Un summit trilaterale alla Casa Bianca tra Usa, Giappone e Filippine da cui scaturiscono un patto d’acciaio sulla sicurezza in chiave anti-Cina e soprattutto un’ampia serie di accordi di rilevanza militare ed economica che valgono parimenti a cementare l’asse fra tre Paesi accomunati dalla forte preoccupazione per i comportamenti aggressivi del Dragone.
Asse con le Filippine
C’è l’impegno del presidente Biden a difendere le Filippine dalle continue provocazioni della marina cinese che, malgrado l’inequivocabile pronunciamento di otto anni fa di un tribunale internazionale, continua ad avanzare rivendicazioni sul Mar Cinese Meridionale e in particolare sulle zone a sovranità filippina.
Ma oltre al giuramento di intervenire in soccorso dell’arcipelago, gli Usa stringono con esso una serie di accordi strategici ed economici come l’investimento fatto da Meta in un cavo sottomarino che collegherà gli Usa con le Filippine.
Ancora più ambizioso il progetto del corridoio di Luzon che, finanziato dalla Partnership for Global Infrastructure and Investment, fiore all’occhiello dell’America e principale antidoto alle Vie della Seta cinesi, mira a dotare le Filippine di nuovi porti e ferrovie ma anche di energia pulita e catene produttive per semiconduttori.
Patto d’acciaio Washington – Tokio
Ma la parte del leone di questo summit ce l’hanno Biden e il primo ministro giapponese Kishida, che tengono a battesimo quella che definiscono una “nuova era” di cooperazione strategica in cui trova spazio un po’ tutto a partire dallo sviluppo congiunto di missili da impiegare in missioni lunari col chiaro intento di contrastare le analoghe ambizioni di Cina e Russia.
Nella dichiarazione congiunta riportata da Reuters, il presidente Usa sottolinea che quello di mercoledì è il più importante aggiornamento dell’alleanza Usa Giappone dai tempi della sua firma nel 1951.
La più concreta incarnazione di questo slancio è l’ipotesi di nominare un comandante Usa a quattro stelle che affianchi un collega giapponese di pari grado in una nuova struttura di comando unificata chiamata a presiedere a tutte le operazioni militari giapponesi.
Benché l’ipotesi sia ancora al vaglio dei rispettivi ministri, c’è già un impegno a procedere in tal senso formulato poco prima del summit dal consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan.
Rafforzare Aukus
Ma la prospettiva è anche quella di includere il Giappone in quel patto di sicurezza chiamato Aukus che dal 2021 unisce Usa, Gran Bretagna e Australia in funzione anticinese.
Nella dichiarazione congiunta del summit si fa riferimento alle opportunità di cooperazione tra i partner Aukus e il Giappone nello sviluppo di capacità avanzate e tecnologie in diverse aree come il quantum computing, l’IA, l’ipersonico e il cyber.
Non è dunque casuale l’annuncio fatto martedì da Microsoft di voler investire 2,9 miliardi per espandere la sua infrastruttura cloud e IA in Giappone.
Altro risultato del summit è l’annuncio della partnership tra quattro università per sviluppare congiuntamente progetti sull’IA con fondi privati erogati da varie compagnie tra cui Nvidia, Amazon, Microsoft e Softbank.
Spazio
Tra le intese siglate ci sono anche quelle che riguardano lo spazio e in particolare il progetto Usa chiamato Artemis che mira a riportare gli uomini sulla luna entro il 2026 in competizione con gli analoghi progetti di Russia e Cina.
L’impegno è che sia un astronauta giapponese il primo non americano a compiere in quella data la fatidica passeggiata sul suolo del satellite.
Bullet trains
La ciliegina sulla torta di questa nuova luna di miele americano giapponese è il piano per costruire su suolo americano la prima linea ad alta velocità su cui viaggeranno i famosi “treni proiettile” del Sol Levante.
Come aveva anticipato Reuters prima del summit, era intenzione di Biden approfittare della presenza di Kishida a Washington per sollecitare la sua attenzione su un progetto chiamato a collegare le città texane di Dallas e Houston e che non a caso è esplicitamente menzionato nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca dopo il colloquio.
“Il Dipartimento Usa dei Trasporti – si legge nel comunicato – e il Ministero giapponese delle Infrastrutture e dei Trasporto e del Turismo salutano la leadership di Amtrak nello sviluppo del progetto Texas Central High Speed Rail che userà la tecnologia Shinkansen”.
Il costo stimato del progetto varia tra i 25 e i 30 miliardi e l’auspicio è quello di raccogliere anche fondi privati per realizzare un’infrastruttura che permetterebbe di viaggiare da Dallas a Houston in appena 90 minuti contro le tre ore e mezzo necessarie per percorrere il tratto in auto.