiore generale Cirilito Sobejana ho cercato invece di aggiornare questo concetto sottolineando che la deterrenza minima credibile significa la capacità di prevenire azioni ostili.

Non è infatti un caso che vi sia in atto una vera e propria modernizzazione delle forze armate delle Filippine. Anche se le Filippine contano sull’assistenza e sulla cooperazione con gli Stati Uniti e cercano di salvaguardare la loro integrità territoriale, fare ricorso solo esclusivamente agli Stati Uniti costituisce un rischio.

Mentre gli Stati Uniti possono aiutare a sviluppare le capacità di deterrenza, spetta in ultima analisi alle Filippine far rispettare le loro rivendicazioni sovrane. L’eccessiva dipendenza dal potere degli Stati Uniti può contribuire ulteriormente alla disuguaglianza percepita (dal punto di vista di Manila) e alla responsabilità (dal punto di vista di alcuni negli Stati Uniti) dell’alleanza, oltre a fornire aperture per le critiche da parte dei contro-narrazioni cinesi.

Secondi alcuni analisti americani Manila dovrebbe cambiare la narrazione da un focus su “come difendersi” contro la Cina verso una strategia più attiva per scoraggiare la Cina. Non dimentichiamoci ad esempio dell’aggressione cinese contro le navi filippine che tentavano di rifornire truppe filippine nel novembre 2021.Non solo: ma le navi militari cinesi continuano a testare la sovranità filippina anche sulle acque arcipelagiche interne, con l’incidente più recente avvenuto nel Mare di Sulu il 14 marzo 2022.

Una strategia più attiva di deterrenza postula che le Filippine possano influenzare il processo decisionale cinese, se non costringere Pechino a rinunciare alle sue pretese , almeno spingendola a riconsiderare le sue operazioni nella zona grigia e altre forme di aggressione. L’urgenza di migliorare la posizione delle Filippine è aumentata solo dopo l’incidente di Whitsun Reef, poiché i negoziati per un codice di condotta nel Mar Cinese Meridionale non sono andati da nessuna parte a causa dell’insistenza cinese sull’esclusione di altre potenze extraregionali, in particolare gli Stati Uniti, come parte delle disposizioni del Codice di condotta.

Sviluppare una teoria della deterrenza credibile, in particolare per il Mar delle Filippine occidentali/Mar Cinese Meridionale, può essere cruciale in questo compito.

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