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Ecco come Merkel blinderà le aziende tedesche dagli stranieri (in particolare dalla Cina)

Tutti i progetti del governo tedesco svelati oggi a Berlino per bloccare le incursioni di gruppi esteri, in primis della Cina, su società ritenute strategiche in Germania

Protezionismo alla tedesca. La Germania punta a tutelare le proprie imprese ritenute strategiche per la sicurezza del sistema-paese dagli investimenti esteri. “In futuro intendiamo monitorare più da vicino le nostre imprese legate alla difesa, alle infrastrutture critiche e alle tecnologie civili per la sicurezza” ha dichiarato in un’intervista a Die Welt, il ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier.

Questa è la seconda volta in poco più di un anno che la Germania ha rafforzato la legge sugli investimenti stranieri per espandere la sua capacità di bloccare gli affari ritenuti rischiosi per la sicurezza nazionale se un investitore acquista una partecipazione oltre il 25%.

GOLDEN POWER MADE IN GERMANY

Lo scorso anno questa legge era stata già ampliata per essere applicata a tutte le società che operano in “infrastrutture critiche” come le reti di approvvigionamento energetico e idrico, i pagamenti elettronici, gli ospedali e i sistemi di trasporto. La normativa conferiva anche al governo più tempo per indagare sulle acquisizioni, allargando i tempi per le indagini da due a quattro mesi.

LA STRATEGIA DI BERLINO

Secondo il progetto di legge annunciato da Altmaier, il ministero dell’Economia sarebbe in grado di intervenire se un investitore esterno all’Unione europea acquisisca una partecipazione “diretta o indiretta” di almeno il 15% in una società tedesca, innalzando dunque il margine di manovra. Il nuovo tetto potrebbe essere introdotto già all’inizio del 2019.

OCCHI PUNTATI SUI SETTORI TECH E DIFESA

I cambiamenti riguarderebbero in particolare le società coinvolte nella difesa, nell’infrastruttura o nella tecnologia relativa alla sicurezza. “Vogliamo essere in grado di dare un’occhiata più da vicino alle aziende nel settore della difesa e in infrastrutture critiche, e ad altre tecnologie civili che sono rilevanti per la sicurezza, come la sicurezza IT” ha affermato Altmaier.

ALTOLÀ A PECHINO

La proposta di legge si inserisce nella strategia tedesca di fermare gli investimenti cinesi, in particolare quelli nelle aziende che operano in infrastrutture critiche, riflettendo i timori che le tecnologie più avanzate finiscano in mani cinesi portando a una perdita di know-how nazionale in settori chiave come quelli ad alta tecnologia.

La scorsa settimana, il governo di Berlino ha mostrato di voler usare il potere di veto per fermare l’acquisizione di Leifeld, un piccolo produttore tedesco di materiali ad alta resistenza per l’industria aerospaziale e nucleare, da parte della ditta cinese Yantai Taihai.

Il governo tedesco ha sollevato preoccupazioni sull’accordo dopo che sono emersi legami commerciali tra la società cinese e il Pakistan, uno dei nove paesi al mondo con armi nucleari. Yantai Taihai ha ritirato la sua offerta prima che il governo potesse porre il veto alla mossa.

LO SPAURACCHIO CINESE

Già nel 2016 Berlino aveva malvisto l’acquisizione di Kuka, azienda leader nel settore della robotica industriale da 4,5 miliardi di euro, da parte del produttore di elettrodomestici cinese Midea. Gli investimenti cinesi che tanto preoccupano la Germania si inseriscono in Made in China 2025, il piano decennale lanciato dal presidente Xi Jinping per trasformare il paese da un produttore a basso costo in una potenza high-tech dominante in 10 settori avanzati.

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